Una storia aggiornata dei primi anni del Movimento dei Focolari. La vicenda trentina di Silvia "Chiara" Lubich e delle sue prime compagne racconta di un carisma al servizio dell'unità che tanti frutti ha portato alla Chiesa e all'umanità intera nei decenni seguenti. A quasi ottant'anni da quei giorni, la consultazione di documenti e una serie di interviste permettono di tracciare la storia di quei primi tempi con nuovi dettagli e nuove prospettive, arricchendo così il racconto della fondazione del Movimento dei Focolari di notizie finora ignote.
Nell'ultimo istante prima di morire, un uomo ripercorre la sua vita. La lucida bellezza dell'amore familiare riemerge seppure tra mille rimpianti. Nel suo ultimo istante di vita Felice ripensa alla sua vita, ai suoi rapporti, all'arte, alla sua incapacità di rimanere fedele alla moglie. Parallelamente la legittima consorte, Virginia, inglese, rimemora le tappe di una convivenza travagliata, costellata dalle sue fughe e dalla presenza di due figli che soffrono oltremodo della volatilità del padre e, forse, dell'onnipresenza della madre. Ma non solo Felice, tutti e quattro i membri della famiglia ripensano il loro modo di stare assieme e il senso della convivenza. Nel dolore acuto della morte la lucidità della bellezza dell'amore familiare riemerge pur tra mille rimpianti. Nel saggio che segue, utili consigli per ogni famiglia smembrata che deve affrontare la morte di uno dei due coniugi e quindi elaborare un vero lutto misericordioso.
La vicenda di "Charlie Hebdo", gli attacchi di Copenhagen, gli sbarchi di migliaia di musulmani sulle coste siciliane, le vicende di uno Stato islamico di cui fino a ieri sapevamo poco o nulla e che oggi, attraverso macabri videoclip, sta colonizzando una parte importante del nostro immaginario. Le ragioni che ci impongono di fare i conti con la presenza musulmana sono molte, ma l'Occidente fatica a comprendere un mondo che gli sfugge. E l'Islam fatica a comprendere l'Occidente. Questo libro, grazie agli interventi di musulmani e cristiani, sciiti e sunniti, arabi ed europei, vuole dare un contributo alla mutua conoscenza, vuole tentare di dipingere un affresco plausibile dell'Islam, delle sue aspirazioni, delle sue conquiste e delle sconfitte, e, soprattutto, delle tre sfide aperte con l'Occidente: la dimensione comunitaria della vita, i legami globali, la presenza di Dio nella società.
La vita di un vescovo, uomo accanto alla gente. Un ritratto inedito che mette in luce la dimensione umana e avventurosa di una vita segnata dall'impegno accanto alla gente. La storia di João Braz de Aviz, (1949), vescovo chiamato a Roma dalla Diocesi di Brasilia come prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. La sua vita, una infanzia in campagna, secondo di otto figli, la scoperta della vocazione, il seminario e gli studi a Roma, le numerose avventure in mezzo al "popolo di Dio" a lui affidato - è stato tra l'altro vittima di uno scontro a fuoco durante una rapina, di cui porta ancora centinaia di pallini nella carne -, ma soprattutto la sua dimensione radicalmente evangelica nutrita dal carisma di Chiara Lubich, in sintonia si direbbe totale con il sentire e il pensare di papa Bergoglio, che suole chiamarlo "Querido hermano João".
Viviamo in un'epoca dominata dalla comunicazione. Si comunica sempre. Comunque e dovunque. Una babele di parole, immagini, suoni. Un frastuono che spesso perde di vista la persona umana come centro del processo comunicativo. È questo il filo conduttore dello studio di Zanzucchi che, partendo dall'analisi del contesto massmediologico attuale, traccia un percorso di riflessione sul binomio 'silenzio e parola", e giunge alla proposta di una 'nuova comunicazione", dell'uomo e per l'uomo.
Seguendo le tracce di un padre ebreo che aveva perso un figlio in guerra, e aveva trovato il coraggio di reagire, di non aggiungere odio ad altro odio, ho incontrato a catena altre persone nelle sue stesse condizioni, uomini e donne che avevano vissuto l'indicibile lutto, ma che avevano trasformato l'assassinio innocente in vita altrettanto innocente. Ho capito "dal vivo" che la catena di odio e violenza, anche quando s'arresta (se si arresta) lascia comunque strascichi di inguaribile tristezza, mentre la catena d'amore (che di rado s'arresta) sparge momenti di gioia nell'intimo dei cuori. (dall'introduzione)
Il sacerdote è uomo di frontiera, sempre. Anche quando vive "comodamente" in una grande metropoli. Perché ha l'obbligo morale di "essere testimone", sempre e comunque.
A partire da questa convinzione, l'autore raccoglie in questo volume le testimonianze di preti che si trovano a vivere realtà "limite": la guerra, la persecuzione, la povertà materiale e umana, la solitudine, le catastrofi naturali…Le loro storie raccontano di uomini che hanno messo Dio al primo posto e lo servono, amano, cercano in ogni uomo: in questo sta il loro ministero e la loro identità.
Una biografia di Chiara Badano, in occasione della chiusura del processo di beatificazione . I diciott'anni di un'esisten za che continua a essere ricordata e imitata.
Il Caucaso: una lunga e larga zona di frontiera, dalla steppa russa al deserto iraniano. Un grande, immenso confine popolato da civiltà millenarie stabili e potenti, ma anche da etnie di poche centinaia di unità. Terra di straordinaria bellezza paesaggistica, questa regione dell'Europa centrorientale è zona ecumenica e interreligiosa per eccellenza. Qui i cristiani sono chiamati a rispondere a tre sfide assai complesse: la sfida dell'ecumenismo, in particolare del dialogo cattolico-ortodosso; quella del rapporto con i fedeli di altre religioni (per la forte presenza islamica); e del dialogo con l'ateismo e l'agnosticismo, eredità del periodo sovietico. Con lo stile agile, tipico del reportage di viaggio, l'Autore traccia una radiografia lucida e originale della vita della comunità cristiana.
Un popolo sparso in tutto il mondo. Giovani e adulti, famiglie, operai, professionisti, uomini di cultura e contadini, laici e consacrati. Ne fanno parte persone di diverse Chiese e comunità ecclesiali. Ma anche ebrei, seguaci di varie religioni, tra cui musulmani, buddisti, indù, e persone che non hanno una fede religiosa. È il Movimento dei Focolari di Chiara Lubich (1920-2008) nato a Trento nel 1943 con l'impegno a suscitare dovunque spazi di fraternità e di pace, per comporre nell'unità la famiglia umana. Il volume, accompagnato da un ricco corredo fotografico, ne presenta la storia, la finalità, la vita.
Come vivono i cristiani nei Paesi a maggioranza musulmana? Quali le difficoltà, ma anche le speranze per una pacifica convivenza tra le due comunità? Sono le domande all'origine di questo reportage di viaggio nei Paesi musulmani del sud e dell'est del Mediterraneo. Da Casablanca a Sarajevo, si alternano descrizioni di viaggio, interviste a vescovi e patriarchi - tra gli altri, il vescovi di Tangeri, Vincent Landel; l'arcivescovo di Algeri, Henri Teissier; il patriarca copto-cattolico Stefanos I -, racconti di storie vissute da semplici cristiani… Emergono così le questioni più importanti della presenza cristiana in terra musulmana: il dialogo non sempre agevole, i problemi derivati dalla guerra, il martirio di tanti, l'emigrazione che colpisce le comunità cristiane, i rapporti tra fedeli di diversi riti della stessa Chiesa cattolica… Lo spirito che guida la scrittura del libro è quello della fraternità universale, che nonostante i problemi delle diverse regioni, alimenta l'insopprimibile speranza che è propria del vero cristiano.
Carlo e Roberto: due giovani molto diversi uniti da una straordinaria amicizia e da una vita vissuta a cento all'ora, che scelgono la via del "farsi santi insieme". Nell'entusiasmo e nella freschezza dei loro vent'anni, la radicale profondità dell'amore evangelico si fa cammino esemplare che ha per meta - dalla cima di una montagna o dal letto di un ospedale - un gioioso "tuffo in Dio".