Contiene 51 mirabili lezioni, attribuite all’angelo Azaria, su temi dottrinali e di spiritualità. Sono a commento delle letture (Vangelo escluso) delle Messe domenicali e festive dell’anno in cui quelle lezioni furono scritte: dal febbraio 1946 al febbraio 1947. Un indice delle citazioni bibliche lo rende utilizzabile per il lezionario della riforma liturgica. Prefazione di P. Corrado M. Berti osm.
I capitoli e brani raccolti nel presente volume sono tratti dalle opere valtortiane. Ci illustrano la figura del “custode e tutore della Purezza e della Santità”. Dagli scritti di Maria Valtorta emerge l’uomo giusto – è il Giusto dirà Gesù –; un lavoratore instancabile perché Gesù e Maria, i suoi amori, abbiano agio e conforto. Discendente da stirpe di re, il povero legnaiuolo ha tratti di re ed anche per lui va detto: “Era umile perché era realmente grande…”. In appendice vengono riproposte l’esortazione apostolica Redemptoris Custos di Giovanni Paolo II e la lettera enciclica Quamquam pluries di Leone XIII.
Meditazioni sul rosario.
"Ricòrdati che non sarai grande per le contemplazioni e le rivelazioni, ma per il tuo sacrificio. Le prime te le concede Iddio non per tuo merito ma per sua infinita bontà. Il secondo è fiore del tuo spirito ed è quello che ha merito agli occhi miei". (Gesù a Maria Valtorta il 26 dicembre 1943)