Una folclorica relazione sul secolare rapporto tra le donne e il cibo attraverso i mutamenti storici. Un richiamo al ruolo marginale, benché esclusivo, assegnato alle donne dalla preparazione dei pasti, fino alla presenza di eccessi alimentari quali l'anoressia, santificata nel Medioevo e considerata una patologia in età moderna.
Trascurata a lungo dalla storiografia politica e ancora di più sociale, negli ultimi anni la questione giovanile è entrata a pieno titolo nella storia contemporanea. Emersa come categoria sociale a partire dal Settecento, tanto che si può parlare di "invenzione" della gioventù in età moderna, questa fase della vita si è progressivamente allungata nel corso del Novecento, adattandosi alle norme sociali. Questa ricerca ripercorre l'evolversi della questione giovanile e dei rapporti tra generazioni nella storia occidentale del XIX e XX secolo; vengono così presentati i principali modelli di organizzazione giovanile in campo politico e associativo dalla fine dell'Ottocento fino al Novecento.
Maria Zambrano (1904-1991) è stata una delle grandi figure della scena intellettuale di questo secolo, una pensatrice originale e profonda. Fu allieva del filosofo Ortega y Gasset e visse a lungo in esilio (in Italia dal 1954 al 1964), a causa della sua opposizione al franchismo. Tornata in Spagna nel 1984, vinse nel 1988 il Premio Cervantes. Nella sua opera occupa un posto privilegiato "Il sogno creatore", scritto nel 1965. Ma quella prima versione è soltanto una parte del presente volume, modificato e arricchito fino al punto di trasformarsi in un nuovo libro.
Ripercorrendo i principali temi della teoria, della filosofia e della metodologia storica, nonché le vicende, i filoni e le figure della storia della storiografia, il testo sostiene ed afferma la capacità della storia di assicurare, con un ragionevole grado di certezza, la conoscenza dei fatti che essa studia. Storia come scienza, e storico come figura professionale nella cui fisionomia entrano l'amore per la conoscenza e il metodo, le competenze tecniche e l'onestà intellettuale.
Il libro offre una panoramica del rapporto tra psicoanalisi e cultura illustrandone gli aspetti teorici e dimostrando come le idee psicoanalitiche abbiano stretti legami con la filosofia, la sociologia, la letteratura, il cinema e il ciclo stesso della vita. Inteso a colmare il divario che esiste fra gli studi psicoanalitici e accademici, il volume è dedicato al lavoro di Hanna Segal, che tramite i suoi libri e saggi ha offerto spunti di introspezione che hanno influenzato profondamente il pensiero psicoanalitico contemporaneo.
Il proposito del volume è duplice. Da un lato si riconosce che non è più possibile guardare alla scienza partendo da un punto di vista privilegiato. Dall'altro si è cercato di delineare una proposta di sintesi che, nel pieno riconoscimento delle differenze afferenti a ciascuna disciplina, offra un mosaico delle varie identità. Per realizzare questo duplice obiettivo si è pensato di affrontare la storia della scienza cambiando decisamente la disposizione tradizionale. Invece di stabilire una cronaca universale delle principali scoperte, teorie ed autori, si è deciso di isolare alcuni fattori materiali e ideologici che hanno profondamente segnato la scienza, consentendole di assurgere oggi a sapere dominante della cultura occidentale.