L'alfabeto di Zoe non è come il nostro, perché non sempre le lettere sono nell'ordine che conosciamo noi, però per lei non è un problema, anzi, è un modo per guardare il mondo con altri occhi. Il vero problema è la mamma, che dorme un sonno medico dopo un incidente. Indagando con due amici in bicicletta, Zoe scopre che la verità è un'altra: la sua mamma, come molti altri genitori, è vittima di un colossale furto di ricordi. Per restituirglieli, e per riavere la sua mamma vera e intera, Zoe affronterà senza paura il Re degli Specchi e i suoi seguaci.
Al Nilo Blu, danza del ventre il sabato sera, uno scrittore si rifugia, in una notte di pioggia, per trovare il comune finale dei cinque episodi di un’unica storia, quella dell’addio, in cui ognuno saluta i restanti con un consapevole o inconsapevole rito che rispecchia l’assurdo, la rabbia, l’amore, il disprezzo, il dubbio. Un giovane nobile e squattrinato si arruola tra i garibaldini per andare a vedere come e perché si vada a morire per niente; in una baita sperduta, una bevuta di grappa servirà a scoprire l’esultanza di una selvaggia vecchiaia; un medico, perseguitato dall’odore della speranza, quando è vana, cui si aggrappano i corpi dei pazienti, coltiva un fantomatico progetto nel ricordo della figlia perduta. Una inquietante vecchia zia accoglie, nella sua equivoca villa, provvisori ospiti alla ricerca, prima di scomparire, di quale sia stato il senso della loro vita. Chiude le storie un rito collettivo, una ridda di personaggi impegnati a esorcizzare la loro uscita di scena recitando sul canovaccio dei ricordi e delle occasioni perdute, l’attimo in cui la tragedia della vita si volge in commedia.
Pierre, giornalista disincantato, ha appena perso il suo migliore amico, Sandro, travolto dagli eccessi di una vita straordinaria, vissuta senza freni. Dolore e senso di colpa per questo addio forzato lo accompagnano in ogni momento. Una notizia appresa per caso risveglia la sua curiosità per la storia di Italo Veneziani, fascista eccentrico e appartato che amava la musica e le donne e si era rifugiato in una villa al confine tra Italia e Francia prima di finire ucciso dai tedeschi. Era una spia? Sosteneva i partigiani? Il desiderio di saperne di più e il legame di Italo con la famiglia di Pierre inducono quest'ultimo a scavare nel passato, fare domande, connettere dettagli: ne scaturisce il ritratto di un uomo coerente e segreto, allegro e avventuroso, ma estraneo al suo tempo. Nel ricomporre l'esistenza di Italo Veneziani, tra isole greche e grandi città, incontri, amori che si trasformano e nuove passioni, Pierre dovrà ingaggiare confronti difficili con persone a lui molto vicine, districarsi tra i silenzi di Marie, la ritrosia di Alice e i tormenti di Vera, in un triangolo femminile impenetrabile e complicato, e infine tornare a misurarsi con l'assenza di Sandro. Scoprirà che in fondo situazioni e sentimenti in apparenza incompatibili sono legati da quel filo rosso che è la vita.
Quella dei Crusich è la storia vera di una numerosa famiglia vissuta lungo l'intero arco del secolo scorso con due guerre mondiali, rivoluzioni, guerre civili e altri sconvolgenti avvenimenti sotto i cicli della luna a fare puntuale compagnia alla terra ruotante solitaria nell'universo. Tutti i Crusich vivono nell'ombra di una tenace malinconia, una sorta di ineluttabile preventiva nostalgia della vita che rende le loro esistenze particolarmente avventurose e intense. Ombra che spinge il capostipite a navigare per i mari nella vana ricerca di un introvabile altrove per approdare all'inizio del Novecento a Cofù, dove metterà al mondo sei figli. Li seguiremo, soli o con le famiglie, in Italia durante l'acclamata nascita del fascismo, in Africa durante la fondazione di un breve e fragile Impero, in storiche battaglie su aspre montagne abissine, in campi di concentramento per lunghe prigionie sotto il sole dei deserti egiziani. E poi di nuovo in Italia, a Milano, durante la faticosa ricostruzione della città uscita dalle macerie del secondo Grande Massacro Mondiale, a Roma nei movimentati, futili anni della Dolce Vita, in Sudamerica in cerca di vagheggiate fortune. Fino all'ultimo dei Crusich che si imbarcherà a sua volta per una navigazione solitaria lungo le coste della terraferma, i soli luoghi dove forse poter trovare, protetti dal mare e dalla luna, la perduta bellezza del mondo. Una storia di padri e figli che è insieme un'epica saga familiare e un romanzo storico del nostro tempo.
Il volume raccoglie assieme il "Commento al Cantico dei Cantici" di Origene di Alessandria e le quindici "Omelie sul Cantico dei Cantici" di Gregorio di Nissa. Il "Cantico dei Cantici" è un poema tradizionalmente attribuito al re Salomone in cui è celebrato l'amore di uno sposo e di una sposa. Soprattutto grazie alla spiegazione allegorica che Origene e Gregorio di Nissa propongono di questo scritto le Chiese di Oriente e di Occidente hanno interpretato, per quasi duemila anni, l'amore in esso cantato come l'amore sponsale di Cristo/Logos e dell'anima, o della Chiesa. Queste due opere, in cui sono custoditi i princìpi della mistica cristiana, offrono attraverso un linguaggio teologico, filosofico e poetico una visione della relazione fra l'anima e Dio che è fra le più profonde della storia del pensiero.
Per la generazione di Giampiero Mughini, che ha vissuto in pieno gli anni della contestazione, i libri non erano semplicemente libri: erano l'obiettivo e l'emblema della vita stessa. E nelle biblioteche di quei ragazzi, pareti coperte di bianchi dorsi Einaudi o piccole raccolte di testi fondamentali, era racchiusa la loro identità. Così è stato per Mughini, che per i libri ha sempre nutrito una passione smodata e che ora rifiuta il sapere liquido che scorre incessantemente sui nostri schermi. Come può una fruizione bulimica di grosse quantità di nozioni sostituire il rapporto profondo e riflessivo con testi accuratamente scelti, che vivono per molto tempo tra le nostre mani e che diventano parte di noi?
Virgilio, per la raffinatezza della sua tecnica e per la sua originalità rispetto ai modelli precedenti, veniva considerato già dai suoi contemporanei come il più grande autore latino. Le successive epoche del mondo antico, il Medioevo, la modernità hanno definitivamente consacrato il suo ruolo di poeta per eccellenza e di maestro spirituale dell'umanità: ruolo fondato da un lato sul "bello stile" che Dante si vanta di aver appreso da lui, dall'altro sulla concezione dell'eroismo, e della vita umana in generale, come limpida e sofferente acquiescenza alla volontà immotivata del fato. Questo volume - a cura di Guido Paduano, uno dei più profondi studiosi del mondo classico offre tutte le opere di Virgilio (i tre capolavori e le composizioni per lo più apocrife raccolte nella cosiddetta Appendix Vergiliana) con una nuova e raffinata traduzione, con uno straordinario apparato critico (un ricco commento, preceduto da una chiara introduzione) e con un rigoroso testo latino a fronte: l'edizione delle Georgiche e dell'Eneide è quella stabilita per la "Bibliotheca Teubneriana" da Gian Biagio Conte, mentre le edizioni delle Bucoliche e dell'Appendix sono quelle degli "Oxford Classical Texts", curate rispettivamente da H.A.B. Mynors e da un'équipe di specialisti. Un'occasione per rileggere integralmente un grande classico che suscita ancora oggi intense emozioni.
Rosaleen Madigan è una donna forte, forse troppo, un'irresistibile matriarca irlandese da cui prima o poi bisogna allontanarsi, se si vuole sopravviverle. Dei quattro figli solo Constance è rimasta nella contea di Clare, presa nelle spire di una vita troppo prevedibile; gli altri hanno cercato di sfuggire alla personalità ingombrante della madre, ma non è detto che ci siano del tutto riusciti. Dan l'inquieto ha scelto New York e il mondo eccentrico dell'arte; Emmet è arrivato fino in Mali, dove l'impegno rigoroso sul fronte umanitario non compensa l'incompiutezza di una vita sentimentale fatta di strade non prese; Hanna ha tentato senza successo la carriera di attrice a Dublino. Richiamati a casa per quello che potrebbe essere l'ultimo Natale condiviso Rosaleen, rimasta sola, ha deciso di liberarsi della dimora di famiglia -, dovranno fronteggiare se stessi cresciuti, misurarsi con desideri ancora accesi e aspirazioni appassite, ma soprattutto non potranno più eludere lo scontro con una madre che in un gioco di sguardi giudicanti, silenzi e improvvise asprezze riesce a trascinarli indietro nel tempo, a quello che erano e per lei sono rimasti: bambini per sempre, prigionieri di un'infanzia eterna pronta a rivivere nel momento in cui tornano tutti insieme, domati e definiti dal suo sguardo implacabile.
Un diario di viaggio sui luoghi del cinema di Nanni Moretti ambientati a Roma, da Io sono un autarchico a Bianca, da Caro diario a Habemus papam fino a Mia madre, evocando le atmosfere, i personaggi, le battute proverbiali entrate nella memoria collettiva. Da queste pagine emerge non solo il rapporto del regista con Roma (approfondito - fra ricordi e confessioni - in un lungo dialogo inedito con gli autori), ma anche un suo ritratto a tutto tondo. Così, sulle tracce di Moretti, il lettore scopre una Roma diversa, fatta di case, di terrazze per niente mondane, di panchine, di piaceri anche minimi ma vitali, la musica, i dolci o semplicemente l'estate: una prospettiva sorprendente e "autarchica". Chiude il libro un dialogo con il regista.
"Fanno gli svolazzi calligrafici sul suo nome e intanto le calpestano il viso, la sfigurano a calci. Le si dedicano cattedre in tutte le scuole superiori dello Stato e intanto le si tarpano le ali. La letteratura è l'unico bene antropologico del nostro Paese. E la cuoia la sta distruggendo. A chi difende il vigente sistema di insegnamento dico: voi state difendendo questa situazione. Ne siete dunque corresponsabili almeno quanto quelli che l'hanno generata in migliaia di pubblicazioni, convegni, ore di insegnamento. Per di più pagati dallo Stato. Una montagna di soldi pubblici per ottenere la pubblica fucilazione dei grandi capolavori della nostra letteratura. Una formidabile idiozia. Tutto questo non vi suscita nessun moto di insurrezione? A me sì, e per questo faccio una proposta: smettiamo di insegnare la letteratura a scuola, rendiamola facoltativa. Lasciamo ai nostri figli questa libertà."
Quando ci s'inoltra in un territorio, non tanto ignoto quanto anche semplicemente nuovo o non del tutto conosciuto, ci si rifornisce di cartine, guide e dizionari, in modo da affrontare ben attrezzati l'esperienza, e non correre il rischio di perdersi. Tanto più se questo territorio invece che essere reale è totalmente immaginario, ma di un tipo di immaginazione che è andata nel corso degli anni così ben strutturandosi da diventare qualcosa di simile a una pseudorealtà: è quanto è avvenuto per la Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien. Questo dizionario è un po' tutto insieme una guida, un vocabolario e un beadecker, in cui si alternano in ordine alfabetico brevi "voci" e interventi più ampi, piccoli saggi dedicati ad argomenti o personaggi. Introduzione di Gianfranco de Turris.
"Martini è stato per molti di noi che hanno ascoltato le sue parole o hanno letto i suoi testi un maestro nel far conoscere e apprezzare la Bibbia [...] Egli ha messo a frutto il contributo specifico che gli Esercizi forniscono alla Lectio divino: discernere il desiderio più autentico [...] in modo che l'ascolto non rimanga in sospeso, ma incida sulla pratica e trasformi la vita." Con queste parole nella prefazione alle "Cattedre dei non credenti" Papa Francesco ha voluto sottolineare lo strettissimo e originale legame tra Bibbia ed Esercizi ignaziani nell'opera di Carlo Maria Martini. In questo volume vengono raccolti i corsi di esercizi dedicati ai quattro Vangeli Marco, Luca, Matteo e Giovanni - tenuti dal Cardinale in diverse occasioni e con diversi destinatari, e con una scelta di metodo innovativa: "Per la prima volta mi sono trovato a impostare gli Esercizi non partendo direttamente dal testo di sant'Ignazio - come ho fatto per molti anni, seguendolo in maniera rigorosa e fedele - ma piuttosto prendendo un singolo Vangelo". I testi qui raccolti sono commenti ai singoli Vangeli nella loro totalità e contemporaneamente veri e propri percorsi "spirituali" nella tradizione gesuitica degli Esercizi di sant'Ignazio, un'esperienza forte di conversione, da vivere con qualcuno che faccia da guida, per ascoltare, discernere e decidere. I Vangeli è il secondo volume dell'opera omnia del Cardinale, la cui pubblicazione è stata avviata da Bompiani con "Le cattedre dei non credenti".