Uscita in prima edizione nel 1987 e costantemente aggiornata dall’autore, la presente ricerca sul “femminile nell’esperienza religiosa”, e di conseguenza sui “simboli religiosi” che lo inverano, sta a indicare quanto sia attuale un tema che emerge dal crescente bisogno di “dare un’anima” al mondo in cui viviamo, quantomeno nel nostro Occidente. Su un denso sfondo biblico-teologico, l’autore, specialista di temi spirituali fra i più noti e autorevoli, sviluppa una serie di osservazioni sul femminile propriamente umano e il suo rapporto con la mascolinità. Ne esce un quadro in cui il dato psicologico e quello spirituale si intrecciano con singolare efficacia.
Quarta di copertina
«La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa, e fa quello che sente e pensa. Questo è grandioso!»
(Papa Francesco)
Biografia dell'autore
Antonio Gentili (Carrara, 1937), sacerdote-religioso, licenziato in teologia e laureato in filosofia, ha esplorato le grandi tradizioni meditative con gli studi e la pratica silenziosa, animando centri di spiritualità a Eupilio (Co) e a Campello sul Clitunno (Pg). Destinato a Genova, dove entrò nell’Ordine dei Barnabiti, ha accolto con favore l’imprevista quanto apprezzata iniziativa da parte di laici divenuti «cooperatori nella preghiera» (2 Cor 1,11). Guida corsi di“Preghiera del cuore”, di “Yoga e Cristianesimo” e organizza settimane di “Digiuno e meditazione per la purificazione integrale”. Con Àncora ha pubblicato numerosi libri tradotti in tutto il mondo.
Un autore contemporaneo e san Bonaventura ci introducono al contenuto di quest'opera che si presenta nuova e originale, ma ampiamente radicata nel terreno biblico dell'Incarnazione e nella grande tradizione spirituale patristica e medievale. L'autore ci porta a scoprire - anche attraverso la proposta di "esercizi" - i sensi interiori, cioè i sensi dell'anima, che costituiscono altrettanti strumenti attraverso i quali opera la Grazia, da quella battesimale alla pratica eucaristica, passando attraverso l'ascolto della Parola, le celebrazioni liturgiche e la venerazione delle sante icone.
Antonio Gentili, barnabita, da oltre quarant’anni pratica e insegna la preghiera contemplativa a singoli e gruppi che frequentano i suoi corsi nelle case di Eupilio, Campello sul Clitumno, Genova... Preparato conoscitore delle religioni e delle spiritualità orientali ma profondamente radicato nella tradizione cristiana, padre Antonio si è molto adoperato – anche attraverso numerosissime e fortunate pubblicazioni – per ravvivare, senza travisamenti, una fede che in questi ultimi decenni mostra segni di crisi sempre più evidenti. I fattori salienti dell’esperienza da lui proposta sono l’ascolto della Parola, l’apertura mistica del cuore, la contemplazione, una proposta di vita ascetica e sacramentale autentica.
Interrogandolo sulla sua ormai lunga vita di religioso e di sacerdote così eccezionalmente esperto di umanità e di spiritualità, la scrittrice Rosanna Brichetti – con Ares ha pubblicato Una fede in due, in cui racconta la sua vita col marito Vittorio Messori – lo induce a illustrare in profondità il metodo e i contenuti di questo suo peculiare carisma di apostolato. Ma anche, e soprattutto, a dimostrare come solo ritrovando Dio, in una preghiera che si fa silenzio, il cristiano possa incontrare anche se stesso, mediante la riscoperta di una fede via via rinnovata che abbraccia l’intera persona – corpo, anima e spirito – e che come tale si trasforma in un cammino di guarigione.
Un’esperienza che può essere utile guida anche per tutti coloro che hanno delicate responsabilità pastorali.
Fin dal suo apparire sulla scena del mondo, l'essere umano è segnato da due bisogni fondamentali cui deve la propria sopravvivenza: l'uno riguarda l'individuo, l'altro la specie. Alimentazione e sessualità interagiscono fra loro secondo natura, cultura e spiritualità, e connotano una vita virtuosa o viziosa (gola e lussuria aprono la serie dei vizi capitali!). Riservando un più ampio spazio al cibo, in questo libro se ne coglie la molteplicità di richiami, dall'opzione vegetariana, illustrata nelle sue motivazioni e nelle diverse modalità proprie delle tradizioni religiose, alla convivialità eucaristica, preludio del banchetto celeste.
Facendo seguito al primo volume di Apprendere a meditare, dedicato al Corso base che illustrava La preghiera del cuore, il presente saggio, dedicato al Corso di approfondimento, porta l’ambizioso titolo In silenzio davanti a Dio. Lo scopo infatti è quello di spianare la via alla contemplazione o, se si vuole, all’esperienza mistica; ma, come si vedrà, una meta così ardua comporta un laborioso itinerario, che si snoda attraverso tappe successive [dall’Introduzione dell’Autore].
In un volume ricchissimo di notizie, esempi tratti da molteplici tradizioni, spunti di riflessione, indicazioni pratiche ed esercizi, che tengono conto anche del corpo come di uno strumento essenziale e imprescindibile, sia nella sua dinamica propriamente fisica, sia nell’elemento vitale per eccellenza che lo permea, il respiro, padre Antonio Gentili ci conduce per mano in quel «silenzio» dove si manifesta la presenza divina.
Lepoca in cui viviamo consente, se non in tutti i Paesi e per tutte le popolazioni, di eccedere nel soddisfare i nostri sensi sia fisici sia spirituali e le loro incontentabili attese: la superalimentazione, l’uso parossistico dei mezzi di comunicazione, la dispersione della chiacchiera, la propensione alle interminabili chiassate televisive, la dipendenza telematica, la spettacolarizzazione interminabile di ogni evento, anche il più squallido e il più truce, l’abuso delle risorse naturali, la dipendenza patologica dal gioco e l’offerta consumistica irrefrenabile… Questo eccedere ha dei risvolti drammatici sia per l’equilibrio psicofisico dell’uomo, allontanato dalla sua anima e reso nemico del suo corpo, del suo spazio e del suo tempo, sia per la salvaguardia dei beni naturali e delle risorse del pianeta. Di fronte a tali pericoli questo libro invita a riscoprire i doni fisici e spirituali della moderazione, della sobrietà, della pratica di quei «digiuni» che rendono il cibo del corpo e dell’anima più gustoso e meno nocivo, per sé, per il prossimo, per l’ambiente.
L'esigenza di una nuova era, di una rinascita dell'umanità in grado di produrre quasi una nuova creazione, pervade i secoli XVI e XVII. Lasciatasi alle spalle la società signorile, l'Italia è progressivamente assorbita nell'orbita della dominazione straniera. Guerre, epidemie, un generale decadimento della vita laicale, religiosa ed ecclesiastica postulano la riforma e il rilancio della cristianità, al quale dà ulteriore impulso la vittoria di Lepanto. Il concilio di Trento restituisce alla spiritualità un robusto ancoraggio teologico, sacramentale e disciplinare, rimotiva la catechesi, consacra il culto dei santi. Nell'elaborazione delle dottrine e nella comunicazione delle proprie esperienze spirituali gli autori italiani, a differenza di quelli spagnoli, non elaborano trattati ma danno una visione d'insieme sia della precedente letteratura ascetico-mistica, sia degli aspetti esperienziali. Nella visione del cammino spirituale domina il riferimento a Cristo, con una particolare sottolineatura dell'eucaristia e della croce. L'equilibrio latino caratterizza l'ascesi italiana, mentre la mistica punta all'unione con Dio, trovando impulso sul terreno della carità apostolica; caratteri tipici di questa spiritualità sono l'apertura alla catechesi e l'attenzione alla povertà.
Il percorso spirituale della giovane ebrea olandese (che ha trovato Dio nell'orrore della Shoah) con lo schema degli antichi Padri: dal mondo esterno a quello interiore e di qui a Dio.
Le pagine che seguono intendono offrire un itinerario meditativo di base, che propone anzitutto (cap. I). Cinque vie di preghiera profonda, attingendo a esperienze abituali nella pratica orante ma ripensate e rivissute all'insegna dell'interiorizzazione. L'interiorità è il vero banco di prova e tutte le modalità con le quali si esprime la preghiera vanno permeate da questa suprema esigenza, pena restare in superficie e rivelarsi inefficaci. A questo punto (cap. II) viene messa a fuoco La Preghiera del cuore secondo le diverse modalità che registra nell'Occidente latino, nell'Oriente cristiano e nelle altre tradizioni religiose e spirituali. Alla stessa stregua dell'uomo che cammina con due gambe, così la vita interiore accanto alla preghiera comporta L'ascesi (cap. III), e cioè l'insonne cura del proprio perfezionamento. Possiamo dire che se la preghiera sostiene l'ascesi, quest'ultima costituisce la controprova della sua autenticità e della sua efficacia. Come si è detto, l'approdo della vita secondo lo Spirito è l'incontro di amore tra l'umano e il divino che, nella visione cristiana, conduce all'abbraccio trinitario tra il Creatore e la creatura. Siamo giunti alla Contemplazione (cap. IV). A questo punto è possibile cogliere I frutti (cap. V) che maturano copiosi lungo un itinerario esaltante e altamente umanizzante, se è vero che l'uomo si realizza pienamente a patto di proiettarsi oltre se stesso.
L'ultima tappa del percorso scandagli il sentire" che fu proprio di Cristo, nella sua dimensione umano-divina. Terzo e ultimo volume della trilogia sul "sentire". "