Nell'altalenante dialogo tra gli Stati Uniti d'America e la Santa Sede, gli anni Trenta del Novecento rappresentano un momento di snodo fondamentale dopo circa un settantennio di gelo diplomatico. Grazie alla documentazione contenuta negli archivi vaticani è stato possibile ricostruire in maniera dinamica quella trama umana che, nel biennio 1937-1939, ha supportato la scelta del presidente Roosevelt di stabilire contatti sempre più stretti prima con il cardinale Eugenio Pacelli, poi con papa Pio XII. L'analisi comparata dei profili dei protagonisti e di potenziali strumenti di comunicazione fa da cornice ai vari passaggi che condussero alla nomina di Myron Taylor a rappresentante personale del presidente.
Uno scavo meticoloso e originale nel grande cumulo dei dispacci inviati dai rappresentanti del Regno di Sardegna presso lo Stato della Chiesa alla corte torinese, dalla caduta di Napoleone ai moti del 1821. È l'ora della restaurazione. In otto capitoli emergono le figure più rilevanti di quell'epoca. Questo e altro in un volume che esige ulteriori approfondimenti in studi successivi.
L’opera non intende minimamente apparire come un manuale di teologia cristiana dei primi secoli. In essa vengono presentati con semplicità gli scritti dei primi Padri della Chiesa per lettori non necessariamente specializzati. Una guida di facile consultazione, ispirata dalla convinzione che, subito dopo la lettura del Vangelo, sia oggi più che mai utile e doveroso conoscere gli scritti più importanti di quegli uomini che hanno saputo difendere e trasmettere la tradizione apostolica, contribuendo alla maggiore comprensione degli scritti evangelici.
L'America Latina è una parte di quel Villaggio Globale in cui, secondo Marc Augé, v'è abbondanza di luoghi, tempi e spazi e dove la presunta unicità del modello occidentale si scontra con l'immagine dell'"altro". Così, mentre si auspica la formazione di una società multietnica e/o multiculturale, fondata sul principio della tolleranza, nella quale diversità e omologazione dovrebbero coesistere senza contrasti, la diffusione di categorie, quali etnia e minoranza, evidenzia le difformità del nostro tempo. Partendo da concetti basilari come, ad esempio, quelli di cultura, alterità e identità, e con l'analisi di due case studies (Virgen de Guadalupe & San Martín de Porres), l'autore pone, in sostanza, un "problema" (esiste un'identità culturale latino-americana?), cui questo libro tenta di offrire alcune risposte, con l'obiettivo di suscitare un dibattito.
Il volume è il frutto d'indagini negli archivi sia romeni che italiani(statali e ecclesiastici) e pontefici configurandosi come un contributo alla ricerca storica di un periodo difficile della Romania. Strutturato in tre parti, il libro è un lavoro d'inchiesta rigorosa e ricco di implicazioni che porta alla luce una vasta mole di fonti inedite. L'autore ricostruisce il rapporto Stato-Chiesa, non poco tormentato e conflittuale, tra il regime di Bucarest e le principali confessioni del Paese cioè ortodossa e cattolica di entrambi i riti. Nella prima parte si tratta su alcuni aspetti importanti della storia della Chiesa in Romania nel XX secolo: la nascita del Patriarcato e la firma del Concordato con la Santa Sede. La seconda parte presenta del modo in cui le confessioni, sia ortodossa sia cattolica, hanno risposto alle ingerenze più insistenti del regime sin dall'arrivo al potere del governo filosovietico del Dr. Petru Groza il 6 marzo 1945. L'ultima parte si occupa del confronto con le autorità comuniste, per alcuni momento di compromesso e per altri invece di resistenza o di scontro aperto.
Nella storia del Giappone il numero dei cristiani non ha mai superato l'1% della popolazione. Eppure, quella del Cristianesimo in Giappone è certamente una storia affascinante. Dal 1868, con la caduta dell'ultimo shogun e con la modernizzazione del Paese, la fede cristiana fu libera di tornare nell'Arcipelago. Dopo secoli di persecuzioni, se non divenne mai una religione largamente diffusa fra la popolazione, fu in grado tuttavia di conquistare i più alti scranni della società. Con la graduale formazione di uno Stato autoritario e con la proclamazione di un "nuovo ordine" in Asia, il Paese si avviava verso la sua tragica avventura bellica. Nonostante ciò il Cristianesimo non scomparve mai dalla scena pubblica e contribuì in maniera sostanziale allo sviluppo sociale e politico, e, in ultima analisi, alla ricerca della pace. Il testo analizza circa due decenni di storia giapponese quelli del periodo autoritario - attraverso gli occhi dei suoi cristiani.
Nel rievocare la figura del Cardinale Pietro Gasparri (18521934), Segretario di Stato di due Papi, grande artefice della codificazione canonica del 1917 e della stipula dei Patti lateranensi del 1929, vengono illustrate le vicende poco note che indussero il porporato a scrivere le proprie Memorie, solo parzialmente edite nel 1972 da Giovanni Spadolini. In tali vicende fu coinvolto Giuseppe Dalla Torre (18851967), noto esponente del movimento cattolico italiano ed allora direttore del quotidiano della Santa Sede "L'Osservatore Romano", per ragioni di ufficio strettamente legato alla persona del Gasparri. Il Dalla Torre iniziò a stendere la biografia del Cardinale e continuò a collaborare con lui nella redazione dell'opera rimasta in molta parte sconosciuta -, anche dopo che il Gasparri, ormai a riposo, aveva deciso di scriverla personalmente. In appendice è pubblicato un profilo biobibliografico del direttore del giornale vaticano.
"Il Vento di Cracovia" è un'analisi interpretativa sul percorso del personaggio Wojtyla, prima e dopo l'elezione al soglio di Pietro, e del pensiero wojtyliano sullo sfondo della storia e della cultura cracoviense. Il testo si articola in nove capitoli che trattano la personalità di papa Wojtyla, la sua azione e il suo pensiero, il suo approccio alla politica, la sua visione ecumenica, l'antropologismo teologico, il cattolicesimo e le fedi del mondo, i limiti di una loro possibile intesa, la cultura, il viaggio ideale tra Cracovia, Roma e Gerusalemme. Si tratta di un'analisi complessa e stimolante attraverso la problematica wojtyliana dell'essere papa, pastore, intellettuale, guida della Chiesa, filosofo.