"Quale omaggio alla Madre in occasione della presente raccolta, vorrei rifarmi, a modo di prefazione, al brano di un documento pontificio dove Paolo VI ci rimanda alla Vergine non solo come via veritatis, ma anche come via pulchritudinis: via da seguire se si vuole raggiungere la beatitudine promessa. Una beatitudine che non può essere tale se, appunto, è solo verità. La verità da sola può fare anche male. La verità la possiedono anche i dannati. Ma la bellezza!... Infatti Dostoevskij dice che sarà la bellezza a salvare il mondo. E io, senza sconvolgere nessun ordine, ma solo per dire quanto più mi preme, precisamente vorrei qui proclamare, avanti a ogni altra urgenza, la via della bellezza." (David M. Turoldo)
Sì, in molti avevamo lottato e sperato insieme. Sperato in che cosa: in simili risultati? No! Ed è inutile che mi attardi a dire le ragioni di questa profonda delusione. Lo sanno tutti gli anziani, i sopravvissuti, se appena ne hanno conservato un'illuminata memoria. Lo possono sapere anche i giovani, se appena ne vogliano prendere coscienza.
"Vorrei comprendere molte cose, tue e mie. Molte cose che mi è caro capire, anche per rendermi ragione di certi stati d'animo nei tuoi confronti; di questo perdurare della tua memoria, e di queste preferenze verso di te che ormai superano di molto la generazione che ti ha conosciuto; preferenze di tutto il mondo che ti è stato contemporaneo, e che ora si sono mutate in struggente nostalgia, e passione, e rimpianto della tua presenza e di quei tempi. Capire cose tanto piccole quanto sbalorditive. E così semplici, così naturali!"
Con questo sussidio p. Turoldo ha inteso suggerire risposte alle domande che tutti si pongono di fronte alla più popolare delle feste cristiane: "che cosa significa realmente il Natale per noi che crediamo? che senso ha festeggiare un avvenimento passato come se accadesse oggi?"Per farlo ha raccolto testi quasi esclusivamente biblici. Ogni giorno della novena contempla un inno introduttivo, la prima lettura (sempre dal profeta Isaia), il salmo responsoriale in traduzione ritmica e la seconda lettura biblica. Dopo una pausa di riflessione - personale o comunitaria - la celebrazione si conclude con antifona, Magnificat, intenzioni di preghiera e canto finale. Il messaggio centrale di ogni giorno della novena è sintetizzato dal titolo, viene proposto dalle letture bibliche, torna come motivo dominante nelle antifone e negli altri testi ritmati, scandendo le stesse intenzioni di preghiera. Inni, salmi e Magnificat conviene che siano cantati, ma possono anche venire proclamati a cori alterni oppure intercalando l'antifona ogni due versetti.