Il libro presenta un'essenziale esposizione dei problemi fondamentali riguardanti la grammatica comparata e la storia delle lingue indeuropee. Nella seconda parte vengono presentati testi, con ampio commento, delle lingue indeuropee antiche. Il volume è destinato alla didattica universitaria, ma risulta utile anche per l'autodidatta che vuole avere un'informazione sintetica, ma completa della disciplina.
Le molteplici modifiche normative che si sono succedute dalla prima edizione dell'opera, hanno comportato la necessità di una nuova edizione. Il volume, nato come condensato delle pluriennali lezioni universitarie tenute dall'autrice e pur essendo strutturato per rispondere a scopi più squisitamente didattici, costituisce tuttora un agile supporto per chiunque voglia accostarsi al diritto penale. Nel rispetto del rigore scientifico, il linguaggio comprensibile, la ricchezza esemplificativa e gli accorgimenti grafici ne fanno un'opera di rapida consultazione, agevolando l'apprendimento e l'efficace inquadramento della materia. Aggiornato ai più recenti approdi giurisprudenziali, il testo offre le essenziali conoscenze di base degli argomenti trattati, affiancando a esse l'articolata esposizione delle principali dispute dottrinarie. L'accurato lavoro di analisi si caratterizza per la particolare attenzione rivolta alla giurisprudenza costituzionale e per la concretezza dell'esposizione, che filtra la complessità del diritto penale, lasciandone intravedere le possibili evoluzioni future. La trattazione ricostruisce in maniera esaustiva le linee evolutive del diritto penale e gli istituti che lo compongono.
La storia della marginalità e della devianza ha affascinato generazioni di studiosi. Ogni società viene capita in modo diverso se guardata dal punto di vista di chi ne è escluso. Questi appunti, che non hanno la pretesa di essere un corso sistematico, ripercorrono la storia delle idee sulla povertà, la devianza e l'esclusione sociale dalle radici giudaico-cristiane al pieno medioevo.
Donne devianti, donne criminali, donne detenute, binomi complessi da affrontare e, soprattutto, da analizzare di fronte alla complessità del genere e alle implicazioni che emergono nel nuovo, diverso, loro coinvolgimento nelle organizzazioni malavitose. Il volume ripercorre l’evoluzione di donne di camorra che, grazie agli interventi ri–educativi del trattamento penitenziario, scoprono il proprio potenziale partendo da una revisione critica del loro vissuto e dei reati commessi, realizzando un percorso ideale che aiuta a comprendere gli elementi di forza e debolezza di un sistema penale che, nonostante le carenze, è ancora la strada per l’inclusione e la valorizzazione del capitale umano.
L'opera intende analizzare la problematica dell'abuso sessuale in contesto clericale secondo una prospettiva fenomenologia, cercando di rilevare i vissuti relazionali di minori che hanno subito abusi e che crescendo si sono ritrovati ad avere delle difficoltà nella gestione della propria vita, proponendo un piano di intervento terapeutico per le vittime e definire un piano di prevenzione utile per ridurre il fenomeno.
L'intento di questo libro è di fornire ai lettori alcuni elementi di conoscenza e spunti di riflessione per capire meglio le logiche di funzionamento delle organizzazioni. A questo fine, si sottolineano i vantaggi di un utilizzo sistematico e ad ampio spettro delle teorie sull'argomento. Viene quindi proposto un set di strumenti analitici, corredato da alcune "istruzioni per l'uso", impiegabile da chi voglia esercitarsi nell'osservare le organizzazioni in chiave diagnostica e secondo una prospettiva sociologica. Il libro, caratterizzato da uno stile fruibile, riporta numerosi esempi e studi di caso che lo rendono adatto anche ad un uso in ambito didattico. Contributi di Federica Amistani, Valentina Cipolat Mis, Alice Giazzon, Mario Marcolin, Michela Monsalvi, Luciana Pennelli, Riccardo Tomaselli, Chiara Zanetti.
Lo scopo di questo libro, che si compone di una parte saggistica ed una letteraria (un diario di viaggio), è quello di proporre in forma - narrativa, appunto - un itinerario di conoscenza nell'intercultura. Si passa così dalla riflessione teorica, agli esempi concreti della comparazione educativa, della pedagogia interculturale, della narrazione presentata come una forma del pensiero; strumento principe di costruzione-organizzazione della conoscenza, spunto didattico e pedagogico di sicuro interesse e novità. Queste pagine dedicate, oltre che ai ricercatori e agli studenti, anche ai genitori, agli educatori e agli insegnanti, suggeriscono un approccio narrativo all'insegnamento e all'educazione attraverso riflessioni ed esempi.
"L'avventura meravigliosa" è una favola sul bonding pre-natale, quel legame speciale che lega il bambino e la madre prima della nascita. Numerosi studi hanno confermato che il feto non si sviluppa passivamente nel grembo materno ma interagisce col suo ambiente e compie diverse attività per prepararsi alla vita extra-uterina. Il bimbo della fiaba, nella pancia della mamma prova sensazioni, esprime sentimenti, sogna, elabora esperienze che condizioneranno nel bene e nel male la sua vita futura. La storia narrata è una richiesta d'amore che il figlio rivolge alla madre per aiutarla nel suo difficile compito di mamma. In nove mesi, giorno dopo giorno, si è compiuto il miracolo della vita: dal buio alla luce, dalla morte alla vita. Lo scambio col mondo materno gli ha permesso di gettare le radici di quello che sarà il suo mondo interno, il suo patrimonio emozionale a cui farà riferimento quando nel corso degli anni ogni conquista costerà fatica. Un pesciolino piccolissimo si racconta mentre con meraviglia scopre, attraverso il bagaglio che le generazioni precedenti gli hanno regalato, le tante potenzialità da sviluppare grazie all'amore. È dedicata ai bambini curiosi e ai loro genitori.
Le pagine che seguono costituiscono un frammento di una riflessione più ampia, la quale ruota attorno ad una questione di fondo: il matrimonio, inteso sia come atto costitutivo della famiglia (matrimonium in fieri, come dicono i canonisti) sia come la famiglia stessa che su questo si fonda e che dura nel tempo (matrimonium in facto esse), è un istituto strutturato dal diritto o un istituto strutturato dalla legge? L'interrogativo oggi si pone per più ragioni, non ultima quella relativa alla differenza sessuale quale prerequisito inderogabile del matrimonio. In questo ambito si coglie un divario tra le ideologie del gender, che distinguono e contrappongono natura e cultura, ed il diritto canonico, che viceversa continua ad esprimere una concezione la quale tiene insieme natura e cultura. Nel testo si tenta di dare una risposta all'interrogativo iniziale e cioè che si tratta di istituto strutturato dal diritto e non dalla legge, nel senso che "veritas, non auctoritas facit matrimonium."