La historia de Ester es la que cualquiera de nosotros podría vivir. Desde la búsqueda de sí mismo a las dificultades para hacer que cierren las cuentas de su propia existencia, los acontecimientos y las circunstancias que caracterizan el transcurso denuestra vida encuadran un recorrido que hay que afrontar para la realización de nuestros deseos y proyectos. En el mundo de Ester cada uno puede buscarse a sí mismo, porque los valores y las aspiraciones cerradas en el microcosmos son las mismas que las de una realidad común y universal.
L’uomo contemporaneo, così altamente tecnologico e scientificamente avanzato, è in realtà frammentato e lacerato da mille divisioni e solitudini interiori; vive in una nebbia di relativismo nella quale le risposte alle domande hanno tutte lo stesso valore. Quando l’uomo si nasconde a Dio si nasconde anche a se stesso. Occorre quindi percorrere la strada dell’interiorità per ritrovare il senso dell’esistenza. Il volume ricorre alla sapienza antica dei monaci del deserto dei primi secoli i quali, da profondi conoscitori dell’animo umano, possono fornire interessanti risposte anche all’uomo contemporaneo.
Cercare il fondamento dell’essere e del pensiero è il problema filosofico e antropologico per eccellenza. Si riscontra già nelle culture arcaiche e, attraversando la filosofia greca e la cultura legalistica ebraica, è possibile definire il potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico come rimedio all’angoscia dell’uomo mortale evocata dal Nulla. La vicenda di Gesù di Nazareth rappresentò, d’altro canto, uno “spartiacque” in grado di smascherare la contraddittorietà di tale rimedio. I Padri della Chiesa, dovendo esprimere la fede apostolica in concetti, affrontarono tale problema con i limiti categoriali della cultura del loro tempo, scivolando nell’ambiguità del linguaggio teologico e lasciando ancora aperto il dibattito circa la possibilità di far uscire tale linguaggio dall’occultamento operato dal potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico. Tutto ciò non può prescindere dal confronto con la filosofia dell’originario, come indicato dal linguaggio filosofico di Emanuele Severino.
La praxis de l’insertion de la réconciliation dans le corpus de l’initiation chrétienne, en particulier pour des enfants en âge de raison, pose problème. Quelle est sa pertinence? Est-elle une interférence qui entrave le sens du processus baptismal? Ce livre «s’avère unique en son genre, dans la mesure où il affronte à bras-le-corps et pour la première fois dans le panorama de la recherche scientifique, la thématique de l’insertion de la réconciliation à l’intérieur des “confins” de l’“aire sacramentelle” de l’initiation chrétienne […]. Une praxis qui ne favorise pas une certaine cohérence entre l’orthodoxie, l’orthopraxie et l’orthopatie; une lex credendi en claire rupture avec la lex orandi et la lex celebrandi».
Tra il 1916 e il 1920 il maggiore dei carabinieri Cosma Manera riu­scì a portare a termine una delle prime missioni di recupero di prigionieri dell’epoca moderna. Dalla Russia, infatti, prelevò oltre diecimila ex soldati italiani arruolati nell’esercito austro–ungarico — poiché appartenenti alle Terre Irredente — e compì, in condizioni climatiche estreme, un lungo tragitto dalla Siberia fino alla Concessione italiana di Tien–Tsin e da lì, via mare, fino in patria.
"P. K. Dick è ormai ritenuto la più grande firma del panorama letterario postmodernista. Il complesso rapporto che lo scrittore ha intrecciato con la malattia mentale rappresenta l'imprescindibile punto di partenza da cui operare un'analisi della sua "oeuvre", invariabilmente imperniata sulla fondante questione della conoscenza della realtà in sé. I mondi descritti sono universi in cui il processo conoscitivo rifiuta la distinzione tra "normalité", "folie" e "déraison" ed in cui l'insistenza su tematiche legate alla psicopatologia mentale si intreccia alla disperata ricerca di una verità, penultima che possa essere, la cui immanenza rimanderebbe all'esperienza di comunione empatica, ultimo senso dell'esistenza umana. Acuto interprete del suo tempo, ha saccheggiato le diverse epoche, correnti letterarie e approcci esistenziali per portare avanti quell' impietoso e sofferto viaggio senza ritorno nelle spirali labirintiche della mente umana, oltre ogni concetto di sanità o malattia mentale."
La sicurezza è una delle più pressanti esigenze e uno dei principali fini di ogni individuo e di ogni società. Di fronte alle trasformazioni sociali e politiche in atto, si pongono sempre più spesso interrogativi sul ruolo delle religioni nella costruzione della pace e della sicurezza. In questo dibattito l’apporto del cristianesimo non può mancare. I saggi proposti costituiscono un invito alla riflessione sui compiti che la comunità cristiana e la Chiesa dovrebbero adempiere, a vari livelli, rispetto non solo alla minaccia di conflitti armati, ma anche ai nocivi fenomeni culturali e politici o ai rischi di vario genere venuti alla luce in questo inizio del ventunesimo secolo.
Nell'altalenante dialogo tra gli Stati Uniti d'America e la Santa Sede, gli anni Trenta del Novecento rappresentano un momento di snodo fondamentale dopo circa un settantennio di gelo diplomatico. Grazie alla documentazione contenuta negli archivi vaticani è stato possibile ricostruire in maniera dinamica quella trama umana che, nel biennio 1937-1939, ha supportato la scelta del presidente Roosevelt di stabilire contatti sempre più stretti prima con il cardinale Eugenio Pacelli, poi con papa Pio XII. L'analisi comparata dei profili dei protagonisti e di potenziali strumenti di comunicazione fa da cornice ai vari passaggi che condussero alla nomina di Myron Taylor a rappresentante personale del presidente.