Il presente volume vuole essere un esame approfondito di due lettere di San Paolo che presentano notevoli spunti di riflessione su argomenti che toccano da vicino alcuni tra i maggiori problemi di ordine morale ed esistenziale: la lotta tra le forze del bene e quelle del male, il senso della sofferenza e delle prove della vita, il valore della fede in Cristo, la via della salvezza, il giudizio finale, il trionfo di Cristo, l’avvento del Regno alla fine dei tempi. Certamente il tema escatologico costituisce il motivo dominante delle due lettere e si innesta nel fine parenetico e consolatorio delle epistole. La comunità di Tessalonica è provata dalla persecuzione, dall’ostilità e dall’avversione dell’ambiente in cui vive. L’Apostolo vuole infondere fiducia e coraggio. Esorta alla pazienza e alla fermezza, invita ad operare con sollecitudine per la diffusione del Vangelo, incita all’esercizio delle virtù cristiane per una vita integra e santa che sia di testimonianza e di sprone alle altre comunità e al mondo, e non tralascia di lodare i Tessalonicesi per i traguardi lusinghieri che hanno raggiunto nella vita spirituale e nella testimonianza evangelica. Rinfranca quindi gli sfiduciati e i dubbiosi rassicurandoli della venuta prossima del Signore e del ricongiungimento con i fratelli che nel frattempo hanno lasciato questo mondo. Le due lettere sono dunque percorse da una vena di speranza e da un anelito verso la patria beata e l’eterna unione con Cristo. Si avvicina sì il giorno del giudizio, ma coloro che vivono secondo l’insegnamento di Gesù nella fede e nella carità, non hanno nulla da temere, il giudizio finale sarà una sentenza di benevolenza e l’annuncio del premio atteso e sperato da chi con solerzia e fedeltà ha accolto e vissuto il Vangelo di Cristo e ha vinto le forze del male e delle tenebre con la luce intramontabile dell’Amore e della Verità del Signore Gesù.
La storia del Laicato Domenicano è poco conosciuta ed affonda le sue origini negli Ordini della Penitenza del X e XI secolo. Il libro ripercorre questa lunga storia aggiungendo nuove informazioni alle fonti conosciute e ricordando i laici domenicani che hanno vissuto queste epoche. È un racconto fatto da un laico domenicano a chi desidera conoscere i laici domenicani, a chi li ha conosciuti, a chi è in formazione, a chi è già laico domenicano e non smette mai di ricercare la verità.
La presente raccolta di scritti, originariamente apparsi in pubblicazioni diverse e non sempre facilmente reperibili, è un'introduzione alla lettura della Summa Theologiae di san Tommaso d'Aquino. Essa riassume lunghi anni di meditazioni sul capolavoro tommasiano, sia dal punto di vista della coerenza interna, sia nella prospettiva delle altre opere, e presenta quella che Dalmazio Mongillo riteneva la sua vera scoperta: che la Summa Theologiae ha, fondamentalmente, una dimensione etico-teologica, per cui il vero scopo di essa va cercato nella Secunda e nella Tertia Pars, in profonda unità con la vocazione di un religioso domenicano fedele alla missione del proprio Ordine. Grande importanza e cura è dunque dedicata in questi scritti ad analizzare i difficili ma vitali aspetti del problema del fine, oggetto costante della vita di ricerca dell'autore.
Edizione del Registrum così come ci è stato tramandato dalla copia trascritta nel 1752 e conservata a Roma presso l'Archivio generale dell'Ordine (Regestum actorum regiminis reverendissimi p. fr. Raymundi de Vineis Capuani, IV.1). Un articolato indice finale consente un'agevole consultazione dell'opera.