Un viaggio di più di due mesi all'interno dell'Amazzonia più segreta, nei suoi villaggi "proibiti", accanto agli Indios e ai loro sciamani, negli angoli più stupefacenti dell'immensa foresta e sulle acque giganti dei suoi fiumi. Un viaggio che mi ha portato sulle frontiere dei molteplici attacchi da parte dei latifondisti, dei cercatori d'oro, dei tagliatori di legno e dei pentecostali. Un viaggio che offre i dati più aggiornati sugli Indios Isolati, le ultime popolazioni non contattate della Terra, e che si interroga sulle profezie cosmo-ecologiche degli sciamani, che riecheggiano quelle dei teorici del cambiamento climatico e dell'Antropocene. Un libro che si fa appello appassionato e urgente a salvare la Foresta Amazzonica e il suo inestimabile patrimonio di biodiversità e di sapienza umana. Specchio del mondo, del cui respiro anche noi respiriamo. Prefazione di papa Francesco.
Uno dei punti più difficili da capire per un meditante cristiano che inizia i primi passi verso il mistero del grande "Silentium mysticum", è la presenza di Cristo nel centro del suo silenzio. Per un cristiano, abituato da bambino a percepire il Vangelo attraverso la vita di Cristo stesso, narrata dagli evangelisti ed approfondita poi nelle successive catechesi parrocchiali, letture, riflessioni, feste liturgiche, ecc. Cristo è essenzialmente il Cristo dell’Incarnazione: è un Cristo con un volto, un'età e una dimensione umana che lo avvicinano all'uomo e lo fanno familiare, "provato in tutto come noi, tranne il peccato" (Eb 4,15). Ma quando il meditante cresce e si inoltra nel mistero di sé stesso e dell’aldilà del suo intimo, dovrà prima o poi fare i conti col mistero del grande Silenzio, quello che la tradizione cristiana chiama il "Silentium mysticum". Non credo di essere molto in errore se affermo che per ogni meditante cristiano di buona volontà la vera e propria prova che dovrà affrontare in questa tappa, non è tanto l’incontro con l’esperienza del silenzio stesso, (che poi può essere una bellissima esperienza), ma quello che chiamerei il Cristo silenzioso: Cristo senza volto, senza voce, senza forma né dimensione visibile e tuttavia Cristo presente, vivissimo, vicinissimo. Sembra un paradosso!
“Il problema di molti maestri o mistici cristiani è che illustrano gli effetti della preghiera, ma pochi si soffermano a spiegare come pregare […] Secondo me, il fatto che la meditazione orientale abbia attirato molti ricercatori dello spirito deriva proprio da questo: dal dare indicazioni chiare sulle tappe concrete da percorrere. P. Jalics, appunto, ha riempito questo vuoto. Il libro che ora avete tra le mani è il frutto di più di venti anni di esperienza di preghiera personale e di accompagnamento agli altri. In queste pagine, egli ci mostra il cammino della vita spirituale o contemplativa suddiviso in quattro tappe e inizia proprio da una esegesi dei vangeli, nei quali Gesù è presentato come maestro di preghiera. Da questa prospettiva, molti dei passaggi che ci sono familiari acquistano un nuovo significato. L’autore mostra con chiarezza che questo avanzare in quattro tappe implica una corrispondenza fra il modo di vivere e quello di pregare, in quanto la preghiera non è un’attività separata dalla vita, ma è una sintesi della vita stessa, un punto di arrivo e un punto di partenza, per poi tornare alla nostra quotidianità con più forza e più consapevolezza” (Javier Melloni Ribas)