Esplora il mondo dell’intelligenza artificiale con un libro che stimola il pensiero critico. Questa guida aiuta a comprendere l’evoluzione tecnologica con sano realismo, evitando sia l’eccessivo entusiasmo che il pessimismo ingiustificato.
Attraverso i contributi di esperti in vari settori – lavoro, informazione, medicina, accessibilità e didattica – il testo analizza le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e affronta domande etiche, la necessaria regolamentazione e il ruolo della Chiesa di fronte a queste sfide.
50 domande & risposte sull’Intelligenza Artificiale si ispira al podcast “Anime digitali: come l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare la nostra vita”, trasmesso su Radio Vaticana – Vatican News tra maggio e giugno 2024. Un’opera che invita a guardare al futuro con consapevolezza, per essere preparati ad affrontare le innovazioni che stanno trasformando il nostro mondo.
Contributi di: Stefano da Empoli, Barbara Carfagna, Eugenio Santoro, Roberto Scano, Paola Severino, Luca Sambucci, Nicola Bruno e Luca Peyron.
Fabio Colagrande, giornalista, vaticanista, speaker radiofonico e podcaster, lavora dal 1994 nella redazione di Radio Vaticana – Vatican news, seguendo l’attività del Papa e l’attualità ecclesiale.Si interessa in particolare dell’evoluzione della comunicazione cattolica a cui ha dedicato due testi umoristici: Ricordati di sanificare le feste (Ancora, 2022) e Le favolose avventure di Sinodino (Ancora, 2023). È coautore del podcast Anime digitali: come l’IA potrebbe cambiare la nostra vita (Radio Vaticana – Vatican News, 2024).
Giovanni Tridente, Direttore di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce e professore incaricato di Teoria e pratica dell’argomentazione scritta presso la Facoltà di Comunicazione Istituzionale dello stesso Ateneo. Redattore e vaticanista della rivista OMNES, si interessa della copertura informativa sulla Chiesa e della presenza dei cattolici sui social media. È autore di Anima digitale. La Chiesa alla prova dell'Intelligenza Artificiale (Tau, 2022) e del podcast Anime digitali: come l’IA potrebbe cambiare la nostra vita (Radio Vaticana – Vatican News, 2024).
Questo volume nasce con l’intento di offrire una riflessione agile sulla comunicazione della Chiesa nell’ambito dei social network e del Web. Attraverso le riflessioni di docenti ed esperti di comunicazione, si esplorano le dinamiche della conversazione online per dare spunti a chi si occupa di comunicazione in istituzioni ecclesiali, educative o di servizio sociale. Il testo non è rivolto solo agli addetti ai lavori, ma a chiunque voglia fare della sua presenza online un’occasione per cooperare al bene comune. Oggi, infatti, la comunicazione non è più solo per i professionisti del settore (giornalisti e comunicatori) ma qualcosa a cui ciascuno contribuisce con la sua vita in Rete. Educatori, genitori, artisti, ecclesiastici, religiosi, volontari: tutti sono chiamati a dare il loro apporto alla “missione digitale”, giacché il Web non è solo uno strumento, ma un ambiente da abitare, in cui si possono costruire legami, incontrare persone e arricchire le proprie esperienze.
Qual è il ruolo del giornalista dinanzi al terrorismo? Con l'analisi di alcuni interventi di opinione espressi attraverso pubblicazioni specializzate, il libro tenta di comprendere quando e in che modo il giornalista, o qualsiasi operatore della comunicazione, offre un involontario sostegno a chi persegue un'attività losca e fomenta l'odio fra i popoli; e quando deve accorgersi di essere diventato uno strumento e cessare ogni sorta di propaganda a chi si nasconde e utilizza metodi illeciti.
"L'ultima immagine che conservo di Giuseppe De Carli è del marzo 2010. Vulcanico, entusiasta come sempre, una raffica di idee. Non riusciva a stare fermo un attimo su quella poltrona. Ci aveva convocato nel suo studio di Borgo Sant'Angelo, voleva coinvolgere i colleghi del Tg2 nel progetto di uno speciale su Papa Wojtyla che fu trasmesso poi il 18 maggio 2010. Fu l'ultima sua produzione, morì due mesi dopo. Era già malato, un segreto che per pudore conservava per sé. Anche noi ignoravamo la gravità del male, e nulla nei suoi modi e nel suo volto lo faceva presagire. Lo intricava come tutte le cose nuove e un po' audaci l'idea di ollaborare con giornalisti di una testata diversa e storicamente 'competitiva' rispetto al suo Tg1, in cui aveva profuso tante energie prima di impegnarsi come responsabile della struttura Rai Vaticano. Collaborazione inedita, già sperimentata giusto un anno prima, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa (maggio 2009). Indimenticabile la telecronaca che facemmo insieme della preghiera del Papa sul Monte Nebo in Giordania. E la Messa a Nazareth, sul Monte del precipizio, sveglia alle tre e mezza della notte. Lui felice come un bambino, mai un lamento per i disagi (...). E poi il commento in diretta dell'evento, la solita professionalità, pagine e pagine di appunti preparati con pignoleria su ogni aspetto storico e liturgico della Messa in Galilea."