Una lucida analisi della natura umana sotto stress, dei suoi meccanismi, della crisi di tutti i principi etici della vita associata. Undici racconti, scritti tra il 1970 e il 1985, per un mosaico di inquietanti personaggi borderline. Un fascio di avventure e disavventure che nascono dai casi assurdi della vita e fanno emergere creativi semi di pazzia, che mettono in discussione in maniera grottesca le "normali" categorie del bene e del male.
La bellezza e la bruttezza non sono mai state, nel corso dei secoli, un valore assoluto e atemporale: entrambe hanno assunto forme diverse: armoniche o dionisiache, associate alla mostruosità nel Medioevo e all'armonia delle sfere celesti nel Rinascimento; hanno assunto le forme del "non so che" nel periodo romantico per poi farsi artificio, scherzo, citazione in tutto il Novecento. Partendo da questo presupposto, Umberto Eco ha curato un percorso che non è una semplice storia dell'arte, né una storia dell'estetica, ma si avvale della storia dell'arte e della storia dell'estetica per ripercorrere la storia di un'intera cultura dal punto di vista iconografico e letterario-filosofico. Questa edizione riunisce in un cofanetto i due volumi "Storia della bellezza" (giunto alla sesta edizione) e "Storia della bruttezza".
Pubblicato per la prima volta nel 1936 in due volumi, questo saggio è divenuto ben presto un classico dell'esegesi aristotelica ed epicurea.
Húrin è un cavaliere, fraterno amico del suo re; è sposato con Morwen e ne ha avuto un primo figlio, Túrin. Quando Túrin è ancora un bambino, Húrin deve partire per combattere contro il perfido signore del male Morgoth, che prima lo cattura e poi lo tortura, per farsi rivelare dove si sono rifugiate le truppe superstiti. Poiché Húrin resiste, il signore del male lo minaccia: se non confesserà, a pagare sarà la sua famiglia. Per fortuna, nel frattempo, la saggia Morwen decide di allontanare Túrin, e lo manda da un re amico, Thingol. Túrin cresce e a diciassette anni si sente pronto per diventare cavaliere e andare alla ricerca di suo padre. Unendosi a una banda, Túrin si mette in viaggio e fra scorribande, assalti a tradimento e avventure di ogni genere, riesce a sfuggire agli uomini di Morgoth che lo inseguono, di regno in regno. Dopo essersi rifugiato presso un altro re, sotto falso nome, Túrin arriva allo scontro finale. La vicenda narrata è anteriore agli anni intorno al 1420 della Terza Era della Terra di Mezzo, in cui si collocano le storie del "Signore degli Anelli". Si sprofonda a ritroso nella preistoria, nel mito del mito. Un'edizione speciale con le illustrazioni di Alan Lee.
Nato a Malaga, Avicebron (Shelomon Ibn Gabirol, ca. 1021-1058) è una delle figure più originali e controverse della filosofia ebraica medievale. L'ambivalenza del suo sapere - oscillante fra la tradizione religiosa ebraica e la cultura filosofica greca (tra Gerusalemme e Atene, per riprendere la fortunata espressione di Leo Strauss) - giustifica il fascino che Avicebron esercitò alternativamente nel mondo ebraico come poeta e in quello latino-cristiano come pensatore. Il suo capolavoro filosofico, la "Fonte della vita", composto originariamente in arabo, si è conservato integralmente solo nella traduzione latina realizzata nella prima metà del XII secolo da Domenico Gundisalvi e Giovanni Ispano. In quest'opera, presentata con il testo latino a fronte, si ritrovano le radici di molti dei successivi dibattiti scolastici sul ruolo della Volontà di Dio, sulla pluralità delle forme sostanziali e soprattutto sulla composizione degli enti finiti (la celebre dottrina dell'ilemorfismo universale).
In occasione del centenario della nascita di Alberto Moravia, questo cofanetto propone il testo del suo capolavoro giovanile, aggiornato e corretto secondo la versione originale e accompagnato da un apparato critico con le recensioni inedite firmate al momento della sua pubblicazione dai nomi più prestigiosi del tempo, e l'interpretazione da parte di Toni Servillo, con musiche di Fabio Vacchi, riprodotta nei 6 CD Audio.
Il volume raccoglie alcuni capolavori della "seconda" fase della produzione narrativa dell'autore, il celebre "La noia", cui fa seguito "L'attenzione". Di entrambi i testi vengono fornite le versioni canoniche, ma con l'aggiunta delle redazioni precedenti, inedite. Il volume contiene inoltre i racconti di "L'automa", quelli di "Una cosa è una cosa" e una scelta di racconti dispersi.
Il secondo volume delle opere complete di Alberto Moravia comprende tre romanzi ("La mascherata", "La romana" e "La disubbidienza"), il celebre racconto lungo "Agostino" e le raccolte di novelle "L'amante infelice", "L'epidemia", "Due cortigiane", "L'amore coniugale" e altri racconti. Come nel primo volume, anche qui fanno seguito alcuni racconti dispersi, che appaiono per la prima volta riuniti nell'ambito dei progetto complessivo di riedizione delineato da Enzo Siciliano. Apre il volume una introduzione di Piero Cudini.
Il volume, in due tomi, contiene tre romanzi, "II conformista", piccolo gioiello di analisi della "falsa coscienza" della borghesia, il celebre "La ciociara", "ll disprezzo" e i racconti di "L'epidemia", oltre alle raccolte "Racconti romani" e "Nuovi racconti romani". Del "Conformista" e della "Ciociara" vengono presentati importanti inediti, espunti dalle versioni canoniche. Una scelta di racconti dispersi e le note ai testi completano il volume.
Al centro del libro e' l'amore, che e' superiore a tutto, non ha confronto con nessun'altra facolta' dello spirito, neanche la fede, ed e' il dono supremo che culmina nell'inno alla carita'.
In questo volume viene presentata per la prima volta la traduzione italiana del Commentario alla Metafisica" di Aristotele. Con testo greco a fronte."
Il saggio introduttivo ricostruisce il contesto storico-genetico dell'opera e ne discute i problemi fondamentali. Con testo tedesco a fronte.