La prima, vera tappa della lunga storia dell'alchimia risale all'inizio dell'età del ferro, quando l'uomo, con l'aiuto del fuoco, riuscì a estrarre i metalli dai minerali grazie a metodi di fusione che padroneggiava perfettamente. In tal modo il fabbro, antenato dell'alchimista, divenne il "sacerdote" di una religione arcaica che è poi confluita nello sciamanesimo. Gradualmente, attraverso l'Egitto, la Grecia e il mondo arabo, l'archetipo alchemico si nutrì, nel bacino del Mediterraneo, del simbolismo degli universi religiosi che incontrò e che a sua volta fecondò per mezzo di apporti originali di notevole ricchezza. A lungo considerata come un insieme di fantasticherie del tutto prive di consistenza, l'alchimia è uscita dall'ambito del segreto grazie ad alcuni lavori universitari che hanno saputo metterne in luce il carattere profondamente originale. Storia delle scienze, storia delle religioni, psicologia e psicanalisi sono alcuni degli ambiti in cui essa oggi occupa un posto indiscutibile. In una società nella quale la ricerca del senso è più che mai una preoccupazione, è finalmente giunto il momento di vedere come e perché la via dell'alchimia cristiana, che rappresenta un cammino spirituale di grande originalità, può essere ricollegata al fatto religioso e, più specificamente, al Cristianesimo.
In questo volume l'autore si propone di riconsiderare la posizione marginale occupata fino ad oggi dalla spiritualità occulta rispetto alla storia intellettuale e culturale dell'Occidente, sottolineando come le tradizioni esoteriche abbiano contribuito in gran parte allo sviluppo di diversi settori della cultura europea dal Rinascimento in poi. Nelle sue pagine Gibbons dimostra l'esistenza persistente nella cultura occidentale di movimenti mistico-esoterici e quanto la loro presenza abbia influenzato la storia della medicina, della scienza, della filosofia, dei movimenti politici radicali, della letteratura fantastica e perfino della psicologia freudiana e junghiana.