Situato lungo la strada di collegamento che porta da Milano a Trezzo sull'Adda, Bellusco si caratterizza per la presenza di emergenze architettoniche di rilievo. Si possono visitare il Castello da Corte, eretto nel cuore dell'antico insediamento, la Parrocchiale di San Martino vescovo, il Monastero del Santo Sepolcro in Camuzzago, di cui si conserva parte del chiostro e la Chiesa di Santa Maria Maddalena, esempio di architettura d'epoca romanica con importanti affreschi rinascimentali, e l'Oratorio dei Santissimi Nazaro e Celso. Un viaggio per riscoprire monumenti e cascine di una tipica cittadina brianzola.
Monza, giovedì 31 maggio 2007. Tutto comincia con la misteriosa lettera che il ragioniere Nardi della Compagnia Le Generali Assicurazioni stringe tra le mani. Si tratta del testamento del mercante d'arte Olindo Banfi, scomparso nel nulla senza lasciare traccia. Comincia così la ricostruzione dell'intricata vicenda: una vita apparentemente perfetta, una stimata professione e una famiglia felice vengono sconvolti il giorno in cui un losco figuro bussa alla porta della galleria d'arte del sig. Banfi. Da quel momento tutto cambia, ma quale sarà l'epilogo: delitto, suicidio o fuga?
La medicina cinese classica è un metodo terapeutico ancora oggi vivo e attuale impiegato da un quarto dell'umanità per mantenersi in salute o per recuperarla quando la si è perduta. Tramite la lettura degli ideogrammi e la riscoperta dei simboli che racchiudono, questo testo ci porta a conoscere le corrispondenze tra uomo e universo, ricordandoci che la salute si ottiene con la pratica di un'arte di vivere che ha il valore di prevenzione. Con la medicina cinese si riscopre il saper vivere secondo i ritmi del Cielo e della Terra, con i quali condividiamo la stessa e unica vita. Vivere in modo sano non è solo seguire delle regole di buona salute. Grazie all'insegnamento taoista l'accento è posto anche sull'interiorità dell'uomo, sulla sua vita emotiva e spirituale.
Non deve essere facile per un papà che fa il guardiano di una diga isolata tra le montagne passare tanto tempo lontano dai suoi figli! Soprattutto se questi sono ancora dei bambini. Ecco, allora, che per sentirli più vicini si mette a inventare per loro delle fiabe. Che li renderà felici quando, nei brevi turni di riposo a casa, gliele leggerà la sera prima di dormire. Fiabe che conquistano perché uscite da una penna ormai ben collaudata, e che daranno ai nostri bambini d'oggi la possibilità di sognare ancora. Età di lettura: da 5 anni.
Una nuova edizione per l'elegante volumetto che ripropone la raccolta di liriche concepite e scritte a Pasturo dalla poetessa Antonia Pozzi, pubblicate postume per la prima volta nel 1954 e oggi arricchite con altre poesie e una serie di fotografie scattate dalla stessa Pozzi. È inoltre allegato anche un DVD contenente il film "Il cielo in me. Vita irrimediabile di una poetessa" di Sabrina Bonaiti e Marco Ongania. Il coordinamento editoriale dell'opera è di Onorina Dino, custode dei manoscritti della poetessa e sua maggiore interprete. Il cofanetto, contenente il volume delle poesie e il DVD, è stato impreziosito da una cura particolare dei caratteri grafici e tipografici (progetto di Paolo Vallara), per una veste estetica essenziale: alle liriche raccolte nelle pagine corrisponde così la poesia insita nell'oggetto-libro stesso.
Ottobre 1913: don Achille Ratti, che nove anni dopo diventerà papa col nome di Pio XI, effettua l'ultima sua ascensione; sale sulla Grigna Settentrionale e vi rimane per quattro giorni. Dopo quella escursione, gli impegni sempre più gravosi lo terranno lontano dalle sue amate montagne. I due saggi e il racconto presentati in questo volume vogliono fare memoria di quella sua ultima ascensione, illuminando aspetti poco noti di colui che fu un grande alpinista e un grande papa del Novecento.
"E così anch'io, raggiunta l'età matura, attingendo da alcune mie relazioni pubblicate su riviste o giornali, ma soprattutto facendo appello ai ricordi dei miei ormai lontani vagabondaggi alpini, ho qui riassunto in poche pagine le fasi più salienti di alcune memorabili giornate trascorse fra quelle montagne che tanto ho amato" (dalla premessa). Così Carlo Negri racconta come è nato questo libro, tenuto nascosto in fondo a un cassetto, con un paradosso tipico della sua ritrosia e modestia, con una dedica "A mia moglie Maria Teresa", alla quale però non lo aveva mai fatto leggere. A dieci anni dalla morte del grande alpinista, Marco Dalla Torre riporta alla luce le sue memorie.
Il 14 settembre 1913 venne inaugurato sul Bernina il Rifugio Marco e Rosa. Da allora, sul profilo di neve che si staglia contro il cielo, è ben visibile quel cubetto (diventati due nel 1964), ormai parte integrante del paesaggio, punto di monitoraggio, di riferimento e, soprattutto, punto d'incontro. Non è il presidio difensivo di una frontiera, ma il segnale di un confine tra i due versanti, dove non ci sono eserciti contrapposti, ma uomini che salgono per incontrarsi, lì su quel "nido d'aquile". La montagna selvaggia è stata resa più frequentabile, quel giorno del settembre 1913, è stata a mano a mano addomesticata; adesso può essere salita, percorsa fino in cima, perché pionieri coraggiosi hanno aperto la strada per altri uomini che hanno bisogno di una traccia segnata.