Rivolto soprattutto a ricercatori e studenti di comunicazione, ma anche a operatori che vogliano approfondire il quadro scientifico di riferimento, il testo si apre con un capitolo che disegna una mappa della comunicazione religiosa online e della ricerca accademica in merito. I capitoli due, tre e quattro offrono altrettanti approfondimenti su aspetti specifici della comunicazione online della Chiesa cattolica, affrontando il tema dei siti web diocesani, della percezione che i giornalisti hanno rispetto a tale comunicazione e dell'uso che gli ordini religiosi fanno delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, e di internet in particolare. Il testo offre poi una ricca sezioni di casi - sedici in tutto - scritti nella quasi totalità dai responsabili delle diverse attività comunicative. Si possono dunque trovare informazioni e dati - mai finora pubblicati - sui visitatori e sull'organizzazione interna del sito del Vaticano, della Congregazione per il Clero e della Riial, così come di diocesi, dell'Opus Dei e di Comunione e Liberazione, di Zenit e così via. In breve, un testo di cui si sentiva il bisogno per avere un orientamento in un settore molto recente e insieme di estremo interesse; un ambito della comunicazione della Chiesa reso ancora più attuale e importante dal recente Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XLIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Il libro considera le diverse correnti della filosofia della mente e presenta una visione antropologica ispirata a premesse aristoteliche e tomistiche, nelle quali i livelli della persona (neurovegetativo, somato-sensitivo, spirituale) sono fortemente integrati. La filosofia della mente è un'area del pensiero contemporaneo tipicamente interdisciplinare. Nasce, in parte, dalla filosofia analitica, ma soprattutto da problemi epistemologici e antropologici suscitati dalle scienze cognitive, la filosofia computazionale e la psicolinguistica.
Questi contributi non rappresentano altro che una goccia nel mare del pensiero metafisico, ma potranno servire come spunti di riflessione a tutti coloro che ritengono che la filosofia e la metafisica siano discipline tutt'altro che superate.
Questo saggio inizia un capitolo inedito, quello dello studio sui fondamenti antropologici e sul valore del lavoro manuale, e in particolare del lavoro di cura della casa e delle persone nella vita quotidiana. Il presente studio si propone di affrontare la problematica relativa ai lavori manuali e domestici a partire da due punti di vista: quello antropologico, vale a dire, vedere se rispondono ad una visione specifica dell'uomo e della sua razionalita; quello epistemologico, ossia, chiedersi se e lecito determinare per essi un tipo di conoscenza e una verita. I lavori domestici rappresentano un mestiere attraverso il quale uomini e donne possono trovare la loro perfezione, il loro appagamento? Oppure sono lavori alienanti che vanno sostituti? È lecito definirli come lavoro professionale, con fondamento scientifico?
Nel gennaio 2002, per la ricorrenza del centenario della nascita di san Josemaría Escriva de Balaguer, ebbe luogo un congresso internazionale dal titolo "La grandezza della vita quotidiana". La pubblicazione degli atti, in 14 volumi, dà un'idea della ricchezza delle riflessioni, sviluppate in nove relazioni, più di cento comunicazioni e in ben 18 workshop. Con diverse prospettive e metodologie, il materiale permette di cogliere la forza della luce fondazionale ricevuta da san Josemaría.
Il volume, il quinto tratto dal congresso per il centenario della nascita di San Josemaria "La grandezza della vita quotidiana", presenta una serie di saggi che riguardano il tema della centralità della filiazione divina nella vita e negli scritti del fondatore dell'Opus Dei. San Josemaria diceva spesso che il cristiano, il battezzato, è figlio di Dio. Si trattava pero di qualcosa di più di una mera affermazione tratta dal patrimonio comune spirituale e teologico cristiano. La coscienza che Escrivà aveva della filiazione divina dei cristiani era viva e fondamentale.
"Poetica e Cristianesimo" è un forum internazionale di studio della confluenza fra cultura artistica ed espressioni della fede. Esso prende la forma di un Seminario Permanente scandito da Convegni biennali internazionali. Questo voume contine raccoglie le relazioni e le comunicazioni di coloro che hanno partecipato al primo Simposio, il cui senso emerge dalle parole del prof. Juan José García-Noblejas: "È un dato di fatto che la fede aiuta a capire meglio le diverse arte poetiche, cioè la letteratura, il cinema, la narrativa, la poesia... giacché l'idea cristiana di libertà e il conseguente dominio delle proprie azioni sono essenziali nello sviluppo dell'arte e della letteratura".
Il volume dimostra che il pensiero di san Josemaria Escrivà, visti gli scritti di carattere spirituale e pastorale, è fondamentalmente cristocentrico. Il mistero del Dio-Uomo è stato infatti il tema dominante di tutta la sua riflessione. "Vedo scorrere in voi il sangue di Cristo!" è un'espressione usata di sovente da san Escrivà che rivela una profonda contemplazione della vocazione battesimale cristiana. Questo plastico riferimento allo scorrere del sangue di Cristo nelle arterie vitali dell'anima del cristiano e l'idea che ha ispirato il presente volume, in cui vengono messi a fuoco alcuni aspetti centrali del cristocentrismo spirituale del fondatore dell'Opus Dei.
In occasione del Congresso Internazionale "La grandezza della vita quotidiana", una sessione di lavoro e stata dedicata al ruolo che lavoro e imprese hanno per l'uomo e per la societa. Una prima parte e dedicata al rapporto che intercorre fra impresa e bene comune, mentre una seconda riguarda il rapporto famiglia-professione.