Di fronte alla crisi di senso del presente, di cui il Covid non è la sorgente, ma sta giocando un subdolo ruolo di acceleratore, Luigi Ceriani, psicologo e pedagogista milanese, mette a tema in questo libro la sfida educativa che attende i genitori, gli insegnanti e le altre figure di riferimento per le generazioni più giovani, confrontandosi a tutto campo su figli, scuola, società… con Fausto Bertinotti, Mario Calabresi, Paolo Crepet, Diego Fusaro, Umberto Galimberti, Mario Mauro, Alessandro Meluzzi, Franco Nembrini, Daniele Novara, Raffaela Paggi, Antonio Polito, Massimo Recalcati, Giorgio Vittadini… nella consapevolezza che dall’educazione presente dipenderà la comunità del futuro.
Quando Messori pubblicò il primo libro, Ipotesi su Gesù, divenuto subito un bestseller mondiale, molti lo esortarono a scrivere anche delle «ipotesi su Maria». La proposta fu accolta quasi trent'anni dopo, nel 2005, e anche in questo caso la fatica dell'Autore è stata premiata con traduzioni estere, numerose ristampe fino alla nuova presente edizione. In anni di lavoro è nato un volume di oltre sessanta capitoli che si possono leggere da soli prima che in un unicum. Il risultato è vivace e «colorato»: il dogma si unisce all'aneddoto, l'esegesi biblica alle apparizioni, la spiritualità alla storia, la teologia al mistero. Vi si incrociano dotti, letterati, veggenti e mistiche, pellegrini, miracolati, santi e peccatori, inquisitori ed eresiarchi, imperatori e contadini. Una carrellata sor prendente in un mondo spesso segreto, che l'autore affronta da devoto confesso, allergico però alla retorica mielosa di certo devozionalismo. Queste pagine sono al contempo rigorose e divulgative. Sono l'esito - come sempre - della vivacità e chiarezza del grande giornalista unite alla solidità dello studioso aggiornato, dalla documentazione implacabile.
La prelatura nullius di Yauyos è stata affidata dalla Santa Sede ai sacerdoti dell'Opus Dei nel 1957. Evangelizzazione e promozione umana a 4.000 metri d'altezza. Un'avventura apostolica che si legge d'un fiato (pp. 184).
Disperso durante un'inondazione Rankstrail, il Re bastardo degli uomini, concepito sulle frontiere dalle violenze degli orchi, viene trovato solo, senza insegne e mezzo annegato, da un gruppo di nemici, che non lo riconoscono e lo catturano: uno dei tanti schiavi, uno dei tanti uomini rubati alla loro vita perché con la loro forza e il loro dolore costruiscano il mondo degli orchi. Il cuore di Rankstrail è pieno di odio. La sua anima attende solo il momento in cui potrà saldare i conti, ma il dolore è troppo, la disperazione è troppa e lo travolge. L'unica cosa che ancora riesce ad attendere è la morte, nella speranza che non sia troppo dolorosa. La sua anima si disperde nelle tenebre e in questa notte infinita che lo circonda da tutti i lati giunge fino a lui grazie all'antico incantesimo dei "Maghi del Fuoco", la fiamma delle candele, le migliaia di candele con cui il suo popolo piange la sua scomparsa. Quella luce dolcissima e potente gli permette di ricordarsi che lui è il Capitano, il comandante che non lascia mai nessuno indietro, il Re bastardo degli uomini, nel cui sangue scorre il sangue degli orchi: anche gli orchi sono il suo popolo. Lui dovrà assumersi la responsabilità di liberare la loro anima, di liberarla dalla ferocia e dalla barbarie perché gli orchi esistono e possono essere salvati.
Nella riproduzione in copertina di un particolare della Presentazione al Tempio di Giovanni Bellini, i due volti guardano in direzioni opposte e pare di cogliere sulle loro labbra l'ombra di un sarcasmo, il sentimento recondito di qualcosa di negativo che, nel momento solenne della presentazione di Gesù, incombe o è già accaduto. In questi racconti vengono descritti cinque protagonisti, colti prima o dopo il periodo in cui sono stati al vertice del potere, dunque all'inizio o alla fine della metamorfosi che li ha portati a indossare una maschera infernale. Pol Pot, il tiranno cambogiano, è la mite mascotte di un gruppo di studenti a Parigi; Loan, capo della polizia del Vietnam del sud, diventa l'anonimo proprietario di un ristorante in Virginia; Albert Speer, delfino di Hitler, passa il tempo sognando di viaggiare nel cortile del carcere di Spandau; il giovane Hitler è ospite nel ricovero viennese per senzatetto e disegna cartoline; Seneca, in punto di morte, confessa in alcune lettere i suoi tormenti e segreti. Non sono ancora o non sono più dei mostri, sono uomini comuni sulla frontiera del male.
Il titolo di questo volume di omelie del fondatore dell'Opus Dei - introdotte in questa nuova edizione da un ampio studio critico-storico a cura di Antonio Aranda che, come osserva nel Prologo mons. Fernando Ocáriz, prelato dell'Opus Dei, «dà accesso a un nuovo livello di lettura del libro» - indica un programma di vita che riecheggia le parole del Signore raccolte da san Giovanni: «Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi». «Queste diciotto omelie», scriveva nella Presentazione alla prima edizione il beato Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría alla guida dell'Opus Dei, «tracciano un panorama delle virtù umane e cristiane basilari, per chi vuole seguire da vicino le orme del Maestro. Non sono né un trattato teorico, né un galateo dello spirito. Contengono una dottrina vissuta, in cui la profondità del teologo è unita alla trasparenza evangelica del buon pastore d'anime. Con san Josemaría la parola diventa colloquio con Dio - orazione -, pur restando una struggente conversazione in sintonia con le inquietudini e le speranze di chi lo sta ascoltando».
Il fenomeno della mindfulness dilaga in scuole, ospedali, aziende, conventi e parrocchie. Di fronte al suo diffondersi anche in àmbito ecclesiale, fra Iacopo Iadarola si è chiesto se sia opportuno integrare tale pratica meditativa di origine buddhista nella vita e nella preghiera cristiana. Nel moltiplicarsi di pubblicazioni entusiaste, talvolta superficiali circa la mindfulness, questo studio, che si avvale di una ricca bibliografia proveniente da Paesi in cui essa si è già diffusa da decenni, si pone, almeno in Italia, come l'unica indagine che evidenzi le problematicità di un'accoglienza acritica. Ciò senza cadere in una sorda apologetica ma ancorandosi al magistero e alle fonti buddhiste, e avvalendosi di osservazioni di psicologi, sociologi e di quegli stessi esponenti del buddhismo che mettono in guardia dal consumismo spirituale in cui la mindfulness sembrerebbe scivolare (all'estero si comincia a parlare di McMindfulness!). Un corposo contributo in postfazione di padre Antonio Gentili, esponente di riferimento e di massima apertura nel dialogo tra cristianesimo e Oriente, supporta l'opera di discernimento dell'autore nella ricerca di un delicato equilibrio tra rifiuto incondizionato e ingenua accettazione.
Un'indagine sull'indagatore più famoso di tutti i tempi: questo libro informatissimo ci mette sulle tracce di Sherlock Holmes con garbo e con dovizia di particolari (di «indizi», per dirla con parole sue). È un viaggio nel mondo creato da Arthur Conan Doyle alla scoperta di un personaggio più vivo che mai, continuamente rivisitato dal cinema e dalla letteratura, il più grande investigatore di tutti i tempi che da 130 anni continua a risolvere nuovi casi; ma è anche la biografia di un uomo che avrebbe voluto ottenere la fama e la gloria per mezzo dei romanzi storici, e che invece finì involontariamente per reinventare e rendere opera d'arte il romanzo giallo. Scopriremo i legami con il metodo diagnostico dei medici, il fatto che Conan Doyle un po' ce l'aveva con Holmes, la profondità di ragioni e di idee, ma anche di turbamenti, che si nascondono sotto l'apparente levità di quelle storie avvincenti. E alla fine si capisce che in gioco c'è niente di meno del problema del male e di come affrontarlo, e che i gialli, almeno «questi» gialli, sono una metafora della condizione umana.
Il linguaggio e le circostanze storiche del libro di Geremia fanno riferimento all'ambiente culturale e morale di molti secoli addietro. Eppure, il messaggio trasmesso dal profeta è sempre attuale ed è fondamentalmente un invito all'ottimismo e alla speranza. Come nei tempi lontani gli ebrei, pur gratificati dalla benevolenza del Signore, si davano a culti idolatrici, a delitti e immoralità, anche oggi siamo funestati da guerre, catastrofi, sopraffazioni e dolori, e la lettura degli eventi è quella di sempre: il male è conseguenza del peccato dell'uomo, della sua contrapposizione al programma divino di salvezza. L'ottimismo si radica nell'Amore di Dio, che non viene meno, perché Dio non si stanca dell'uomo, lo cerca, lo aspetta, ne gratifica la condotta morale positiva. Si può guardare al futuro con speranza: c'è tanto male, ma il trionfo del bene è sicuro. In queste pagine del biblista Umberto De Martino la trattazione è lineare, il commento sobrio, le spiegazioni brevi, per favorire anche nel lettore comune, non specificamente addentro alle scienze bibliche, la comprensione immediata del testo profetico.
Il libro è uno spaccato della vita e della personalità del cardinale Wim Eijk, arcivescovo di Utrecht, una delle figure più belle benché da noi poco conosciuta del collegio cardinalizio. E attraverso di lui è una presentazione della Chiesa in Olanda oggi. L'Olanda è tra i Paesi più scristianizzati d'Europa e dell'Occidente, dove la Chiesa cattolica, un tempo gloriosa, fattasi alfiere dell'adeguamento al mondo, ha vissuto a partire dagli anni Sessanta una caduta impressionante. Pochi sanno però che il cattolicesimo che sta rinascendo da quelle macerie è di tutt'altro segno rispetto al recente passato. Ed è portatore di un messaggio anche per realtà come la nostra, solo un po' più indietro sul piano inclinato della secolarizzazione.
Morto a 23 anni, partigiano, dal 2019 candidato agli altari: puòessere questo lo schizzo dell'identikit di «Bisagno», nome di battaglia di Aldo Gastaldi (Genova 1921 - Desenzano del Garda 1945). Comandante amato e autorevole, seppur giovanissimo, degli oltre duemila uomini della divisione Cichero, contribuisce non poco alla Liberazione d'Italia e alla fine della Seconda guerra mondiale per i successi conseguiti in battaglia nell'entroterra ligure. Questo libro ripropone integralmente la raccolta di testimonianze e documenti che Elena Bono (Sonnino 1921 - Lavagna 2014) gli ha dedicato. Queste pagine si rendono così occasione di incontro e fusione fra l'introspezione e lo stile di una scrittrice e i contenuti della vita di un uomo entrambi straordinari. Elena ne incrociò lo sguardo una volta sola a Bertigaro, mentre «Bisagno» passava in motocicletta. Le bastò quell'attimo in cui si trovarono l'uno negli occhi dell'altra, perché lei gli dedicasse in seguito l'intera sua opera di narratrice.
Non solo Dio è capace di humor, ma ne è proprio l'inventore. Ne era persuaso l'arcivescovo statunitense Fulton J. Sheen, che ha scritto questo libro «perché gli uomini vivono in un mondo che è diventato decisamente troppo serio». Ma cosa c'entra questo con i sacramenti? Un sacramento richiede quel divino senso dello humor capace di combinare gli elementi visibili e quotidiani con le realtà eterne e invisibili. Sfogliando queste pagine, finalmente disponibili in italiano, il lettore è colpito dalla straordinaria brillantezza e dalla proverbiale capacità di comunicazione dell'autore. Il testo è apparso negli Stati Uniti nel 1964 e pertanto fa riferimento ai riti anteriori alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II. Tuttavia la sostanza dei sacramenti non è cambiata e le stesse riflessioni sugli aspetti rituali costituiscono un arricchimento per una migliore comprensione del sacramento stesso. I contenuti della fede sono esposti in modo colloquiale, quasi parlato, con abbondante ricorso a suggestioni tratte dalla vita quotidiana e dall'esperienza comune e, naturalmente, con senso dello humor. Una donna può forse accontentarsi di guardare la foto di suo marito senza mai rivederlo? Così, un cristiano non può accontentarsi di pensare a Cristo e leggere la sua Parola senza poi incontrarlo nei sacramenti.