Che uso faceva Gesù del suo tempo? Quali erano le sue priorità durante le giornate fitte di parole, volti, incontri? Che cosa possiamo imparare da lui? Cercando le risposte a queste domande nei testi evangelici, Carlo Maria Martini offre preziosi spunti per "mettere ordine" nella frammentarietà e nella dispersione che caratterizzano i nostri giorni. Destinate in origine a preti impegnati nell'attività pastorale, le riflessioni di Martini su come dare unità e senso al nostro agire arrivano direttamente al cuore e alla mente di tutti coloro - preti, laici e consacrati - che sono impegnati nell'annuncio del Vangelo e nell'educazione alla fede." Quali erano le priorità di Gesù? Come gestiva il suo tempo? A me pare che i Vangeli diano una risposta, che vale anche per noi".
I professori del Seminario di Milano con altri docenti universitari hanno studiato in modo interdisciplinare le opere e i giorni di Martini, dando vita a una sua "biografia teo-logica". Con stile agile e coinvolgente, il volume mette in luce come il cardinale abbia fatto teologia non tanto a tavolino, quanto piuttosto "nel" ministero pastorale; anzi, "nella" sua stessa vita di pastore. Si è rivelato così vescovo docile al Vaticano II, da lui letto come segno cristallino dello Spirito per la Chiesa contemporanea. Il suo ministero episcopale è stato una traduzione creativa e originale dell'insegnamento conciliare primariamente nella Diocesi ambrosiana e, di riflesso, nella Chiesa universale.
Vissuto con semplicità, sincerità e umiltà, Carlo Maria Martini è morto allo stesso modo. Non ha nascosto il senso di smarrimento, ha rifiutato di prolungare la vita oltre la soglia della dignità, ha chiesto che qualcuno gli tenesse la mano. E motivi di riflessione vengono dal nitido testamento spirituale sulla Chiesa, dalla coraggiosa lettera della nipote Giulia sulla sofferenza dell’uomo Martini, dall’omaggio di migliaia e migliaia di persone, non soltanto cattoliche e non soltanto credenti. Accompagnato da voci preziose (Enzo Bianchi, Bartolomeo Sorge, l’ex brigatista Balducchi, Moni Ovadia e tanti altri), Diario di un addio è il racconto di giornate dalle quali traspare l’ultima lezione di Martini. Anzi, il suo ultimo dono d’amore.
Il cardinale Martini raccontato, con stile semplice e intensità emotiva, attraverso le tappe che ne hanno scandito il cammino umano e spirituale: da Torino a Roma, da Milano a Gerusalemme e Gallarate. Il ritratto di un uomo, un religioso, un pastore innamorato di Dio e della Chiesa. Un testimone che ha sempre unito il rigore nello studio delle Scritture alla passione, anche civile, per le vicende culturali, sociali e politiche. Spunti proposti dal cardinale Martini sono all’origine sia del titolo sia dell’immagine di copertina, opera di Francesco Radaelli (un ritratto “velato” perché un libro non può mai contenere il mistero che è la storia di un uomo). Pur con la consueta discrezione, l’Arcivescovo ha osservato il procedere del lavoro senza nascondere simpatia e affetto per l’autore e la sua ricerca.
Aldo Maria Valli (Rho, 1958) ha seguito l’attività del cardinale Martini dall’inizio del mandato episcopale a Milano e lo ha intervistato più volte per la televisione e la carta stampata. Dal 2007 è vaticanista al Tg1, dopo esserlo stato per undici anni al Tg3. Tra i suoi libri più recenti, Difendere il Concilio (con Luigi Bettazzi); Voi mi sarete testimoni. Dionigi Tettamanzi arcivescovo a Milano; La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato; Hans Küng, ribelle per amore; Scritti cattolici. Appunti di un cronista cristiano.
**************************LA NOSTRA RECENSIONE (DI FRANCESCO BONOMO) **************************
I grandi personaggi della storia e della nostra civiltà mettono l'individuo di fronte alla consapevolezza di essere il destinatario di un immenso lascito del passato ed alla responsabilità di farsene valido interprete e continuatore. Condividere il tempo, il pensiero ed in parte la propria vita con uomini impegnati nel mondo e resi noti per la personalità e le qualità intellettuali con cui hanno svolto il proprio ruolo o la loro missione significa essere partecipi di un privilegio. Esporsi nella comunicazione e condivisione di questo privilegio è da una parte un bisogno che nasce dal valutare quanto grande sia la possibilità della relazione con persone “eccezionali” e dalla necessità di non poter vivere egoisticamente il dono ricevuto.
Nella storia della letteratura di ogni tempo si può scorrere l'indice ideale di tutti gli autori che da discepoli hanno dedicato ai propri maestri la composizione di Vite: uomini in grado di affascinare ed attrarre, ispirare e consolare, dirigere e correggere. La categoria letteraria delle Vite ha, per la sua estensione, diverse caratteristiche a secondo dell'epoca in cui si sviluppano ma in esse si può delimitare il denominatore comune che le rende preziose. In questi ritratti c'è il rispetto e la dedizione per il proprio maestro unito all'impellente desiderio di renderlo esempio e modello per le generazioni future.
Affrontare la lettura di “Storia di un uomo. Ritratto di Carlo Maria Martini” ci pone davanti alla necessità di distinguere. Il lettore non si impegna nella lettura di una corposa biografia del porporato gesuita ma ha sotto gli occhi un agile insieme di pennellate capaci di trasmettere l'eccezionalità del ministero di p. Carlo Maria.
Con la diversità delle opere e delle attività del cardinale, descritte, raccontate e spiegate, l'Autore riesce a penetrare nel pensiero del gesuita, del biblista, del pastore e dell'uomo di fede. Dai molti temi trattati nel volume si ha la possibilità di avere una visione di insieme della levatura intellettuale e della semplicità di un uomo che ha fatto della passione per la Parola di Dio la guida ed il suo sprone in ogni occasione pubblica e privata. In questo testo si alternano pagine sul Martini gesuita, alunno, docente e studioso di fama internazionale, sul suo impegno totale in ventidue anni a servizio della grande Arcidiocesi di Milano in un lasso di tempo in cui si sono realizzati i cambiamenti più radicali della società italiana, e del p. Carlo Maria che nella malattia e nella vecchiaia è ancora la guida spirituale per un popolo dalle grandi proporzioni. La fede professata, la vita religiosa coerente, la razionalità del suo pensiero e del suo interrogarsi unite alle qualità dello studioso d'eccezione fanno del cardinale Martini un vero “maestro” e la sua frequentazione ha portato Aldo Maria Valli a comporre un ritratto che è comunicazione del dono che il cardinale ha fatto della sua vita alla Chiesa. Non un ritratto di una vita fatta di “eccezioni” alla regola ma segnata dall'eccezionale umanità con cui Carlo Maria affronta se stesso, e la sua missione, e dall'alta testimonianza di fede nella quotidianità del lavoro pastorale.
Il cardinale Martini visto con gli occhi del vescovo Giovanni Giudici, che per undici anni, come vicario generale, ha condiviso progetti, gioie e fatiche dell’arcivescovo di Milano.
Dopo il successo del Vangelo di Paolo, un’altra antologia di testi del cardinal Martini ripresi da opere ormai non più disponibili o disseminate in libri che raccolgono contributi eterogenei. Il fil rouge prescelto – la figura di Maria di Nazareth – non è casuale, ma è uno dei temi ricorrenti della riflessione spirituale e pastorale dell’arcivescovo emerito di Milano, che nel corso degli anni si è confrontato più volte con colei che nel Nuovo Testamento può essere considerata il prototipo del discepolo. I vari “capitoli” sono tutti esempi fra i più riusciti del metodo di riflessione sulla Bibbia che Martini ha contribuito a rendere familiare ai cattolici ambrosiani e non solo: la lectio divina.
I tre autori per affrontare il tema della presenza del prete all’interno della comunità ecclesiale e nei confronti con l’oggi riscoprono e indicano la figura di un mistico del 1300 Jan Van Ruusbroec che si è dedicato incessantemente nella sua vita di fede, agli studi teologici, alla cura dei cammini spirituali delle numerose persone che a lui si sono rivolte, e a lavorare perché la Chiesa ritrovasse un volto capace di far intravedere quello di Cristo.
Unico nel suo genere, il volume raccoglie in successione cronologica tutti gli interventi che il cardinale Carlo Maria Martini ha riservato sull'argomento arte negli anni del suo lungo episcopato milanese.
Si tratta di una rilettura che, attraverso uno sguardo religioso sul “bello”, sa cogliere e comunicare il vero.
La nuova edizione di uno tra i più riusciti e famosi esercizi spirituali tenuti da Carlo Maria Martini il quale si mette in ascolto della Bibbia, e medita su alcune figure di donne: Elisabetta, Marta e Maria, Maddalena, per legarle a colei che è la Donna per eccellenza, Maria, “la cui femminilità è segno del supremamente Altro” perché è “il principio della nuova umanità in cui Dio si è fatto carne”. Il Cardinal Martini dice di limitarsi ad offrire spunti per la riflessione personale e finisce, quasi senza accorgersene, con il dire sul “pianeta donna” ciò che, forse, fino ad ora non era ancora stato detto.
“Conversare indica un discorrere piano, facile, semplice; la conversazione è quasi riposante, proprio perché non è strutturata” (card. Martini).
Le riflessioni spirituali e pastorali che vengono riproposte in questo libro sono nate in contesti di conversazione familiare con i giovani preti della diocesi di Milano, in occasione del loro peregrinare in comunione con il Vescovo. Parole discrete, dette quasi sulla soglia, diventano luce che illumina la strada e indicazioni per continuare con gioia il servizio pastorale.
Alla scuola di santa Caterina, figure significative come il cardinale di Milano, il Vescovo emerito di Ivrea e la responsabile dell'Ufficio Scuola - Pastorale scolastica di Arezzo, Cortona e Sansepolcro affrontano il delicato tema della relazione del prete con la comunità cristiana.
Il prete infatti vive nella Chiesa, ne fa parte e «riceve» da essa; contemporaneamente, la serve, presiedendo la celebrazione eucaristica.
Questo volume mettendo a tema questa relazione, le difficoltà e le opportunità che incontra in questa stagione della Chiesa, le evoluzioni positive e le involuzioni che essa può registrare si rivela un aiuto prezioso per ogni prete, in particolare per chi vive i suoi primi anni di ministero.