Antonio Panaino ci conduce in un viaggio attraverso l'ambiente religioso e politico in cui la figura dei magi è nata e delinea i motivi simbolici e teologici che ne hanno determinato la fortuna tanto in Oriente quanto in Occidente. "Da anni inseguo il cammino dei magi e i temi connessi a queste figure. La loro storia è stata e rimane gravida di problemi e di aspetti intricati e sfuggenti. Due, tre, otto o dodici, apostoli o segni zodiacali, preti o maghi, re o sacerdoti, mercanti o legati, essi hanno altresì ispirato narratori e artisti di secoli e paesi diversi, suscitato imbarazzo e curiosità, ambiguità e devozione. Nella prospettiva di un orientalista, più precisamente, di uno specialista dell'Iran preislamico, conto di poter suscitare interessi profondi sul tema del dialogo tra religioni, in modo da aprire percorsi e argomenti di ulteriore riflessione, a partire da una delle pagine più dense e suggestive dell'antichità mediterranea, capace da sola di far scaturire una letteratura di enorme portata contenutistica e di stimolare una produzione artistica di ricchezza ed efficacia incredibili." (Antonio Panaino)
I magi e i pastori che popolano il nostro presepio rappresentano la variegata umanità dei giudei e dei gentili, dei poveri e semplici, dei ricchi e colti, alla quale Gesù Bambino si manifesta. E nel Vangelo di Luca e nel Vangelo di Matteo che si accenna per la prima volta alla loro presenza davanti alla grotta di Betlemme. L'episodio dell'Epifania ritorna nei Vangeli Apocrifi, dove la narrazione si arricchisce di dettagli più o meno leggendari per rendere il racconto piacevole; ma soprattutto è oggetto di studio e interpretazione negli scritti dei Padri della Chiesa: chi sono realmente i magi? Cosa rappresentano i pastori? Cosa significano i doni? E la stella? Elementi che nascondono una ricchissima simbologia, ai più ancora sconosciuta.