Tra il 1907 e il 1908 Gian Burrasca appare a puntate su "Il Giornalino della domenica". Nel 1920, l'autore raccoglie la serie e ne fa un libro, siglandolo con lo pseudonimo di Vamba. Protagonista della storia è Gian Burrasca che, con l'ingenuità propria dei suoi nove anni, combina sempre guai e scherzi, sorvegliando le azioni dei familiari, dei maestri e degli amici di casa. L'indiavolato monello vede ciò che i grandi credono che i bambini non possano vedere e, sincero fino in fondo, si fa giudice delle azioni dei suoi familiari, smascherando l'ipocrisia del mondo borghese di fine secolo, il perbenismo dell'educazione e il malcostume politico.
Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca dai familiari per le sue monellerie, è un bambino che si caccia continuamente nei pasticci. Finisce regolarmente punito e sgridato perché porta alle estreme conseguenze, con tutta la carica di irrefrenabile entusiasmo della sua giovane età e del suo “buon cuore”, quelle massime di sincerità, onestà e rispetto per “chi ne sa più di lui” che gli adulti gli hanno insegnato.
Il diario dello scatenato Gian Burrasca continua a divertire, a un secolo di distanza, lettori grandi e piccini.
L'Autore
Luigi Bertelli (Firenze 1860 - Firenze 1920), noto con lo pseudonimo di Vamba, è stato uno scrittore e giornalista italiano. Ispirato da idee mazziniane e repubblicane, si distinse per uno stile pungente e satirico che lasciò un segno nella storia della pubblicistica italiana. Da commentatore e giornalista politico finì per dedicarsi alla letteratura per ragazzi fondando il «Giornalino della Domenica», un innovativo periodico del settore. Su questo settimanale, a partire dal 1907, comparve a puntate la sua opera più celebre, «Il giornalino di Gian Burrasca», pubblicata in volume nel 1912 e considerata ormai un classico.