Gli avvertimenti profetici, le storie midrashiche, le interpretazioni di Rashi e i racconti chassidici sono guide illuminanti e senza tempo. Insegnano ad affrontare le sfide contemporanee e i sogni eterni. È un sapere che si tramanda da millenni, dal maestro all'allievo. Elie Wiesel ha raccolto le storie della Bibbia, del Talmud e della tradizione chassidica che più lo hanno ispirato. La matriarca Sara; l'eroico Sansone; il profeta Isaia; il santo Rabbi Yehoshua' ben Levi: Wiesel racconta le loro vicende, e quelle di altri uomini e donne inviati sulla terra per mostrare dove si può nascondere la scintilla del divino. Ma sono anche le vicende di uomini e donne che possono sbagliare, arrabbiarsi, soffrire. Ad affascinare, in queste pagine, è l'incessante ricerca della verità, ma anche l'umanità - e dunque le fragilità - dei loro protagonisti.
Per sfuggire ai fascisti ungheresi il piccolo Gamaliele si è affidato a Ilonka, una ragazza cattolica, voluttuosa cantante di cabaret, che lo ha nascosto e protetto dalle persecuzioni naziste. Ora è un uomo maturo e vive a New York. La sua è la vita di un rifugiato, fatta di incontri e abbandoni, di continue partenze e umilianti burocrazie. Ha quattro amici, scampati come lui agli orrori della storia: Bolek, Diégo, Iasha e Gad. Con loro condivide la solidarietà dei rifugiati ma anche momenti di allegria rumorosa. Finchè a Gamaliele non arriva la notizia che in un ospedale cercano un traduttore: hanno ricoverato una donna, una ungherese senza identità, con cui non riescono a comunicare. Potrebbe essere Ilonka, di cui da tempo ha perso le tracce.