Pubblicati in volume nel 1902, i saggi che compongono "Cultura e nazione" costituiscono un'opera fondamentale per comprendere il pensiero di Miguel de Unamuno. Il lettore vi troverà espressi con singolare bellezza i concetti portanti di quello che con Ortega y Gasset è il più importante filosofo spagnolo del Novecento. L'obiettivo che Unamuno si pone in questo libro è, d'altro canto, molto ambizioso: egli vuole capire quale sia il nocciolo dell'identità nazionale, vuole trovare il luogo in cui cercare ciò che fa di un popolo quello che è e ciò che lo differenzia dagli altri. In questa ricerca (condotta sul caso spagnolo), l'autore prova a distinguere l'eterno dal transitorio, i momenti di grandezza imperiale da quelli della decadenza. Con un viaggio affascinante tra i paesaggi castigliani e nei testi di una tradizione lunga secoli, Unamuno ci apre orizzonti nuovi in cui, con improvvise illuminazioni, ritroviamo schegge della nostra stessa esperienza. Un libro, questo, che riassume una convinzione profonda dell'autore, ovvero che "lo sviluppo dell'amore per il proprio campanile è fecondo e sano solo quando va di pari passo con quello per la patria universale umana... Non c'è idea più diabolica di quella dell'autoredenzione, gli uomini e i popoli si redimono a vicenda".
In un paesino della provincia di Zamora, si scontrano (e poi diventano misteriosamente detentori di un segreto che li accomuna) il parroco, Manuel Bueno, che tutti venerano e considerano come un santo e Lazzaro, la pecora nera del paese, agnostico dalle idee progressiste, che è appena tornato dall'America dove aveva fatto fortuna.
Le pagine più poetiche e profonde scritte da uno dei maestri del Novecento spagnolo, riproposte oggi al pubblico in occasione del centenario della prima pubblicazione. Nata come commento al romanzo di Cervantes, "La vita di Don Chisciotte e di Sancio" è in realtà molto più di un'erudita interpretazione storica, filologica o critica: il commento alle gesta dell'hidalgo per antonomasia è solo un pretesto per elaborare una "libera e personale esegesi del Chisciotte" e dare così vita a una monumentale prova di "agudeza" filosofica e di maestria letteraria.
Negli ultimi mesi della sua vita dopo lo scoppio della guerra civile spagnola, Miguel de Unamuno lavorò alla stesura di alcune note, appunti, tracce forse di un ipotetico libro futuro. La morte gli impedì di completare il suo progetto e solo nel '91 i nipoti dello scrittore acconsentirono alla pubblicazione di queste pagine che ora, per la prima volta, vengono proposte anche al lettore italiano. Riflesso immediato dell'esperienza atroce della guerra "incivil" spagnola, questo testo propone la meditazione lucida e appassionata di Unamuno non solo sul tema del conflitto armato, ma anche su problemi etici, politici, filosofici e religiosi. Lo scrittore fa proprie le contraddizioni del suo paese, offrendo come soluzione alla barbarie la volontà e l'intelligenza.