Testimonianze dei protagonisti di esperienze prodigiose di Padre Pio.
Il 20 settembre del 1918 un giovane frate cappuccino divenne il protagonista di una tra le più straordinarie vicende nella storia dei santi. Il suo nome era padre Pio da Pietrelcina. Quel giorno ricevette le stimmate, i segni della passione di Cristo: le sue mani, i suoi piedi e il costato sinistro vennero perforati. Da allora, per cinquant'anni, quelle ferite rimasero aperte e sanguinanti. E spaccarono in due la Chiesa e l'opinione pubblica. Usando il linguaggio del romanzo, ma basandosi sui documenti storici, questo libro vuole immergersi nel cuore di padre Pio alla ricerca del suo coraggio, delle sue paure, del suo «essere uomo» che si affidava, con la fiducia del bimbo di fronte al genitore, al Mistero entrato prepotentemente nella sua vita.«Mi sembrava che una forza invisibile m'immergesse tutto quanto nel fuoco... Dio mio, che fuoco! Quale dolcezza!» Padre Pio.
«Figlia mia, non aver paura. Questo dolcissimo Iddio è con voi, riposa in voi e vi deve bastare». Così nel gennaio 1917 Padre Pio scrive a Giuseppina Morgera, una giovane donna di famiglia borghese che il Frate di Pietrelcina conosce a Napoli e a cui, fra il 1915 e il 1919, invia più di quaranta lettere di direzione spirituale. Sono anni decisivi per la vicenda spirituale di Padre Pio (nel settembre 1918 riceve le stimmate). Queste lettere – rimaste a lungo inedite e riproposte ora in una nuova accurata edizione – costituiscono un documento straordinario per tutti coloro che vogliano approfondire la conoscenza e la devozione per questo Santo, «uno dei più generosi dispensatori della misericordia divina» (Giovanni Paolo II). In coedizione con le Edizioni Padre Pio.