Il libro ripercorre alcuni passaggi della vita di Gesù attraverso il Vangelo secondo Luca. Le meditazioni sono incentrare sulla figura del Maestro come modello per annunciare la Parola. L'autore ci riporta poi ai nostri giorni per attualizzare la missione della Chiesa con spunti interessanti e stimoli sempre originali. Testimonianze e citazioni rendono il libro ricco di spunti di riflessione e meditazione.
«Così è la vita e la ritrovo nella Parola che mi consola e mi divora, perfino nelle righe arcigne e scontrose che ho provato a ripercorrere, parole che a volte sembrano abbaiate e gridate, ma ci sbagliamo a pensarle così, dietro c’è dell’affetto, ne sono sicuro, perfino un po’ di preoccupazione materna, il desiderio di vedere gli amici dispersi tenersi insieme, e camminare nella fede, nell’amore, nella speranza.
Anche l’apostolo Giacomo ha pensato che così è la vita, e allora si tiene il lusso di rimbrottare i pigri e di scuotere gli indecisi, di minacciare i ricchi e spronare gli oziosi, e disegna senza tanto ordine, che a volte non serve, la sua mappa della felicità e del bene, e chi vuole mi venga dietro, sembra dirci, ci sto provando anch’io.
Così è la vita, lo so, ma non so bene con quale futuro; e non posso far altro che fidarmi di Dio; mi basta, lo capisco poco ma non mi ha mai deluso; è vivo – ne sono certo – nella fatica dei giorni, nel perdono di cui ho bisogno, nello sguardo che mi regala quando decido di ripartire, di cominciare da capo».
Un commento ai Salmi che si recitano alla fine di ogni giornata e che aiutano a chiuderla con garbo, deponendola con fede nelle mani di Dio. Tra riflessioni, aneddoti di vita vissuta e citazioni di autori, per andare oltre la tentazione di non chiudere mai il giorno ma di proseguire ad oltranza con il «fare», mentre dobbiamo solo imparare ad attendere come «dono prezioso» il giorno nuovo.
Dal catechismo alle partite di calcio, dalle confessioni ai litigi tra i cori, dal doposcuola alla «burocrazia dei certificati»... Una giornata in una parrocchia che assomiglia a tante altre. Tra piccole miserie e insospettabili ricchezze. «Mi rendo conto solo adesso che sono passati più di tre anni da quando sono parroco a Sant'Agata. Sono anni volati via, come succede a tante delle mie giornate di prete. Forse oggi è stato il primo giorno in cui mi sono fermato davvero. Non mi capita spesso di avere qualche ora libera di fila. Mi fa bene guardare la parrocchia a occhi chiusi e ascoltarla senza rumore. Niente citofoni, niente telefonini, nessun messaggio o altre diavolerie a turbare la pace del cuore. E mi sono reso conto che in una parrocchia succedono cose straordinarie. Non sono anzitutto i grandi eventi, le celebrazioni le iniziative o le opere che stanno sotto gli occhi di tutti. Ci sono attimi di luce, briciole di grazia che rischiano di andare perdute con lo scorrere del tempo».
Nella vita tutti mi hanno insegnato qualcosa, ma in pochissimi mi hanno dato la piega. Dare la piega è qualcosa di più che insegnare. È un lavoro che ci riporta al fabbro che batte il ferro, all'artigiano che modella la creta, alla stiratrice che riordina la camicia stropicciata e spiegazzata. Nella Pasqua il Maestro «dà la piega» e porta a compimento la paziente opera formativa che ha segnato il suo cammino con i discepoli. La Pasqua riannoda i fili della vita, porta tutto a casa. Gesù stesso finalmente torna a casa, lasciando ai suoi una lunga strada da percorrere, in attesa del compimento dei tempi. Siamo contenti per noi, per la fiducia che il Signore ci comunica. Ma soprattutto siamo contenti per lui, che ha compiuto ogni cosa, e finalmente torna a casa.
Gesù conosce la compassione e vive la tenerezza. È un Dio che ama, che si lascia ferire, turbare, toccare. Compatire significa "sentire con", "soffrire con", "trovarsi di fronte a qualcuno che soffre e decidere di entrare nella sua vita, di assumersi il suo dolore come se fosse il nostro". Questo concetto viene sviscerato attraverso dieci brani evangelici.
Il libro nasce da un corso di esercizi spirituali. Caldirola rilegge alcuni passi del Vangelo di Matteo con lo spirito di chi ha voglia di cominciare: come il catecumeno, il ricominciante, l'"analfabeta di ritorno" che riprende in mano il Vangelo, e lo apre come fosse la prima volta.
<<Spesso pensiamo ai desideri in modo molto spiritualistico; in realtà c'è una sapienza terrestre che andrebbe recuperata e rivista. La ritroviamo nei testi iniziali di Genesi: Adamo viene posto nel giardino dell'Eden per coltivare e custodire la terra che Dio gli ha dato.
Un prete non è un sognatore disincarnato, ma si lascia educare e a volte persino ferire dai sogni di un Dio che come difficile alleato lo chiama a essere partecipe dei suoi desideri. Senza una "visione" la fatica non si regge, senza uno slancio che tiene aperto il cielo anche la terra diventa invivibile>>
A Natale è bello fermarsi un istante, fare silenzio, ascoltare una storia. Dare voce ai ricordi, ai personaggi del presepe, alle parole della Scrittura che toccano il cuore. Il Bambino Gesù ci guarda e si lascia guardare, ci regala la tenerezza di un sorriso, la gioia di una canzone, la commozione di una lacrima.
La vicenda di Mosè è quella di ciascuno di noi, davanti al fuoco di Dio e alla fatica della strada.
Un'itinerario di riflessione e di preghiera davanti al roveto ardente e sulle tracce di Mosè, il tema dell’esodo di ogni uomo, l'originalità e lo stile di don Davide Caldirola.