Faustina era una suora polacca che amava il Signore. Un giorno si sentì chiamata a vivere una vita più perfetta, così si avvicinò alla misericordia del cuore di Gesù e la insegnò a tutti.
Agostino era un uomo molto colto, un vero gigante di sapienza. La sua curiosità non aveva limiti: desiderava esplorare le profondità dell'animo umano e voleva conoscere Dio.
Itinerari della luce intende offrire a chi avrà tempo e voglia di leggere: una carica di energie vitali che come le onde dei mare si rincorrono e stimolano la mente a pensarsi nella fede; una dose di medicine dell'anima che suscitano forti e salutari emozioni; un intenso profumo •d'amore che genera pensieri nobili e propositi santi.
A cinque anni dall'elezione, papa Francesco ci consegna la sua terza Esortazione apostolica. Un testo che non vuole essere un trattato, ma il cui «umile obiettivo» è quello di «far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità». Il punto di partenza è dunque «la chiamata alla santità», rivolta a tutti. Vengono poi individuati «due sottili nemici» che tendono a rinchiuderla in forme elitarie, intellettuali o volontaristiche. Le beatitudini evangeliche, cuore della riflessione, sono proposte come modello positivo di una santità che consiste nel seguire la via «alla luce del Maestro» e non una vaga ideologia religiosa. Pazienza e mitezza, umorismo, audacia e fervore, vita comunitaria e preghiera costante sono descritte come alcune delle caratteristiche della santità nel mondo attuale. Un ultimo capitolo è dedicato alla vita spirituale come «combattimento, vigilanza e discernimento». Dalle parole semplici e pratiche del Papa emerge una disposizione che non ha nulla di ideale o di astratto, ma è una santità «della porta accanto», paziente, che si esprime attraverso piccoli gesti e che il Papa scorge «nei genitori che crescono con amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa». La guida alla lettura del direttore de 'La Civiltà Cattolica', Antonio Spadaro, aiuta a cogliere la centralità di questa Esortazione nel progetto di riforma spirituale portato avanti da Francesco: proprio come il santo di Assisi, egli intende «ricostruire» la Chiesa, mettendo al centro Dio. Il testo di Spadaro presenta il documento, ne indica le fonti nelle riflessioni pastorali di Bergoglio gesuita e vescovo, e in quelle più recenti da Pontefice, e individua i temi centrali del messaggio che il Papa intende lanciare oggi alla Chiesa. Un prezioso indice delle parole chiave propone percorsi e letture personali.
Non avere paura della santità. Non ti toglierà forze, vita e gioia. Tutto il contrario! papa Francesco
Un testo di grande profondità spirituale ma di lettura agevole, destinato a tutti, e non solo agli “addetti ai lavori”. Il testo si snoda fra commenti ai passi biblici più significativi, soprattutto le Beatitudini, e riflessioni spirituali caratteristiche di papa Francesco, come quelle sul senso dell’umorismo o sul discernimento spirituale.
Le istituzioni sociali - dalle norme costituzionali, al denaro, all'amicizia e ai rapporti personali - regolano il nostro comportamento in qualsiasi contesto. Sono un elemento essenziale della vita umana, addirittura più importante delle risorse naturali: un gruppo ben organizzato può prosperare in un ambiente ostile, mentre una società mal gestita può andare in rovina anche in un ambiente ricco e fertile. Ma cosa sono, in realtà, le istituzioni? Questo libro mostra che non sono altro che credenze e che sono, peraltro, piuttosto precarie: quando Mario Draghi, al culmine della crisi europea, dichiarò pubblicamente che la BCE avrebbe fatto "tutto il necessario" per risolvere la crisi, queste parole da sole furono sufficienti a tranquillizzare i mercati. Vent'anni prima, nell'agosto del 1991, Boris Eltsin venne ripreso dalla tv russa mentre arringava la folla stando in piedi su un carro armato: questa immagine convinse i cittadini che i generali avevano fallito il colpo di stato, e lo fece fallire veramente. Attraverso una serie di esempi e fatti concreti, Francesco Guala offre una nuova teoria su cosa sono le istituzioni sociali, come funzionano, e cosa possano fare per noi. Prefazione di Mario De Caro.
Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. Questa è tante volte la santità della porta accanto. (Papa Francesco) «Sono cinque i pannelli dell'affresco della santità che Papa Francesco dipinge: la chiamata, due sottili nemici, le beatitudini, cinque caratteristiche, la lotta per la vittoria. Non siamo di fronte ad un sistema chiuso e compiuto in sé stesso, ma ad un affresco le cui pennellate domandano a ciascuno di noi di intervenire, di mettere la propria mano e il proprio cuore dentro la pittura, di prendervi parte e di trovare il proprio posto. «Non ci si deve aspettare qui un trattato sulla santità, con tante definizioni e distinzioni che potrebbero arricchire questo importante tema, o con analisi che si potrebbero fare circa i mezzi di santificazione. Il mio umile obiettivo è far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità». Con l'Introduzione di Maurizio Gronchi. In appendice Lettera Placuit Deo della Congregazione per la Dottrina della Fede su alcuni aspetti della salvezza cristiana. Indici a cura di Giuliano Vigini.
L'esortazione del Papa è seguita da una corposa Appendice che contiene:
- Un commento di Lucetta Scarraffia, storica e direttrice del mensile dell'«Osservatore Romano», «Donne Chiesa Mondo».
- Una ricca antologia di testi di san Francesco, santa Chiara e sant'Antonio di Padova che correda paragrafo per pargagrafo il documento. Questi santi francescani arricchiscono le intuizioni di Bergoglio con la sapienza della loro santità e danno vita a un testo di grande suggestione. L'antologia è curata dai francescani Fabio Scarsato e Alessandro Ratti.
Il testo dell'Esortazione Apostolica che avremo tra le mani non è un trattato sulla santità, ma una sorta di preziosa lettera scritta da papa Francesco a tutti coloro che vogliano seriamente e concretamente rimettersi in cammino sulla via della santità. Stupisce il modo con il quale il Papa si rivolge ai suoi interlocutori. Lo fa usando includendosi, non semplicemente indicando una via; lo fa precedendo e accompagnando lungo un percorso che egli per primo, in comunione con tutti, sente di dover compiere. Lo si percepisce leggendo: quel «noi» da lui usato non è semplicemente esortativo; è un «noi» pregno di senso, un «noi» proprio di chi si sente pienamente coinvolto in un percorso da vivere, in una chiamata a cui dare voce, in risposte da incarnare in contesti contemporanei. La santità non è un puro e freddo ideale; non allontana da mondo, ma insegna a vivere e rispondere nel mondo. È una concreta proposta di vita a cui ognuno è chiamato a rispondere. E Papa Francesco, in modo straordinariamente familiare, rende ognuno di noi lettori e credenti, consapevoli: lo fa raggiungendoci in modo diretto. Per lui ognuno di noi è un «tu-figlio e amico» a cui «lui-padre» si rivolge.
Testi ufficiali dell'esortazione apostolica di papa Francesco sulla chiamata di Dio alla santità nella vita di ogni giorno: dai giovani agli anziani, dalla famiglia al lavoro, dal rapporto tra coniugi a quello tra genitori e figli. Presentazione di monsignor Carmelo Pellegrino, promotore della fede (prelato teologo), Congregazione delle cause dei santi. Un testo di grande profondità spirituale, ma di lettura agevole, con riflessioni caratteristiche di papa Francesco. Destinato a tutti i battezzati, non solo agli "addetti ai lavori".
Verrà presentata il 9 aprile la nuova esortazione apostolica di papa Francesco: Gaudete et exsultate.
L’oggetto principale dell’esortazione riguarda la santità e la vocazione: la chiamata alla santità per tutti i battezzati.
È un tema contenuto nel capitolo V della costituzione conciliare Lumen gentium: papa Francesco ha già più volte tratto spunto da qui per le sue catechesi e anche per il suo magistero sul «popolo santo e fedele di Dio» così centrale nei suoi interventi.
La santità, spiega papa Francesco, «è qualcosa di più grande, di più profondo che ci dà Dio. Anzi, è proprio vivendo con amore e offrendo la propria testimonianza cristiana nelle occupazioni di ogni giorno che siamo chiamati a diventare santi».
PUNTI DI FORZA
• Edizione speciale con Introduzione di Maurizio Gronchi ed Indici a cura di Giuliano Vigini.
• Numerosi sono poi i riferimenti che papa Bergoglio ha fatto nel corso di questi cinque anni all’importanza e alla centralità del «santo e fedele popolo di Dio».
• L’esortazione sottolinea l’importanza dei laici nella Chiesa, tema conciliare sempre ribadito da papa Francesco: «I laici sono parte del Santo Popolo fedele di Dio e pertanto sono i protagonisti della Chiesa e del mondo; noi siamo chiamati a servirli, non a servirci di loro».
• In Appendice la lettera Placuit Deo della Congregazione per la Dottrina della Fede su alcuni aspetti della salvezza cristiana.
1. “REJOICE AND BE GLAD” (Mt 5:12), Jesus tells those persecuted or humiliated for his sake. The Lord asks everything of us, and in return he offers us true life, the happiness for which we were created. He wants us to be saints and not to settle for a bland and mediocre existence. The call to holiness is present in various ways from the very first pages of the Bible. We see it expressed in the Lord’s words to Abraham: “Walk before me, and be blameless” (Gen 17:1).
2. What follows is not meant to be a treatise on holiness, containing definitions and distinctions helpful for understanding this important subject, or a discussion of the various means of sanctification. My modest goal is to repropose the call to holiness in a practical way for our own time, with all its risks, challenges and opportunities. For the Lord has chosen each one of us “to be holy and blameless before him in love” (Eph 1:4).