Un testo denso e profondo che presenta Etty come “mistica d’amore”, in quanto ossessionata dalla Vita, dalla gratuità, dalla ricerca della Bellezza, del Bene che lei concilia col Male in una sorta, appunto, di unione mistica universale.
Pagine INEDITE tradotte e commentate da Cristiana Dobner.
Strutturalmente il libro si compone di una presentazione generale seguita da due parti: la prima è un saggio che approfondisce e aiuta a capire i brani offerti nella seconda parte che è appunto una sezione antologica tratta sia dal Diario che dalle Lettere di Etty. Chiudono un’approfondita bibliografia e la cronologia della vita di Etty.
Questo libro raccoglie vari interventi dell’ultimo pellegrinaggio annuale proposto ai giovani preti della diocesi di Milano, che si è svolto in Grecia, nei luoghi della predicazione apostolica di san Paolo. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, in particolare, ha esortato i “suoi” preti a porre al centro della propria missione il tema dell’evangelizzazione. La forte testimonianza di Paolo – grande teologo e, soprattutto, grande annunciatore del Vangelo – mantiene il suo valore per ogni pastore, ma anche per ogni cristiano chiamato ad annunciare Cristo con la parola e l’azione.
Non è un commentario in senso stretto, perché non esamina tutto il testo degli Atti, ma fornisce comunque una panoramica generale sul libro biblico per poi concentrarsi sui punti fondamentali della narrazione di Luca, con alcuni interessanti excursus tematici (la dottrina sullo Spirito santo, il ruolo della donna nella Chiesa, in viaggio con Paolo).
Il metodo esegetico-spirituale utilizzato dall’autore riprende i passaggi classici della lectio divina.
I brani scelti – che favoriscono una visione complessiva del libro degli Atti – sono presentati con una spiegazione piana ed essenziale, fruibile anche dal lettore non specialista. Il «Commento»
mira alla comprensione del testo biblico e orienta verso la rilettura della propria vita alla luce della Parola. Ciò è favorito anche da una serie di domande che costituiscono la breve sezione «Domande alla vita e per la vita», posta dopo il commento. A conclusione, la «Preghiera» invita a trasformare in Parola pregata quanto è stato precedentemente letto e approfondito.
Il libro si propone non come la solita opera urlata, ma come un libro di costume, di sociologia sportiva e di varia umanità.
E’ il tentativo di mostrare come il calcio dovrebbe tornare ad essere. Gioco. Fantasia. Divertimento. Passione.
Lo scopo è dimostrare che lo sport è aggregazione, è crescita, è palestra di vita vera, al di là di ogni facile e scontata retorica.
Si rivolge a tutti i giovani, indipendentemente dalla fede calcistica, anche se ovviamente il target privilegiato è sicuramente rossonero, visto che le argomentazioni nascono e si sviluppano fra i ricordi, le interviste, le voci e la storia del Milan .
Belli gli interventi di Rino Gattuso e di Fabio Cudicini (famoso portiere dal 1955 al 1973).
PREFAZIONE DI SILVIO BERLUSCONI, PRESIDENTE DEL MILAN
È la prima antologia fotografica di Antonia Pozzi.
Due sono state le passioni di Antonia Pozzi: in primis la poesia (per la quale è conosciuta), quindi la fotografia. I suoi scatti possono essere considerati poesie con la macchina fotografica e hanno pari valenza qualitativa delle produzioni letterarie.
Il saggio è strutturato come segue:
Biografia di Antonia Pozzi (a cura di Onorina Dino)
Saggio introduttivo (a cura di Ludovica Pellegatta)
70 foto in bianco e nero/color seppia con relative didascalie a destra; commenti, poesie, citazioni a sinistra.
Il testo si sviluppa attraverso tre riflessioni sulla passione e morte di Gesù, condotte con uno stile chiaro ed efficace, denso ed affascinante. L’originalità del testo consiste anche nella scelta del percorso che guida le meditazioni e nella capacità di sviscerare il significato dei simboli.
Le tre riflessioni riguardano il racconto dell’istituzione dell’eucaristia, la lavanda dei piedi, e la morte di Gesù.
Un testo serio e competente sul testamento biologico e su tutte le sue implicazioni morali, bioetiche e legislative. Il libro si contraddistingue per l’ormai nota chiarezza cui Aramini ci ha abituati. Un approfondimento obiettivo su uno scottante tema d’attualità.
Il 30 novembre 1943 in una camera a gas di Auschwitz muore, a 29 anni, l’ebrea olandese Etty Hillesum. Ci ha lasciato un diario e delle lettere: pagine di una intensità sconvolgente.
Donna fragile e tormentata, intellettuale inquieta, amante libera e appassionata, inguaribilmente ottimista, ebrea non praticante, solidale con la sofferenza del suo popolo, sa opporre il suo smisurato e disarmato amore all’odio distruttore. Percorrendo un itinerario tortuoso e misterioso raggiunge le vette della mistica.
Questo libro presenta il profilo biografico di Etty, collocandola nel suo contesto e offrendo preziose chiavi di lettura per chi vuol accostarsi ai suoi scritti o li ha già letti.
Un libro che accende una luce mai accesa su Eugenio Montale, scoperto nel suo versante umano e privato. Parlano le lettere che arrivano e partono da Casa Montale, e raccontano di Eugenio sognatore, poco avvezzo alle cose pratiche della vita (come casa, lavoro ecc.) ma già considerato come il “genio” di famiglia.
Custodito dagli eredi di Marianna, la sorella di Eugenio, alla quale molte lettere sono indirizzate, questo epistolario inedito ricostruisce anche un’atmosfera, un’epoca e un clima culturale e sociale, che fanno da sfondo alla maturazione di Eugenio Montale.
Il testo è costituito in gran parte da una selezione di lettere fra Eugenio e Marianna e fra Marianna e la madre oltre a numerosissime lettere di Marianna a Ida Zambaldi, l’amica di una vita, raccolte con grande cura dalla destinataria e poi custodite dagli eredi di Marianna.
La curatrice, oltre a selezionare i passi più significativi dell’epistolario, ha scritto i testi di raccordo. Il lettore non si trova così di fronte alla mera trascrizione delle lettere, ma viene man mano guidato a conoscere dal di dentro i personaggi e gli ambienti di casa Montale.
Alcune foto di famiglia inedite, fornite dagli eredi, e le riproduzioni di alcuni manoscritti arricchiscono il libro.
L’intento di Giorgio Torelli è quello di raccontare “usi, costumi, ingegno e solitudine” di Giovannino Guareschi, e per fare questo l’autore fa ricorso ai propri ricordi personali (conobbe e frequentò assiduamente l’autore di Don Camillo), ma anche a quelli dei figli Alberto e Carlotta, che hanno reso disponibile molto del materiale per la realizzazione di questo libro. L’opera è costruita come un album di ricordi, episodi, aneddoti, in cui testo e disegni (molti dello stesso Guareschi) contribuiscono a dipingere con verità quel mondo così ricco di umanità e per questo sempre di moda.
Dopo la trilogia dedicata all’arte del “buon vivere” nella Terra di Mezzo, l’attenzione di Luisa Vassallo e Paolo Gulisano si sposta sull’amico fraterno di Tolkien, C.S. Lewis, e sul suo Ciclo di Narnia, diventato familiare anche in Italia grazie alla trasposizione cinematografica, cominciata nel 2005 e che proseguirà fino alla completa realizzazione del Ciclo. Il libro affianca parti “saggistiche” (affidate all’“esperto” Gulisano) ad altre “pratiche” (a cura di Vassallo), dedicate a ricette realizzabili (ben 150) e alla costruzione di menu a tema.
Un libro fatto di due percorsi uno testuale e uno fotografico per raccontare, a partire dall’albero di Natale, la storia dell’albero e delle sue valenze simboliche. A metà fra saggio e libro di meditazione il libro è scandito da brevi capitoli ognuno dedicato a una tipologia diversa, riuscendo così a cogliere tutti i significati profondi che rendono gli alberi familiari all’uomo si dalla notte dei tempi.