Il percorso spirituale della giovane ebrea olandese (che ha trovato Dio nell'orrore della Shoah) con lo schema degli antichi Padri: dal mondo esterno a quello interiore e di qui a Dio.
Il 30 novembre 1943 in una camera a gas di Auschwitz muore, a 29 anni, l’ebrea olandese Etty Hillesum. Ci ha lasciato un diario e delle lettere: pagine di una intensità sconvolgente.
Donna fragile e tormentata, intellettuale inquieta, amante libera e appassionata, inguaribilmente ottimista, ebrea non praticante, solidale con la sofferenza del suo popolo, sa opporre il suo smisurato e disarmato amore all’odio distruttore. Percorrendo un itinerario tortuoso e misterioso raggiunge le vette della mistica.
Questo libro presenta il profilo biografico di Etty, collocandola nel suo contesto e offrendo preziose chiavi di lettura per chi vuol accostarsi ai suoi scritti o li ha già letti.
La visione della vita e della fede di Nouwen – caratterizzata da parole chiave come tenerezza, guarigione, consolazione – continua ad attrarre i lettori di tutto il mondo. Ma chi era lui, realmente? Quali erano le qualità che lo hanno reso unico? In che modo i temi delle sue opere erano collegati con la sua vita? Michael O'Laughlin, amico ed allievo di Nouwen, ci conduce ad una comprensione più profonda del messaggio di Nouwen e del suo significato nel contesto più ampio della spiritualità cristiana. Illuminando le origini di Nouwen, la sua psicologia, il suo approccio alla teologia, all'arte, alla preghiera, e la sua costante meditazione su Gesù e l’Eucaristia, O'Laughlin va al “cuore” della sua opera e ci restituisce un ritratto affascinante di uno dei giganti spirituali del nostro tempo.
Nel libro si ricostruiscono la vita e le opere, con largo uso di citazioni da documenti, lettere, testimonianze dell’epoca, sottolineando tutti gli incroci con gli altri autori e amici di Lewis (Tolkien, per esempio, fu fraterno amico di Lewis).
Si sottolineano molto i legami di Lewis con l’Italia: il singolare carteggio, in latino, con don Giovanni Calabria, prete veronese iniziatore dell’omonima Opera; il nome Narnia, viene dall’odierna cittadina umbra di Narni; la prima edizione delle "Lettere di Berlicche" era dedicata a mons. Francesco Olgiati, cofondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Gulisano riesce quindi a dipingere un profilo attento e variegato, ricco e suggestivo come lo sono le opere di questo grande scrittore.