Che cos'è l'uomo? Come parlargli? Confusi dal mondo delle apparenze, abbiamo smarrito il senso dell'esistenza e la scintilla divina che vive nel nostro corpo mortale. Lontani dall'amore di Dio, incapaci di concepire la gratuità, diventiamo spietati calcolatori. L'uomo moderno, che vuole sfuggire alla morte e superare i propri limiti, vive nell'illusione e nell'idolatria: al posto di Dio ha messo miti vuoti come la rivolta, il progresso e l'abolizione delle differenze. Il sociale si è sostituito alla carità, l'istruzione alla saggezza, l'ideologia al pensiero, la moda ai costumi, la propaganda all'informazione.
È un'impresa tutt'altro che agevole descrivere e comprendere in tutta la sua portata la complessa figura di Simone Weil. Gli autori, che l'hanno conosciuta e frequentata, in questo libro ne raccontano la vicenda umana e intellettuale attingendo all'esperienza di un cammino condiviso, a una comune passione di ricerca, a momenti di intesa a volte profonda, a volte faticosa. Queste pagine ci restituiscono la figura di una donna che porta in sé le inquietudini del Novecento. Nessun libro mai ha saputo presentare una Simone così viva e così intensa, perché, come sosteneva Kierkegaard, "solo i libri di prima mano hanno la fragranza del pane appena sfornato".
In questo volume sono raccolti gli aforismi di tre delle opere più significative del filosofo francese Gustave Thibon: L'échelle de Jacob del 1942, L'ignorance étoilée del 1974 e Le voile et le masque del 1985. L'essenzialità e la pregnanza dell'aforisma danno perfetta forma alla profonda riflessione di Thibon sullo smarrimento spirituale e morale dell'uomo contemporaneo che, affrancatosi da Dio, è divenuto prigioniero dei falsi idoli e miti del progresso che si è costruito. L'unica nobiltà e l'unica via di salvezza dell'uomo consistono per Thibon nel riscatto del tempo attraverso la bellezza, la preghiera e l'amore, impronte terrene dell'Eterno. Perché «tutto ciò che non appartiene all'eternità ritrovata appartiene al tempo perduto».
Non esiste libertà senza ordine. Questo libro presenta, attraverso una rassegna di articoli e aforismi, il pensiero di Gustave Thibon, definito "filosofo-contadino". SI tratta di testi pensati e scritti per il grande pubblico che traggono ispirazione da fatti di attualità o da conversazioni di vita quotidiana e che evidenziano la necessità di rimettere al centro di tutto Dio e un ordine del Creato autenticamente vivo, principi messi in crisi dall'odio rivoluzionario. Solo così l'umanità dispersa e smarrita potrà recuperare il senso autentico della libertà, dell'individuo e della società.
Con una riedizione delle due opere più famose di Thibon, Diagnosi e Ritorno al reale, ritorna un testo che è allo stesso tempo una pietra miliare, una pietra di paragone e una pietra di inciampo per il mondo e l'uomo moderni. Thibon, che non ama la definizione di "autodidatta", ha avuto per maestri i libri, anche se apprese il latino, il greco, il tedesco, lo spagnolo leggendo Seneca, Platone, Holderlin e Cervantes, mentre lavorava nei campi. Il testo rappresenta un salutare antidoto all'irrealismo della nostra società, dove la relativizzazione dell'esistenza si è ormai sostituita a quella visione reale e naturale della vita di cui forse i nostri padri ricordano con nostalgia i brandelli. La scoperta del filosofo-contadino ha segnato per molti una svolta decisiva. Il pensiero di Thibon, come del resto ogni grande pensiero cristiano, riguadagna quella dimensione creaturale dell'esistenza - il riconoscersi creatura e il contemplare la creazione - che riconnette a Dio mediante l'innamoramento al reale.
«Ci sono libri di prima e di seconda mano», scriveva Kierkegaard. Il testo che offriamo al lettore ha tutta la freschezza di un libro di prima mano, anche se esce in italiano circa cinquant’anni dopo la prima edizione francese. Gli autori, che hanno conosciuto e frequentato Simone, la ricordano e ne raccontano la vicenda umana e intellettuale attingendo all’esperienza di un cammino condiviso, a una comune passione di ricerca, a momenti di intesa a volte profonda a volte faticosa. Queste pagine ci restituiscono viva la figura di una donna che porta in sé le inquietudini del nostro secolo.
Molti libri di seconda mano sulla Weil sono più documentati, più ricchi e forse più profondi; certamente nessuno ci presenta una Simone così viva e così intensa: perché «solo i libri di prima mano hanno la fragranza del pane appena sfornato», conclude Kierkegaard.