Carmela Cristiani nacque ad Andria nel 1922 da una famiglia numerosa. Pur sentendo forte la vocazione alla vita claustrale, fu persuasa dalla sorella suora ad entrare nella Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. Competente e generosissima, svolse il suo servizio di infermiera con amore e totale dedizione. Offrì con amore al Signore la sua malattia e la sua morte per la causa dell'Unità dei cristiani.
Questa figura monastica fuori del comune, questo grande mistico, la cui fama di santità si sta estendendo nel mondo, ha già ispirato molte persone e suscitato adesioni, devozioni e amicizie spirituali, soprattutto in Libano e nel Bellunese. Se la sua austerissima vita è difficilmente imitabile, la semplicità e l'unificazione da lui raggiunte sono invece il cammino normale di ogni ricercatore di Dio.
"Non c'è amore più grande di dare la vita per i propri amici" ha detto Gesù e Michela Dui nell'entusiasmo del suo amore sponsale a Cristo ha voluto fortemente vivere queste parole e donare la sua giovane esistenza, consumandosi per il bene dell'umanità e, in particolare, per i sacerdoti. Nata ad Orune, in terra nuorese, il 3 marzo 1912, Michela, dopo una gioventù leggera e spensierata, incontra il Signore e la sua vita cambia completamente. Tra preghiera profonda e impegni parrocchiali matura nel suo cuore un'offerta totale di sé: entra nella Trappa di Grottaferrata nell'agosto del 1933. La malattia della sua compagna Maria Gabriella Sagheddu e l'esempio di Santa Teresa del Bambin Gesù le aprono il cuore a chiedere a Dio lo stesso terribile male, per fare di sé un sacrificio vivente nella certezza di fede dell'incontro finale con l'Amato, che avvenne il 23 luglio 1939: aveva ventisette anni.