Testi, lettere di don Davide Caldirola e don Antonio Torresin ai propri parrocchiani. Pensieri semplici, ancorati alla vita quotidiana, ma sempre ispiratori di profonde riflessioni.
C’è una bellezza nel Crocifisso? Come si può conciliare il segno scandaloso di un orribile supplizio con la figura salvifica del Cristo? E ancora, come si deve guardare lo «spettacolo della Croce»? Queste sono le domande di fondo che ci accompagnano attraverso la lettura e la comprensione di sedici opere, che rappresentano la Crocifissione e che coprono un arco di tempo lunghissimo che va dall’VIII al XX secolo. Si potrà notare come nella raffigurazione dei Crocifissi gli artisti riflettano l’evolversi della teologia della Croce lungo i secoli. Contemplare la Croce significa sentire la forza della grazia e cercare la «bellezza del Crocifisso»; significa fare esperienza dell’oscillazione fra un segno storico scandaloso, eccessivo, drammatico e un simbolo salvifico efficace, ricco di significati e speranza.
«Questo è un libro che nasce, prima di tutto, da un desiderio: comunicare che Dio stesso si è comunicato e si comunica a noi, si comunica a te. E, se tu scopri questo, la tua vita non può essere più quella di prima. È poi un libro che nasce da una certezza: nel nostro cuore è racchiuso un grande amore per la Parola ; un amore che, spesso, non sappiamo intercettare e al quale, quindi, non permettiamo di maturare fino alla conoscenza, di condurci fino alla comunione, di possederci e portare frutto» (dalla Premessa).