Traduzione italiana del Secondo Libro dell'opera di Saint-Jure dal titolo 'De la connaissance et de l'amour du Fils de Die Notre Seigneur Jesus-Christ'. La spiritualita' di Saint-Jure a 350 anni dalla morte.
Un testo su tre grandi mistiche medievali: Angela da Foligno, Giuliana di Norwich e Margherita da Cortona.
Dal pellegrinaggio dei giovani preti della Diocesi di Milano a Digione nasce il presente volume, incentrato sulla figura della beata Elisabetta della Trinità. L’esperienza mistica di Elisabetta si fonda sul desiderio e sulla ricerca che Cristo abiti in lei, come in una nuova incarnazione: fisica in Maria, spirituale in lei; esperienza che avviene per mezzo della fede, «un faccia a faccia nelle tenebre». Marco Bove, nell’Introduzione, nota come l’esempio di Elisabetta ci ricordi «quanto sia decisivo per noi oggi “fare spazio a Dio” nella nostra vita, lasciarlo abitare in noi».
Elisabetta della Trinità
Elisabetta Catez (1880-1906), entrò nel Carmelo di Digione prendendo il nome di Elisabetta della Trinità. La sua esperienza di fede fu caratterizzata da momenti di grande fervore alternati a periodi di estrema aridità. Nei suoi scritti tenne un resoconto della sua articolata situazione spirituale e per questo la sua riflessione si apre decisamente a quanti oggi lottano nella personale ricerca di Dio. Fu beatificata da Giovanni Paolo II nel 1984.
Interventi di:
Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano
Frére John di Taizé, biblista membro della comunità ecumenica di Taizè
Roberto Fornara e Fausto Lincio, carmelitani scalzi
Marco Bove, responsabile ISMI
Sant’Agostino è figura umana e spirituale sempre più apprezzata, anche dai giovani. Lo testimonia la buona accoglienza dei nostri volumi a cura di Gabriele Ferlisi, ma anche le parole di Benedetto XVI in occasione della sua recente visita a Pavia: la Chiesa è chiamata a modellare il suo ruolo nella società sul modello di quanto fece Agostino. Questo saggio propone una lettura attualizzante dell’evento centrale della vicenda umana e spirituale di Agostino: la “conversione”, al termine di una travagliata ricerca spirituale. L’analisi dei testi delle Confessioni e dei Dialoghi aiuta il lettore di oggi a conoscere le tappe e le difficoltà di un cammino di conversione che oggi si apre all’interno stesso del cristianesimo.
Jean-Baptiste Saint-Jure (1588-1657), gesuita, definito un «maestro spirituale per le persone semplici». Si riteneva un peccatore molto imperfetto e vedeva nell’unione con Gesù Cristo l’unica salvezza. La freschezza del linguaggio abbatte le barriere del tempo e così il libro contiene principi universali che, seppur scritti nel Seicento, valgono ancora e forse di più per noi contemporanei, che sentiamo l’esigenza di conoscere e amare Gesù. Traduzione italiana del primo libro dell’opera di Saint-Jure dal titolo De la connaissance et de l’amour du Fils de Dieu Notre Seigneur Jesus-Christ, si presuppone, dunque, una continuazione del progetto con la pubblicazione degli altri 3 libri che compongono l’intera opera.
Prefazione di Pierangelo Squeri
Il volume è un dizionario sintetico di circa 500 voci che consente una conoscenza divulgativa e sintetica dei concetti chiave e delle figure più significative della mistica cristiana. Il linguaggio delle voci è semplice ed essenziale, destinato ai non addetti ai lavori, a tutti coloro cioè che sempre più numerosi si avvicinano al mondo della mistica e cercano uno strumento di comprensione e consultazione. Le voci riguardano per lo più concetti tipici del linguaggio e dell'esperienza dei mistici, figure storiche, informazioni sintetiche su tradizioni diverse da quella cristiana.
Si tratta di un manoscritto inedito di Federico Borromeo che scrisse questo breve componimento tra il 1627 e 1630, e che in questo libro viene riproposto nella versione in italiano corrente, e nel testo originale.
Lo scopo dello scritto era quello di esporre in modo semplice e chiaro le verità cristiane ai non credenti e per fare questo il card. Borromeo decise di raccontare una favola.
Il protagonista è un persiano di fede islamica che racconta di avere avuto una visione mentre era assorto in preghiera alle prime luci dell’alba. Egli viene rapito dall’incanto del cielo e gli appare un venerando re vissuto da cristiano in tempi remotissimi il quale gli espone, attraverso ragionamenti ed esempi, il cuore della fede cristiana.
Un libro di un’altra epoca ma che letto oggi riacquista tutta la sua attualità.
Si tratta della prima edizione italiana del memoriale relativo al santo “folle in Cristo” starec Afanasij Andreevi Sajko (1887-1967), scritto dalla sua figlia spirituale M.N. Kirillova.
La tradizione dei “folli in Cristo”, cioè di coloro che vivono e agiscono seguendo Cristo in maniera originale e controcorrente rispetto al comune sentire, fa parte da sempre della vita delle Chiese cristiane ed in particolare di quella Ortodossa. La particolarità di questo libro sta nel proporre una figura di “folle” contemporaneo; particolarmente significativo oltre che per la propria esperienza spirituale, anche per il contesto, l’Unione Sovietica e l’ideologia comunista, nella quale essa si è svolta.
Questo libro raccoglie 476 meditationes scritte attorno all’anno Mille da Guigo I, priore dell’ordine dei certosini, morto in fama di santità nel 1136. Sono aforismi o brevi pensieri, tramandatisi nei secoli fino ai nostri giorni, che riescono a trasmettere intatta tutta la profondità della spiritualità certosina in una forma immediata, quasi un “diario dell’anima”. Un Indice analitico dei temi più importanti facilita e guida la ricerca e la lettura. Un’opera di spiritualità monastica ma anche un “libro delle risposte” sulle domande e le aspirazioni dello spirito umano in ogni tempo.
Margery Kempe è una mistica inglese del Quattrocento pressoché sconosciuta in Italia. Questo libro narra la sua vita e ci trasmette i suoi insegnamenti spirituali in una esposizione narrativa che trova pochi confronti nel panorama di analoghi scritti spirituali come l’anonima “Nube della non-conoscenza” o il “Libro delle rivelazioni” di Giuliana di Norwich. Margery Kempe è figlia di mercanti inglesi, vive e si forma a King’s Lynn, fiorente cittadina portuale ricca di scambi commerciali e culturali.
Qui viene a contatto con sacerdoti e frati collegati al resto della cattolicità e con le tendenze più recenti del misticismo tardo medievale. Resta laica, vive una vita coniugale e di madre, e per lungo tempo convive con la sua aspirazione ad essere tutta di Dio. Le traversie e le avversità, gli insuccessi e gli insulti sono vissuti da Margery come tappe di una Via Crucis per affermare la propria speciale vocazione. Una autobiografia spirituale, un diario, dalle cui pagine emerge in modo rilevante il forte contenuto religioso.
Come spiegare l'attrazione che Agostino esercitava sulle persone che incontrava o che conosceva? Da dove proveniva quest'affetto che gli altri provavano d'improvviso per lui?
L'Autrice in questo volume, di facile lettura ma ben documentato, aiuta a comprendere il significato dell'amicizia per S. Agostino. Dalla lettura del testo si evince il ruolo essenziale che l'amicizia ha svolto nella vita di Agostino e come abbiano influito in modo decisivo: il temperamento africano, l'eredità familiare, l'epoca in cui visse, l'ideale classico dell'amicizia.
INDICE
Introduzione: L'eredità di amicizia in Sant'Agostino 1. Il temperamento africano 2. L'eredità familiare 3. L'epoca in cui visse 4. L'ideale classico dell'amicizia
I. La famiglia di Sant'Agostino 1. Santa Monica 2. Patrizio 3. Fratello e sorella 4. La madre di Adeodato 5. Adeodato
II. Sant'Agostino e gli amici di gioventù 1. Gli amici di infanzia 2. L'amico rimasto sconosciuto 3. Gli amici di Tagaste e di Cartagine 4. Gli amici di Milano 5. Amici benefattori 6. Gli amici di Cassiciaco 7. Gli allievi 8. Conclusione
III. Le amicizie della maturità 1. Le amicizie monastiche, Tagaste e Ippona 2. Amicizie episcopali 3. Amicizie laiche 4. I discepoli 5. Amicizie nuove, amicizie perdute 6. Conclusione
IV. L'amicizia cristiana secondo Sant'Agostino 1. L'uso della parola "amicizia" 2. Definizione dell'amicizia 3. I doveri dell'amicizia 4. Formazione, preservazione e dissoluzione dell'amicizia 5. L'amicizia estesa a tutti gli uomini: il Corpo Mistico 6. Valore dell'amicizia 7. Conclusione
Conclusione generale 1. L'esperienza umana 2. La psicologia affettiva 3. La dottrina dell'amicizia cristiana.
Nata ad Alençon nel 1873, Teresa di Lisieux lascia su "questa terra" tre scritti autobiografici composti su richiesta di diverse persone: insieme costituiscono la Storia di un'anima. Questi manoscritti, che subirono revisioni e correzioni, furono riportati alla loro freschezza originaria nel 1957.