Oggi alcuni, per essere fedeli alla lettera al Nuovo Testamento, si rifiutano di parlare di ordinazione «sacerdotale» e parlano esclusivamente di ordinazione «presbiterale», pensando che la santità dei sacerdoti debba essere una santità pastorale e non una santità sacerdotale. Questa fedeltà letterale non tiene conto della cristologia sacerdotale, così com’è preparata in diversi scritti del Nuovo Testamento e così com’è magistralmente esposta nella Lettera agli Ebrei che, alla luce del mistero pasquale, ci fa comprendere come Cristo non è soltanto «il buon pastore» ma è nello stesso tempo «sommo sacerdote», titolo che meglio esprime l’aspetto essenziale dell’opera di Cristo che non si è accontentato di pascere le sue pecore ma le ha condotte a Dio.
Il card. Albert Vanhoye, gesuita francese, dottore in scienza biblica, è professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove ha insegnato sin dal 1963. È stato a lungo membro della Pontificia Commissione Biblica (1984-2001) e ne ha diretto i lavori dal 1990 al 2001. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di esegesi scientifica, nonché di spiritualità. Nelle edizioni dell’Apostolato della Preghiera ha pubblicato: Le letture bibliche delle domeniche (3 voll. – anni A, B, C –, 2003, 2004, 2005); Mistero di Cristo e vita del cristiano (2004); Vivere nella nuova alleanza (2a ed., 1966); Messa, vita offerta (2007); Accogliere l’amore che viene da Dio (2008); e nel 2009 una serie di opuscoli: Gesù modello di preghiera; La preghiera di Gesù nella Lettera agli Ebrei; Il mistero del Natale; La spiritualità sacerdotale dell’Eucaristia; Il cuore sacerdotale di Gesù; Voi siete corpo di Cristo.
Il Nuovo Testamento rivela in molti modi il cuore sacerdotale di Cristo, fonte e centro della nuova alleanza, e ci invita ad accogliere in noi questo cuore sacerdotale, perché esso è stato creato per essere accolto in ciascuno di noi, in modo da realizzare in ciascuno di noi la nuova alleanza, che Dio ha annunciato dicendo: «Vi darò un cuore nuovo» (Ez 36,26). Il cuore nuovo è il cuore di Cristo reso nuovo dalla sua passione e dalla sua risurrezione, cuore sacerdotale che ci fa partecipare al sacerdozio di Cristo.
Albert Vanhoye, cardinale dal 2006, gesuita francese, dottore in scienza biblica, è professore di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma sin dal 1963. È stato a lungo membro della Pontificia Commissione Biblica (1984-2001) e ne ha diretto i lavori dal 1990 al 2001. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di esegesi scientifica, nonché di spiritualità. Nelle edizioni dell’Apostolato della Preghiera ha pubblicato: "Per progredire nell’amore", "Vivere nella nuova Alleanza", "Mistero di Cristo e vita del cristiano" (2004), "Le letture bibliche delle domeniche. Anno A,B,C" (3 voll.), "Messa, vita offerta", e per ultimo, "Accogliere l’amore che viene da Dio".
Il popolo dei superiori di comunità religiose, sia maschile che femminile, è molto numeroso e variegato. Lo testimonia anche la grande varietà di nomi con cui ne viene indicato il ruolo: abate, priore, preposito, ministro, guardiano, rettore, presidente, decano, responsabile, coordinatore, padre, madre, fratello (sorella) maggiore, arciprete. Altrettante sono le modalità con cui la loro funzione viene esercitata. Alcuni nutrono di sé un concetto così alto che non è più possibile vederlo a occhio nudo, altri vivono l'incarico come un peso opprimente, altri ancora sono capaci di trasmettere la loro vitalità in modo costruttivo e gioioso a tutta la comunità. Siamo certi che il superiore ognuno a modo proprio - fa onestamente quello che può, gestendo in modo diverso limiti e opportunità. Questa convinzione di fondo permette all'autore di scrivere questi "pensieri in libertà", dove prevale, sulla critica, il buonumore e il sorriso. Il libro, frutto di molte osservazioni e di alcune esperienze concrete, propone una riflessione divisa in tre parti: la prima mette a fuoco una "galleria di ritratti" o di modi diversi di concepire e realizzare il compito di superiore; la seconda indaga su alcuni documenti della Chiesa e delle Congregazioni che descrivono funzioni e ruolo del superiore; la terza parte, infine, propone qualche suggerimento pratico per orientarsi nell'esercizio quotidiano dell'autorità.
L’attenzione che dedichiamo in questo Anno sacerdotale, proclamato da Benedetto XVI, alla riscoperta del sacerdozio ministeriale comporta l’esigenza di una riscoperta anche del sacerdozio dei fedeli, che è una dimensione della vita cristiana non valorizzata ancora a sufficienza. Questo volume intende chiarire e approfondire gli aspetti del sacerdozio dei fedeli che incontriamo nell’Apocalisse e nella Prima Lettera di Pietro, gli unici scritti del Nuovo Testamento che trattano esplicitamente di questo tema.
Ugo Vanni, gesuita, insegna esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico e all’Università Gregoriana. Ha pubblicato: La struttura letteraria dell’Apocalisse, Brescia, Morcellania, 21980; Apocalisse, Brescia, Queriniana, 111982; Lettere di Pietro, Giacomo e Giuda, Brescia, Queriniana, 1986; L’Apocalisse: ermeneutica, esegesi, teologia, Bologna, Dehoniane, 52005; Intervista sull’Apocalisse, Bologna, Dehoniane 1009; Apocalisse, libro della Rivelazione, Bologna, Dehoniane 2009; L’opera creativa nell’Apocalisse, Roma, AVE, 1993; Lettere di Pietro, Giacomo e Giuda. Versione, introduzione e note di U. Vanni, Roma, Paoline, 81995; Accogliere lo Spirito nel pensiero di Paolo e Giovanni, Milano, Paoline, 1998; L’ebbrezza nello Spirito. Una proposta di spiritualità paolina, Roma, AdP, 2000; Con Gesù verso il Padre. Per una spiritualità della sequela, Roma, AdP, 2002; «Divenire nello Spirito». L’Apocalisse guida di spiritualità, Roma, AdP, 32007; L’uomo dell’Apocalisse, Roma, AdP, 2008.
Due aspetti sembrano particolarmente importanti nell’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù: l’atteggiamento di apertura, nell’azione di grazie, alla corrente di amore che viene da Dio e l’offerta di se stessi per una vittoria dell’amore sul male e sulla morte. La spiritualità sacerdotale dev’essere anzitutto una spiritualità di azione di grazie, che ci unisce al Cuore del Figlio, pieno di gratitudine verso il Padre. La spiritualità sacerdotale deve prendere meglio coscienza che l’istituzione dell’Eucaristia, il giovedì santo, è stata una straordinaria vittoria dell’amore sul male e sulla morte. Quando celebriamo l’Eucaristia, siamo invitati ad accogliere, con azione di grazie, l’amore divino che viene a noi per mezzo di Gesù e a metterci a disposizione di questo amore in tutta la nostra vita, per la sua vittoria continua.
Albert Vanhoye, cardinale dal 2006, gesuita francese, dottore in scienza biblica, è professore di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma sin dal 1963. È stato a lungo membro della Pontificia Commissione Biblica (1984-2001) e ne ha diretto i lavori dal 1990 al 2001. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di esegesi scientifica, nonché di spiritualità. Nelle edizioni dell’Apostolato della Preghiera ha pubblicato: "Per progredire nell’amore", "Vivere nella nuova Alleanza", "Mistero di Cristo e vita del cristiano" (2004), "Le letture bibliche delle domeniche. Anno A,B,C" (3 voll.), "Messa, vita offerta", e per ultimo, "Accogliere l’amore che viene da Dio".