Il volume accoglie gli Atti della XVI Assemblea nazionale dell'Ac (2017), che ha avviato i festeggiamenti per i 150 anni dell'associazione ed è stato un momento di verifica e di progettazione per il suo futuro, sintesi di un cammino lungo tutto il triennio 2014-2017.
Il testo intende avviare un pensiero specifico sulla promozione dell'Ac e stimolare la riflessione delle presidenze e dei consigli diocesani, a partire da alcuni nodi tematici della vita associativa (Ac e territorio, Ac e piccoli centri, Ac e grandi città...), per provare a elaborare percorsi nuovi di Chiesa e di associazione «in uscita». Un'Ac che cerca le vie più diverse per andare incontro a ciascuno per arrivare a tutti, realizzando la Chiesa e l'associazione che papa Francesco "invita a sognare" e realizzare nell'Evangelii gaudium.
Il Quaderno vorrebbe aiutare a superare alcune resistenze; si pensa infatti di offrire alla riflessione civile ed ecclesiale uno stimolo alla consapevolezza che, quando si tratta della vita ecclesiale e civile, sempre res nostra agitur. Per questo si dovrebbe riprendere l'antico brocardo, la massima giuridica, che anche il papa richiama: "quello che riguarda tutti da tutti deve essere trattato", senza deleghe che gradualmente possono preparare forme autoritarie dell'esercizio del potere, fuori e dentro la Chiesa. Libertà di parola per tutti, ma in vista della costruzione di una società e di una Chiesa in cui ci sia posto per tutti.
In don Luigi Serenthà «si collegavano parecchi doni, dall'amore a Gesù a quello della teologia, dall'amore alla Chiesa a una libertà di giudizio che poteva anche stupire quelli che lo ascoltavano e soprattutto dal rigore scientifico alla profonda e gioiosa umanità. Oggi vedo in lui uno dei preti più fedeli e più legati al vescovo che abbia mai conosciuto».
Così Carlo Maria Martini parla di don luigi Serenthà, introducendo il volume che ne ricostruisce la figura, la testimonianza e il ricco pensiero su laici e laicato in Italia.
Nel percorso delineato dagli Autori (Citrini, Vegottini, Cargnei, Pagani e Brambilla) tre parole spiccano su tutte e definiscono il cammino del laico: vocazione, libertà, concretezza.