"Devo questa leggenda a un vecchio mendicante che si chiamava Shmaike. Era uno storpio, ma, per non so quale ragione, lo chiamavamo "Shmaike il lungo". Era davvero strano: se ne stava zitto per tutto l'anno e cominciava a parlare solo durante la settimana che precedeva la Pasqua. Allora raccontava una sola storia - sempre la stessa - che diceva di aver ereditato dalla zio, uno scapolo sfaccendato che nessuno prendeva sul serio. A questo zio la storia era stata narrata dal nonno materno, Rabbi Issachar, un vero studioso, che l'aveva attribuita al suo Maestro, il famoso Rabbi Ephraim, che si diceva avesse posseduto i poteri del Maharal, il celebre rabbino miracoloso di Praga, ma che si fosse rifiutato di usarli per paura di sbagliare...".
"Ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. (...) Il ragazzo che ci racconta qui la sua storia era un eletto di Dio. Non viveva dal risveglio della sua coscienza che per Dio, nutrito di Talmud, desideroso di essere iniziato alla Cabala, consacrato all'Eterno. Abbiamo mai pensato a questa conseguenza di un orrore meno visibile, meno impressionante di altri abomini, ma tuttavia la peggiore di tutte per noi che possediamo la fede: la morte di Dio in quell'anima di bambino che scopre tutto a un tratto il male assoluto?" (dalla Prefazione di F. Mauriac)
"Ma, nel momento del cheshbon hanefesh, facendo il bilancio della mia vita, devo riconoscere che i miei veri maestri, per guidarmi e per spingermi avanti, mi attendono non in luoghi prestigiosi e lontani ma nelle piccole aule piene d'ombre e di canti dove un ragazzo al quale assomigliavo studia ancora oggi la prima pagina del primo trattato del Talmud, sicuro di trovarvi tutte le risposte a tutte le domande. Meglio: tutte le risposte e tutte le domande. Perciò, spesso per me l'atto di scrivere non è altro che il desiderio inconfessato o cosciente di incidere alcune parole su una pietra tombale: alla memoria di una città scomparsa, di un'infanzia esiliata e di tutti coloro che ho amato e che se ne sono andati prima che abbia potuto dirglielo."
Gli avvertimenti profetici, le storie midrashiche, le interpretazioni di Rashi e i racconti chassidici sono guide illuminanti e senza tempo. Insegnano ad affrontare le sfide contemporanee e i sogni eterni. È un sapere che si tramanda da millenni, dal maestro all'allievo. Elie Wiesel ha raccolto le storie della Bibbia, del Talmud e della tradizione chassidica che più lo hanno ispirato. La matriarca Sara; l'eroico Sansone; il profeta Isaia; il santo Rabbi Yehoshua' ben Levi: Wiesel racconta le loro vicende, e quelle di altri uomini e donne inviati sulla terra per mostrare dove si può nascondere la scintilla del divino. Ma sono anche le vicende di uomini e donne che possono sbagliare, arrabbiarsi, soffrire. Ad affascinare, in queste pagine, è l'incessante ricerca della verità, ma anche l'umanità - e dunque le fragilità - dei loro protagonisti.
Perché Elhanan spinge suo figlio Malkiel ad abbandonarlo a New York, malato e vecchio, per andare a studiare lapidi tombali in una remota cittadina della Romania? Quale segreto dovrà scoprire? Quali fantasmi dovrà incontrare? Malkiel è cresciuto in America, fa il redattore al "New York Times", ha il cuore invaso da una bellissima e battagliera giornalista: per essere felice non dovrebbe far altro che vivere un giorno dopo l'altro, dimenticando di avere quarant'anni più tremila, i tremila anni di sofferenza del popolo ebraico. Ma Elhanan, colpito da una malattia incurabile che gli sta cancellando dalla mente ogni ricordo, domanda al figlio di ricordare al suo posto. E Malkiel parte verso il passato. Nel Vecchio Mondo condurrà una strana, magica inchiesta, in cui oggi e ieri si intrecciano sulla sua strada, come se i frammentari racconti di Elhanan e le tracce della sua esistenza precedente gli tessessero intorno uno smagliante arazzo tridimensionale che trasfigura la realtà, arricchendola. Delicato e toccante, questo romanzo è al tempo stesso un'indagine sul rapporto che lega un padre a suo figlio e uno straordinario viaggio nel tempo e nello spazio, alla ricerca della risposta a un dubbio metafisico: può un uomo far sua la memoria di un altro?
"Da bambino leggevo questi racconti biblici con uno stupore misto ad angoscia. Immaginavo Isacco sull'altare, e piangevo. Vedevo Giuseppe principe d'Egitto, e ridevo...". A questo stupore e a questa angoscia Elie Wiesel fa partecipare i lettori di queste pagine. A partire dalle fonti bibliche e attraverso le leggende del Midrash, parla di alcuni grandi personaggi della Bibbia e riscopre il senso della loro storia con una interpretazione poetica e al tempo stesso problematica. Adamo, Caino e Abele, Abramo e Isacco, Mosè, Giobbe sono qui rievocati nella densità della loro umanità, nel significato della loro vita, nella perenne attualità del loro messaggio.
Per sfuggire ai fascisti ungheresi il piccolo Gamaliele si è affidato a Ilonka, una ragazza cattolica, voluttuosa cantante di cabaret, che lo ha nascosto e protetto dalle persecuzioni naziste. Ora è un uomo maturo e vive a New York. La sua è la vita di un rifugiato, fatta di incontri e abbandoni, di continue partenze e umilianti burocrazie. Ha quattro amici, scampati come lui agli orrori della storia: Bolek, Diégo, Iasha e Gad. Con loro condivide la solidarietà dei rifugiati ma anche momenti di allegria rumorosa. Finchè a Gamaliele non arriva la notizia che in un ospedale cercano un traduttore: hanno ricoverato una donna, una ungherese senza identità, con cui non riescono a comunicare. Potrebbe essere Ilonka, di cui da tempo ha perso le tracce.
Lo scrittore ebreo di lingua francese, nato in Transilvania, fu deportato ad Auschwitz e a Buchenwald. A sessantacinque anni decise di scrivere le sue memorie e di ripercorrere la sua vita, dall'infanzia felice in una piccola cittadina dei Carpazi all'orrore dei campi di sterminio nazista dove lasciò il padre, la madre e la sorellina, fino al trasferimento in Francia, e infine negli Stati Uniti.