Questo libro – nato da un ciclo di conferenze – offre una panoramica di grande respiro storico, raccontando grandi figure di donne (tra cui Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Edith Stein, Simone Weil) che, pur tra difficoltà e diffidenze culturali, hanno saputo riversare tesori di sapienza e di carità nella società e nella Chiesa. La trattazione di ogni figura, affidata alla competenza scientifica di studiose della materia, consente di tracciare una breve storia della “mistica al femminile”, in grado di offrire preziosi spunti anche per riscoprire un aspetto significativo, e troppo spesso dimenticato o sottovalutato, della “storia delle donne”.
Si tratta di una scelta di brani tratti da “Storia di un’anima” di Teresa di Lisieux, che Àncora pubblicò per prima in traduzione italiana, esattamente 50 anni fa. Il libro si rivolge particolarmente a ragazzi e adolescenti per far conoscere, in maniera più semplice e diretta, questa figura straordinaria di santa. I brevi testi seguono una scansione cronologica, quasi ricostruendo un ideale diario, e occupano ciascuno lo spazio di una pagina. Una breve nota introduce al testo e fornisce alcuni cenni biografici.
Il linguaggio dei mistici può apparire lontano, distaccato dal nostro vissuto quotidiano, oppure talmente alto e astratto, che potremmo essere tentati di non avvicinarci neppure alle loro parole e alla loro esperienza.
Eppure, se ascoltiamo con attenzione ciò che i mistici hanno da dirci, percepiamo verità che ci sono più familiari e note di quanto avremmo immaginato.
È quanto può accadere anche per il Natale.
Questo libro raccoglie 476 meditationes scritte attorno all’anno Mille da Guigo I, priore dell’ordine dei certosini, morto in fama di santità nel 1136. Sono aforismi o brevi pensieri, tramandatisi nei secoli fino ai nostri giorni, che riescono a trasmettere intatta tutta la profondità della spiritualità certosina in una forma immediata, quasi un “diario dell’anima”. Un Indice analitico dei temi più importanti facilita e guida la ricerca e la lettura. Un’opera di spiritualità monastica ma anche un “libro delle risposte” sulle domande e le aspirazioni dello spirito umano in ogni tempo.
Margery Kempe è una mistica inglese del Quattrocento pressoché sconosciuta in Italia. Questo libro narra la sua vita e ci trasmette i suoi insegnamenti spirituali in una esposizione narrativa che trova pochi confronti nel panorama di analoghi scritti spirituali come l’anonima “Nube della non-conoscenza” o il “Libro delle rivelazioni” di Giuliana di Norwich. Margery Kempe è figlia di mercanti inglesi, vive e si forma a King’s Lynn, fiorente cittadina portuale ricca di scambi commerciali e culturali.
Qui viene a contatto con sacerdoti e frati collegati al resto della cattolicità e con le tendenze più recenti del misticismo tardo medievale. Resta laica, vive una vita coniugale e di madre, e per lungo tempo convive con la sua aspirazione ad essere tutta di Dio. Le traversie e le avversità, gli insuccessi e gli insulti sono vissuti da Margery come tappe di una Via Crucis per affermare la propria speciale vocazione. Una autobiografia spirituale, un diario, dalle cui pagine emerge in modo rilevante il forte contenuto religioso.
Come spiegare l'attrazione che Agostino esercitava sulle persone che incontrava o che conosceva? Da dove proveniva quest'affetto che gli altri provavano d'improvviso per lui?
L'Autrice in questo volume, di facile lettura ma ben documentato, aiuta a comprendere il significato dell'amicizia per S. Agostino. Dalla lettura del testo si evince il ruolo essenziale che l'amicizia ha svolto nella vita di Agostino e come abbiano influito in modo decisivo: il temperamento africano, l'eredità familiare, l'epoca in cui visse, l'ideale classico dell'amicizia.
INDICE
Introduzione: L'eredità di amicizia in Sant'Agostino 1. Il temperamento africano 2. L'eredità familiare 3. L'epoca in cui visse 4. L'ideale classico dell'amicizia
I. La famiglia di Sant'Agostino 1. Santa Monica 2. Patrizio 3. Fratello e sorella 4. La madre di Adeodato 5. Adeodato
II. Sant'Agostino e gli amici di gioventù 1. Gli amici di infanzia 2. L'amico rimasto sconosciuto 3. Gli amici di Tagaste e di Cartagine 4. Gli amici di Milano 5. Amici benefattori 6. Gli amici di Cassiciaco 7. Gli allievi 8. Conclusione
III. Le amicizie della maturità 1. Le amicizie monastiche, Tagaste e Ippona 2. Amicizie episcopali 3. Amicizie laiche 4. I discepoli 5. Amicizie nuove, amicizie perdute 6. Conclusione
IV. L'amicizia cristiana secondo Sant'Agostino 1. L'uso della parola "amicizia" 2. Definizione dell'amicizia 3. I doveri dell'amicizia 4. Formazione, preservazione e dissoluzione dell'amicizia 5. L'amicizia estesa a tutti gli uomini: il Corpo Mistico 6. Valore dell'amicizia 7. Conclusione
Conclusione generale 1. L'esperienza umana 2. La psicologia affettiva 3. La dottrina dell'amicizia cristiana.
Tra le figure che nella storia della spiritualità francese hanno reso grande il XVII secolo (le grand siècle), si distingue Catherine Mectilde de Bar, monaca benedettina, fondatrice delle Benedettine del Santissimo Sacramento.
Le lettere raccolte in questo volume, scritte alla contessa di Châteauvieux, collocate nel loro contesto storico, offrono un prezioso contributo alla conoscenza della ricca spiritualità del suo tempo.
Queste pagine, che a volte usano un linguaggio duro, fanno conoscere i messaggi che una monaca che vive nel chiostro rivolge a una donna sposata che vive in famiglia: un felice esempio di relazione spirituale tra consacrati e laici. Tema attualissimo
Scriveva Thomas Merton: “Classiche e indimenticabili sono le pagine della ‘Nube della non-conoscenza’, opera di un anonimo scrittore inglese del XIV secolo. Non è mai stato scritto un libro sul misticismo con una così realistica aderenza al senso comune”.
Riscoperto poco più di un secolo fa, dopo un lungo periodo di oblio, questo gioiello della letteratura spirituale medievale fu proposto per la prima volta in traduzione integrale italiana da Àncora nel 1981, dopo che autori come Elemire Zolla ne avevano proposto alcuni brani negli anni Sessanta.
Un libro che parla dell’essenziale, rivolto a tutti coloro che vogliono fare esperienza del Mistero:
“Non bisogna essere nati maestri per capire il senso genuino di questo facile esercizio attraverso il quale chiunque può unirsi a Dio in carità perfetta, per mezzo di un’umiltà piena di amore”.
Giuliana di Norwich (1342-1416) ebbe all'età di trent'anni, nel momento più grave di una malattia, una serie di "visioni" centrate attorno alla passione di Cristo. Fissò il ricordo delle rivelazioni in scritti successivi. Ne è risultato un libro che non è un semplice resoconto di esperienze mistiche, ma una pacata meditazione che raccoglie attorno alla verità fondamentale - l'amore di Dio - tutti i punti più importanti e vitali della teologia cristiana. Ne deriva una spiritualità del quotidiano fatta di serenità e di equilibrio, radicata sul costante ricordo dell'amore di Dio. J. Leclercq ha ottimamente definito le Rivelazioni un "manuale di pazienza", e T. Merton ha scritto: "Ho pregato molto per avere un cuore saggio: credo che la riscoperta di Giuliana di Norwich mi aiuterà".
Nata ad Alençon nel 1873, Teresa di Lisieux lascia su "questa terra" tre scritti autobiografici composti su richiesta di diverse persone: insieme costituiscono la Storia di un'anima. Questi manoscritti, che subirono revisioni e correzioni, furono riportati alla loro freschezza originaria nel 1957.