Il 12 e 13 aprile 2019 «La Civiltà Cattolica» ha organizzato un seminario sul Mar Mediterraneo. I popoli che si affacciano su di esso hanno saputo generare nei secoli valori, cultura, pensiero caratterizzati da singolari affinità, pur nelle differenze e nonostante i conflitti. In particolare una visione li accomuna: quella di un Dio unico e personale, creatore del mondo e dell’umanità, e la cui paternità universale fonda la fraternità tra gli uomini. Se «fratelli», allora siamo anche «cittadini», non semplici «abitanti». Il libro raccoglie i contributi dei relatori del convegno (esperti, giornalisti, accademici) che indicano nel Mediterraneo un possibile «laboratorio di cittadinanza», anche per l’Europa.
«Nel presente studio noi vorremmo levar via alcune prevenzioni mettendo a raffronto la religione cristiana e la islamica, per mostrare le relazioni che corrono fra loro».
Riproduzione anastatica del libro L’islam nella luce del pensiero cattolico, del padre gesuita Giovanni Fausti, uomo dalla vita avvincente morto fucilato nel 1946.
Teologia, morale, spiritualità dell’islam, confrontate con la dottrina cattolica per favorire il dialogo reciproco.
Introduzione generale di padre Antonio Spadaro.
Atti della sessione di formazione ecumenica del SAE: una riflessione sui cent’anni del cammino ecumenico (XLVII sessione. Chianciano Terme, 25-31 luglio 2010).
Il Movimento ecumenico ha compiuto i cento anni. Sono pochi a fronte di secoli di divisione, ma, nonostante le pesantezze della storia e, per i cristiani, del peccato, fare memoria delle testimonianze di cui è ricco il suo cammino aiuta a guardare al futuro con speranza. La fiducia dei credenti in Cristo non è fondata sulla propria piccolezza, ma sulla preghiera stessa di Gesù: Ut unum sint, perché il mondo creda. Educarsi ed educare al dialogo, praticare la giustizia, lavorare per la pace, essere attenti all’ambiente è imperativo oggi sempre più urgente. Per i cristiani, è impegno di testimonianza della speranza nel Regno di Dio che viene.
È sempre più palese la convinzione che il Movimento ecumenico non possa muoversi verso il ristabilimento della piena comunione tra le Chiese cristiane senza l’aiuto della preghiera, giacché l’unità è un dono di Dio da invocare costantemente. È il cammino della preghiera che ha aperto la strada al Movimento ecumenico (1910-2010) e continua a ispirare nuovi passi, ad aprire nuovi sentieri nella carità e nella verità. L’ecumenismo spirituale aiuta a tenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo, a tornare cioè al Centro per capire e ripartire con speranza. Della passione per l’unità, delle vie per raggiungerla, delle mete conseguite e di quelle che attendono il comune impegno parlano queste pagine appassionate e ardenti di autentico entusiasmo ecumenico.
«Sulla scelta del tema di questa sessione […] ha certamente agito il desiderio di cercare nella “parola della croce” […] un impulso radicale ad uscire dalle secche in cui sembra essersi incagliato il movimento ecumenico. […] Di fronte a una situazione in cui la dichiarata volontà di proseguire nel dialogo e nel cammino verso l’unità è contraddetta dalla preoccupazione di stabilire confini e affermare primazie dottrinali e istituzionali […] si è sentita l’esigenza di ripartire dal fondo – da quel fondo di povertà e di spogliazione a cui, secondo l’inno paolino, Dio stesso si è abbassato in Cristo. […]
È un’impresa non facile e anche un po’ rischiosa; che richiede in primo luogo la volontà di ricercare e ascoltare nella sua autenticità questa “parola della croce”, ciò che essa ci dice e rivela, al di là delle molte parole che noi abbiamo pronunciato su di lei, al di là delle immagini che ce ne siamo costruite, anche sfibrandone o alterandone il senso» (dalla Presentazione).
Contributi di:
G. BREGANTINI
E. CORRENTI
E. FERRARIO
F. FERRARIO
A. FOA
P. GAMBERINI
E. GENRE
S. GIVONE
M. GNOCCHI
A. GRILLO
A. LUZZATTO
G. MARRAZZO
C. MOLARI
S. MORANDINI
E. NOFFKE
G. PISTONE
P. RICCA
C. SIMONELLI
P. STEFANI
L. TOMASSONE
A. URBANI
G. VASILESCU
V. ZELINSKIJ
La libertà di cui parla la Parola di Dio è intesa in una specifica accezione: la libertà che promana dalla croce e dalla risurrezione di Cristo, la libertà dal peccato, dalla morte e dalla legge. E tuttavia questa constatazione non esaurisce l’analisi di un tema così rilevante, non solo nei suoi fondamenti biblico-teologici, ma anche, con le debite analogie e differenze, nelle successive declinazioni in termini storici, culturali e politici. I contributi di questa Sessione di formazione del SAE esplorano così alcune polarità cruciali per la coscienza e la cultura contemporanee – libertà e relazione, libertà e responsabilità, libertà e solidarietà, libertà e servizio, libertà e amore – e soprattutto cercano di stabilire quali siano, in ogni caso, gli «spazi» e i «confini» della libertà.