Chi ha detto che le canzoni degli ultimi anni sono tutte superficiali? Qualcuno che non le ha ascoltate, evidentemente. I Pinguini Tattici Nucleari affrontano il tema dell'Alzheimer (Ricordi), Tananai il dolore di una famiglia ucraina costretta a separarsi a causa della guerra (Tango), Valerio Mazzei fa i conti con la morte della mamma (12 luglio). O ancora Gio Evan, che invita a non inseguire l'ideale irrealizzabile di perfezione, in una delle sue poesie musicali dal titolo Sei perfetta. Sono 99 le canzoni proposte in questo libro che affrontano temi che trovano spesso cittadinanza a scuola: il senso della vita, la famiglia, gli argomenti di attualità (dalla lotta per l'ambiente al terrorismo). Oltre al senso religioso, con il testo di Supereroi di Mr. Rain che per qualcuno richiama un brano di don Tonino Bello o Fabrizio Moro che canta il suo "bisogno di credere", fino a brani che richiamano esplicitamente episodi o personaggi della Bibbia. Anche con queste canzoni si può "fare scuola", insieme. Una playlist "pronta all'uso" di 99 canzoni per insegnanti coraggiosi e desiderosi di entrare in dialogo con i loro studenti.
Seguendo il pensiero di Leonard Cohen nella canzone Anthem («Dimentica la tua offerta perfetta / c'è una crepa, una crepa in ogni cosa ed è così che entra la luce») i cantautori presenti in questo testo, analizzati nella loro biografia e nella loro produzione musicale, evidenziano non tanto la perfezione di un ideale esistenziale, quanto piuttosto le tante crepe e abissi nei quali si può incontrare un segno di umanità, di speranza, di compassione verso se stessi o verso l'altro. Da Jannacci a De André, da Gaber a Guccini, l'autore propone una quindicina di ritratti che formano un'ideale storia della canzone italiana sotto il segno della ricerca di un oltre.
Aqaba a Tozeur sono due riferimenti geografico-esistenziali riconducibili a Fabrizio De André e a Franco Battiato, posti quasi come numi tutelari a 15 riletture di capolavori della canzone italiana, da Smisurata preghiera a Pensieri e parole, da Caruso a Fisiognomica. Convocando a raccolta alcuni artisti contemporanei che si sono espressi attraverso quel tipo di comunicazione particolare che è la canzone d'autore - De André e Battiato anzitutto, ma poi Gaber & Luporini, Guccini, De Gregori, Fossati, Mannoia & Amara, Vecchioni, Van De Sfroos, Zucchero, Mogol & Battisti, Baglioni, Baustelle, Alice, Dalla - gli autori scavano nella loro poetica e nei loro testi alla ricerca di ciò che per loro è sacro, ovvero ciò che è specificatamente umano, e al tempo stesso capace di trascenderlo. Perché non solo la canzone può essere arte, ma può, talvolta, persino indicare qualcosa che riempie e segna le nostre vite, e che però non sappiamo pienamente dire.
In queste pagine si parla della cosiddetta canzone d'autore, di quel tentativo cioè di fondere parole e tessuto musicale che si è manifestato soprattutto a partire dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento e che ha lasciato tracce indelebili in opere divenute pietre miliari non solo del mondo della canzone, ma della poesia e della cultura contemporanea. In filigrana dietro i testi di autori nordamericani come Cohen e Dylan, francesi come Brel o Brassens e infine italiani come - tanto per fare alcuni nomi - Battiato, Dalla, De André, De Gregori e Vecchioni, troviamo così echi, cadenze, immagini provenienti da una molteplicità di fonti letterarie, da Omero a Whitman, da Baudelaire a Joyce. Senza dimenticare la Bibbia, il «grande codice dell'Occidente», che ha insegnato ai grandi cantautori - scrive il card. Gianfranco Ravasi - «a intrecciare nel loro pensare, scrivere e cantare, spirito e corpo, mito e storia, mistica e amore, sacro e profano, ma soprattutto Dio e uomo, avendo sempre accesa nel loro cielo la stella della Scrittura».
Il saggio offre una presentazione critica di tutta la produzione musicale di Roberto Vecchioni, dagli esordi all'ultimo album "L'infinito", in uscita nell'autunno 2018. Il cantautore milanese nei suoi cinquant'anni di attività artistica ha ripercorso con profondità e lucidità i temi fondamentali dell'esistenza, dall'amore all'amicizia, dalla riflessione esistenziale e religiosa alla polemica culturale e politica. Dall'analisi attenta di Jachia, amico e collaboratore di Vecchioni, emerge con forza, da un lato, il vastissimo reticolo artistico e letterario – con citazioni da film, leggende, romanzi, poesie – che innerva i testi di Vecchioni e, dall'altro, la profonda ricerca spirituale che li caratterizza.
Una rilettura della produzione artistica, ma anche del "personaggio" Renato Zero, segnato da una profonda ricerca spirituale. Un libro destinato a chi ama le canzoni di Zero, ma anche a educatori e insegnanti alla ricerca di vie nuove per parlare di spiritualità.
«Si laurea in Teologia con una tesi su Ligabue». Così titolava nel marzo 2017 il quotidiano la Repubblica, seguito da decine di segnalazioni sulla stampa cartacea e on line e sui social network. Così l'autore della tesi, uno stupito Lorenzo Galliani, si è trovato al centro di un acceso dibattito pubblico sull'accostamento, per molti irriverente, fra il rocker emiliano e la religione. Eppure Ligabue appare costantemente in dialogo con il cielo e con un Dio dal volto umano, anche quando critica con parole dure la Chiesa: a testimoniarlo decine di citazioni dal suo canzoniere e dalle interviste rilasciate in trentanni di carriera. Prefazione di Matteo Zuppi.
L’opera di cui il lettore ha in mano il terzo volume è anzitutto un commento in prospettiva biblica dell’intero canzoniere Dyaniano, ma anche un’inedita biografia spirituale di Dylan attraverso le sue canzoni. E’ inoltre un’opera di consultazione che include il più vasto repertorio mai compilato delle citazioni bibliche presenti nelle Lyrics dilaniante e ne mostra l’intreccio con un ricco corpus di testi colti e popolari, a loro volta fondati sul Grande Codice.
Un’opera monumentale, dedicata a un monumento della cultura americana, e da molto prima che il Nobel ponesse il suo sigillo sull’arte di Bob Dylan. E un’opera senza paragoni, che parla della Bibbia così come è stata letta, e selezionata, da Dylan. Un lavoro di dieci anni, condotto con passione e competenza, che l’autore presenta così: Spero che il libro possa contribuire non solo alla conoscenza e alla valorizzazione delle canzoni di Dylan, ma anche alla conoscenza della Bibbia, e che sia utile sia a chi, come Dylan e come me, la considera un libro ispirato nel senso letterale del termine, sia a chi si limita a ritenerla il «grande codice» della civiltà occidentale”.
Lyon vive in uno mondo squadrato popolato da creature pericolose e composto da diverse dimensioni, ognuna delle quali nasconde mille segreti e tante avventure. Ma per lui il mistero più grande resta uno soltanto: chi sono quegli strani esseri dalla testa tonda che vede in sogno e che sembrano manipolare il suo destino e quello di tutti gli abitanti della sua realtà? Per scoprirlo parte insieme ai suoi inseparabili compagni – Anna, Mario e Stefano – per un viaggio mirabolante che lo porterà ad affrontare pirati, serpenti giganti, zombi e persino un terribile drago. Non avrebbe però mai immaginato che a ostacolare la sua missione ci sarebbe stato Herobrine, il leggendario spirito malvagio che perseguita gli esploratori fino a portarli alla pazzia...
4 marzo 1943 - 1 marzo 2012: sono gli estremi della parabola terrena di Lucio Dalla, un grande artista della parola e della musica che ha saputo raccontare l’allegria e la disperazione, la forza dell’amore, l’inquietudine del vivere. Curioso, sperimentatore, spregiudicato nella sua ricerca artistica e umana, non ha mai nascosto la profonda religiosità che animava la sua visione del mondo ma anche la sua concezione dell’arte, perché – diceva – «Dio è tutto: forma e contenuto». Questo libro delinea il profilo artistico di Dalla grazie a un’attenta analisi dei testi delle sue canzoni e la ricostruzione dei rapporti con artisti e intellettuali (come Roberto Roversi e Francesco De Gregori) cruciali per la sua formazione e la sua carriera. Lucio Dalla, un «giullare di Dio» come l’amatissimo Francesco d’Assisi, è stato capace di raccontare non solo il nostro tempo storico ma ancora di più il nostro tempo interiore, lo scorrere delle nostre stagioni esistenziali. E lo farà ancora a lungo.
Un viaggio, canzone per canzone, quasi verso per verso, nel mondo dei Baustelle, una delle band italiane più importanti e significative degli ultimi dieci anni. Lungo il percorso si scopre un reticolo affascinante di riferimenti “pop” e popolari (dal Tenente Colombo agli “Spaghetti Western”) mischiati a citazioni colte, da Baudelaire a Eliot, Montale, Pasolini. E se il viaggio ha origine da «un’antiomologata adolescenza torbida» fotografata nei primi album, il traguardo raggiunto oggi è quello di un “misticismo laico”, con forti echi – in parole, concetti, immagini – della tradizione cristiana. Quando i Baustelle cantano: «Cristo muore in croce… per te / Pasolini è morto per te / Morto a bastonate per te» (dalla canzone significativamente intitolata Baudelaire), non è per caso. E questo libro offre le chiavi per comprendere il loro universo artistico e poetico.