"Ricostruire la vicenda dei recenti rapporti tra mafia, politica e giustizia è impresa non da poco, soprattutto per i contrasti che oggi avvelenano il rapporto tra le istituzioni. Uno dei pochi in grado di farlo è Luciano Violante". (Daniele Rocca, L'Indice). "Tornare a mettere la lotta alla mafia al centro dell'iniziativa politica per il rinnovamento del paese. Tornare a osservare da vicino Cosa Nostra, non facendosi ipnotizzare dall'assenza dei delitti e delle stragi. Tornare a incalzare il governo su un tema che negli ultimi tempi è stato depotenziato se non addirittura occultato. Luciano Violante passa al setaccio dieci anni di criminalità organizzata e ci spiega perché la mafia è una questione ancora aperta". (Saverio Lodato, l'Unità)
La lotta contro la mafia ha avuto un andamento ciclico. Prima il grande omicidio politico; quindi, indignazione, reazione, nuove leggi, nuovi arresti, nuovi processi. Poi la disattenzione. Dopo la disattenzione fioriscono le assoluzioni e gli interventi che riprendono a favorire la mafia. Si torna alla convivenza; ma ci sono magistrati, imprenditori, politici che, obbedendo alla propria etica professionale, non la accettano. Sinora ogni ciclo è durato circa dieci anni, è iniziato e si è concluso con omicidi eccellenti.