Da tempo un documento pontificio non sollevava polemiche come è avvenuto
con Amoris laetitia, soprattutto per quanto riguarda l’ammissione all’Eucaristia dei divorziati risposati. Il cardinale Gerhard Ludwig Müller,
prefetto emerito della Congregazione per la dotrtrina della fede, offre un’interpretazione di Amoris laetitia in piena continuità del magistero di Paolo VI, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, mentre Rocco Buttiglione risponde amichevolmente alle critiche sollevate da teologi e pastori sui punti più controversi dell’esortazione apostolica. Questo libro è un contributio autorevole alla serenità delle discussioni e all’unità della Chiesa.
Papa Francesco chiama «situazioni di fragilità» segnate dall'«a-mo-re ferito» le convivenze di coppia uomo-donna senza matrimonio religioso: divorziati civilmente risposati, sposati con solo matrimonio civile, conviventi registrati, conviventi di fatto. Nei confronti di queste situazioni invita ad assumere «un'attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante», in modo da favorire in esse «una maggiore apertura al Vangelo del matrimonio nella sua pienezza» e una «crescita umana e spirituale». Il Papa riconosce che nel recente Sinodo sulla famiglia è emersa una molteplicità di punti di vista e di preoccupazioni pastorali, che egli paragona alle molte sfaccettature di «un prezioso poliedro». Questa immagine geometrica suggerisce che le diverse prospettive, nella misura in cui corrispondono alla realtà, si possono armonizzare tra loro. Lo abbiamo sperimentato noi stessi, confrontando le nostre interpretazioni dell'esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia. Rilevando che la trattazione del tema dei conviventi senza matrimonio sacramentale è basata sulla distinzione tra l'ordine etico oggettivo e la responsabilità personale soggettiva, abbiamo potuto chiarire alcune affermazioni, che sono oggetto di discussione nel mondo ecclesiale, e trovare la convergenza su alcuni orientamenti per la prassi, che ci sembrano equilibrati e prudenti.
"Nella 'dittatura del relativismo' e nella 'globalizzazione dell'indifferenza' - per riprendere le espressioni di Benedetto XVI e di Francesco - i confini tra verità e menzogna, tra bene e male si confondono. La sfida per la gerarchia e per tutti i membri della Chiesa consiste nel resistere a queste infezioni mondane e nella cura delle malattie spirituali del nostro tempo." (Card. Garhard L. Müller) "Quale tratto comune caratterizza il pontificato di Benedetto XVI e quello di Francesco? La radice teologica, e dunque anche pastorale, di entrambi è, e non poteva non essere, cristologica. Ma i due Sommi Pontefici la specificano con originalità personale, come risulta dai saggi riuniti in questo volume dal Cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede." (Dalla Prefazione di Cesare Cavalleri)
Il 13 marzo 2013, quando il nuovo Papa, con il sorprendente nome di Francesco, si affacciò alla Loggia della Basilica di San Pietro e chiese ai romani e al mondo una preghiera silenziosa per il suo predecessore e poi per sé, fu subito chiaro il nuovo stile del 265° successore di san Pietro. Uno stile che fin dalle primissime settimane del pontificato ha fatto breccia nel cuore non solo dei cattolici, ma anche dei fedeli di altra (o di nessuna) religione. Ma chi era il cardinale gesuita Jorge Mario Bergoglio, e chi è Papa Francesco? Alla domanda, non solo di curiosità, hanno risposto parecchi instant book e il libro di Mariano Fazio ha la peculiarità di presentare "le chiavi del suo pensiero", con riferimento ai testi e, soprattutto, con la testimonianza della frequentazione personale con il cardinale arcivescovo di Buenos Aires. L'analisi dei capisaldi della spiritualità del nuovo Papa - la centralità dell'unione con Cristo e il primato della preghiera, la missionarietà di ogni cristiano, chiamato a uscire verso le periferie esistenziali; l'affidamento costante alla misericordia di Dio; il valore delle devozioni; l'inesausta passione per il dialogo che cerca convergenze - s'intrecciano al racconto, ricco di aneddoti.