Si conclude con il presente volume la Storia del Cristianesimo. Il termine greco "Anamnesis" - titolo del tomo indica, ad un tempo, la sintesi e il livello degli articoli presentati dai 130 storici che hanno firmato i 13 volumi "Fare l'anamnesi" significa gettare lo sguardo oltre la storia, traendo da essa i suoi nobili insegnamenti. Nell'opera si susseguono tre parti: Un'eco variegata ma ragionata della somma storiografica dei tredici volumi, cioè una riflessione globale e penetrante sull'opera, un punto di vista pluridisciplinare, attraverso la storia e le scienze delle religioni, la storia dell'arte, la sociologia e la filosofia del cristianesimo. Un quadro della società antica nella quale visse Gesù di Nazareth. La sintesi conduce infatti necessariamente alla genesi stessa del Cristianesimo. Un indice tematico di tutto il complesso della pubblicazione, strumento prezioso per l'uso trasversale del corpus da parte di docenti, ricercatori, studenti e appassionati, nelle discipline delle scienze umane e sociali, e lo stesso ambito variegato della teologia.
L'autore
RAFAEL AGUIRRE è professore di Nuovo Testamento nell’Università di Deusto (Bilbao).
Il libro
<< Questo libro risponde a due preoccupazioni che non corrono parallele ma si intrecciano continuamente: da un lato, leggere il Nuovo Testamento nel suo contesto sociale e culturale, e dall’altro cogliere la rilevanza che può avere per il presente il processo storico che necessariamente si scopre quando si leggono i testi in questo modo.
E’ molto facile scoprire nel Nuovo Testamento l’esistenza di una diversità di generi letterari e di posizioni teologiche.
Quando però si approfondisce un po’ di più si scopre anche un’evoluzione assai notevole a partire da Gesù e dal suo messaggio.
Le cose si complicano, ma diventano anche molto più appassionanti. Gli specialisti stessi oggi ci dicono che nei vangeli stessi ci sono tradizioni diverse, di provenienza differente e dalla visione di Gesù non sempre uguale.
Questo libro risponde a una duplice, costante preoccupazione: leggere i testi con l’ausilio delle scienze sociali, che ci aiutino a contestualizzarli debitamente e a scoprirne le trasformazioni, e al tempo stesso cogliere la rilevanza che questi antichi testi possono avere per i credenti dei giorni nostri.
Ma questo libro è cresciuto a poco a poco, spesso sotto la spinta di impegni o di opportunità, in maniera - com’è la vita stessa - molto poco programmabile.
Lascio al lettore il compito di supplire con un po’ di agilità vitale a quanto, in queste pagine, possa mancare di sistematicità e di coerenza.
E gli auguro che la sua fede cristiana, se di un credente si tratta, lungi dall’arretrare davanti allo spirito critico, sia una fonte di libertà vitale e intellettuale>> (dall’Introduzione).
Il Nuovo Popolo dalle origini al 250
L'età della ragione (1620 - 1750)