La parabola degli invitati a nozze, narrata da Luca nel suo vangelo, contiene una precisa esortazione: «Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti».
Gesù ci vuole tutti a nozze, osserva in questo libro Jean Vanier. «Purtroppo il volto dato di solito ai discepoli di Gesù è più il volto della legge, del giudizio, e ancora oggi i nostri volti non sono quelli di coloro che invitano i poveri a nozze».
Frutto di conferenze registrate durante un ritiro ad Aylmer, in Canada, invitano a far cadere le barriere, a togliere le maschere, a superare la vulnerabilità, a incontrarsi tra fratelli per riconoscersi poveri e per imparare ad amare i poveri.
Sommario
Prefazione. Sentirci poveri. Gesù: povero tra i poveri. Semi di speranza nella povertà. Essere «pastore» nella comunità. Perdono e liberazione. Povertà della condizione umana. Mistero di povertà. Crescita dello Spirito in noi. Nutrirsi per crescere. Esigenze e bellezze della comunità. Il senso della celebrazione. Nuovi sentieri per l'unità.
Note sull'autore
Jean Vanier, ufficiale di marina e poi insegnante di filosofia, nel 1964 ha fondato la comunità dell'Arca - oggi diffusa in numerosi Paesi tra cui l'Italia - dove uomini e donne di ogni estrazione sociale condividono l'esistenza con persone in difficoltà. È cofondatore, con Marie-Hélène Mathieu, del movimento Foi et Lumière. Tra i suoi numerosi volumi, EDB ha tradotto Gesù, il dono dell'amore (42005); Discepoli del Signore (21996); Ogni uomo è una storia sacra (62010); Venite e vedete (21997); Non temere (32002); La storia dell'Arca (1997); La spiritualità dell'Arca (1997); La lavanda dei piedi (21999); Abbracciamo la nostra umanità (22005); Il sapore della felicità (2002); Entrare nel Mistero (2005); Lettera della tenerezza di Dio (62008); Uomo e donna Dio li creò (2010).
«Questo libro è una testimonianza di ciò che viviamo e scopriamo all'Arca, trascorrendo la vita insieme a uomini e donne che hanno un handicap mentale. Il loro gridare il bisogno di relazione, di amore autentico e di fecondità molto più profondo del loro desiderio di piacere sessuale - ci ha rivelato il grido profondo per la relazione, l'amore autentico e la fecondità presente in ogni essere umano» (dalla Conclusione). Molte donne e molti uomini che hanno un handicap sognano di essere unici per qualcuno e di vivere in intimità con lui. Sono anche inevitabilmente influenzati dai valori e dalle idee del loro ambiente e dai mass media, che presentano il sesso come sorgente di felicità. Così i loro corpi cercano spesso la tenerezza che non hanno avuto nella loro infanzia. L'esperienza della comunità dell'Arca testimonia come, anche nella particolare condizione dell'handicap, sia possibile e necessario - non diversamente da ciò che accade per ogni essere umano - un cammino di maturazione dell'affettività, di crescita sul piano umano e spirituale. E in questo percorso costituisce un grande aiuto la vita comunitaria, come luogo di relazioni autentiche e positive, di guarigione, in cui mantenere viva la dinamica dell'amore e della speranza.
In questo volume è raccolta una serie di conferenze e meditazioni che il fondatore dell'Arca tenne in occasione di un ritiro spirituale dei Redentoristi del Canada Francese. I testi non sono stati direttamente composti da Vanier, ma registrati e trascritti con il suo consenso, rispettando al massimo lo stile e il linguaggio dell'autore. Ritornano in queste meditazioni i temi cari a Vanier e i suoi richiami alla necessità di farsi prossimo agli ultimi.
Dopo oltre trent'anni trascorsi con persone sofferenti di handicap mentali, l'autore narra come la vita condivisa con persone portatrici di handicap possa diventare un richiamo al superamento di sé: la loro fragilità infatti rivela a ognuno i propri limiti e provoca una riflessione critica capace di suscitare un processo di liberazione interiore. L'Arca è stata una scuola di vita che ha permesso ai tanti che ne condividono ideali e stile di vita di comprendere aspetti del Vangelo che fino a quel momento erano loro sfuggiti.
Umiltà, innocenza, comunione, servizio, verità dei cuori: il significato del rito della lavanda dei piedi viene qui riproposto per una meditazione complessiva della chiamata cristiana all'amore e alla fraternità.
Le comunità dell'Arca propongono una visione nuova: accogliere ogni persona, qualunque sia il suo handicap o le sue debolezze, in comunità di fede. Jean Vanier, fondatore dell'Arca, racconta in questo libro l'inizio e i primi trent'anni di questo progetto, dal 1964 in poi.
Il volume propone i testi di un ritiro tenuto da Jean Venier a Rocca di Papa (Roma) dal 4 al 9 aprile 1994, organizzato dalla comunità dell'Arca "Il chicco". Venier ha dato vita a due iniziative: "Vita e Luce", comunità di incontro per persone con handicap mentale, i loro genitori, i loro amici, e "L'Arca", comunità residenziali, composte da più focolari, dove persone con handicap mentali e assistenti condividono la vita di tutti i giorni. Il ritiro è dedicato agli ospiti, i genitori e gli operatori di queste comunità. Ogni capitolo corrisponde al tema di riflessione del giorno.
L'autore ci guida dentro quella storia che è di ogni uomo, mostrandoci come le età della vita, le ferite dell'infanzia, le paure che rimangono in ciascuno, le barriere che ci separano dagli altri, la forza dell'amore, le vie della guarigione, possano diventare una storia sacra.
"Conoscevo da tempo Jean Venier e lo apprezzavo profondamente per il suo impegno con i più sofferenti, in particolare nelle comunità dell'Arca, da lui fondate oltre trent'anni fa come pure 'Fede e Luce', comunità di sostegno non residenziali per persone che hanno un handicap mentale e per le loro famiglie e amici. Lo apprezzavo pure per la saggezza di vita da lui espressa in libri come 'La comunità, luogo del perdono e della festa', dove mostra una grande conoscenza del cuore umano. Sapevo bene che tutto ciò derivava da una profonda vita interiore e dalla familiarità con Gesù ma non avevo mai accostato una testimonianza ampia e diretta della sua fede quale è quella che trovo in questo libro". Dalla prefazione di Carlo Maria Martini.