Nel lungo saggio, "Catabasi e anastasi", che costituisce il nucleo di questo libro, il tema duplice e fondamentale del viaggio nel regno dei morti e della resurrezione è indagato sul piano sia teologico che figurativo. Ed emerge subito, come elemento perturbante, la biunivocità delle due dimensioni: da un lato il pensiero mitico-religioso sente infatti "l'irruzione dei defunti nel mondo dei vivi" come fonte di "sgomento e di orrore", dall'altro sono i vivi stessi a prolungare l'Aldiqua nell'Aldilà. Ma a poco a poco la "vertigine" di questa coesistenza si placa, durante il tragitto che Zolla ci propone, nell'armonia conoscitiva della "coincidenza degli opposti": il Cristo stesso appare "ombra di morte e fulgida stella insieme".
"Tradizione" è la conoscenza primordiale a cui dobbiamo in qualche modo ricongiungerci se vogliamo avere nozione di ciò che è. Questo è il punto di partenza del volume, che Zolla pubblicò nel 1971 quasi come gesto provocatorio verso un mondo che andava in opposta direzione. Oggi i temi del libro sono più vivi che mai, e la radicale polemica legata al momento storico ha assunto valore retrospettivo.
All'inizio degli anni Sessanta Elemie Zolla pubblicò quest'opera grandiosa, che è rimasta unica per la sua concezione e la sua vastità.