Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cosa hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Perché l'articolo 1 si può considerare "rivoluzionario"? Come giunsero i costituenti alla sua formulazione? Il volume tratteggia le idee dei maggiori protagonisti, europei e statunitensi, riguardo alla concezione classica e moderna di democrazia, di libertà politica e di popolo, e al ruolo del lavoro. Gli argomenti con cui i costituenti difesero o si opposero alla scrittura di quell'incipit sono fatti dialogare tra loro e con i teorici e gli attori politici che hanno contribuito alla nascita della democrazia moderna. Come si è manifestata e come è cambiata nel tempo l'identità della nostra democrazia? Quali sfide l'hanno mutata e contestata? Quali trasformazioni ha registrato? Il libro si conclude invitando a continuare la riflessione critica delle condizioni attuali della nostra società alla luce della visione nobile di democrazia che ci consegnarono i costituenti.
Quale rapporto esiste tra i concetti di 'bene' e 'giusto'? Quali sono i principi di una giustizia equa, che tutte le componenti della società possono razionalmente accettare e condividere? 'Bene' deriva da bonus, buono, 'giusto' da iustum, conforme al diritto. Nella nostra vita democratica la tensione fra questi due principi è centrale e attraversa problematiche complesse: la crisi della rappresentanza politica, il confronto (necessariamente conflittuale) fra interessi individuali e finalità collettive, il ruolo della norma nella realizzazione dell'uguaglianza, il diritto alla diversità, alla resistenza e alla disobbedienza civile; e infine la possibilità che il nostro sistema democratico sia in grado di riformare sè stesso.