Sebbene i nomi propri dei Magi non compaiano affatto nella pericope di Matteo 2,1-12, le tradizioni apocrife ne hanno fissati in particolare tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che però non sono affatto né gli unici, né, in tale versione, i più antichi; così come il numero dei Magi non è mai indicato nel Vangelo, lo stesso dicasi per i loro nomi, che vanno da tre a dodici. Il presente saggio propone un'indagine preliminare sulla storia delle origini di tale complessa tradizione onomastica attestata in lingue e culture diverse, tra Oriente e Occidente, nel mondo Tardo Antico e Medievale, sulle tracce di intricati percorsi della spiritualità antica e della propaganda cristiana, che proprio grazie alla figura dei Magi evangelici poté elaborare un importante mezzo di dialogo e di promozione interculturale. Il testo è corredato di tavole sinottiche (a cura di A. Zubani) e di un'appendice sul testo osseto di Matteo 2,1-12 (P. Ognibene), nonché di due brevi saggi, uno sulla monetazione indo-partica dei Gondofaridi (A. Gariboldi), la cui storia risulta connessa alla figura di Gaspare, l'altro sull'immagine dei Magi evangelici nella ricezione cinese (J. Kotyk).
Lo Zoroastrismo è una delle più antiche religioni viventi. Le sue tradizioni più remote possono essere fatte risalire almeno al VI secolo prima della nostra era. In questa storia millenaria, ha conosciuto profonde e talora radicali trasformazioni, che non ne hanno però mutato la natura caratteristica di religione etica. Alle origini, la tradizione ha voluto vedere l'opera di un profeta il cui contorno storico in buona parte continua a sfuggirei: Zaratustra, ovvero Zoroastro secondo la nomenclatura occidentale. Lo Zoroastrismo è anche noto come Mazdeismo, dal nome della divinità suprema di tale culto, Ahura Mazda, il "Saggio Signore", o come "Parsismo", una designazione però inadeguata perché si riferisce unicamente alla comunità zoroastriana dei Parsi dell'India, formatasi in seguito all'emigrazione forzata sopravvenuta con l'islamizzazione dell'Iran. Il contributo dello Zoroastrismo alla storia religiosa dell'umanità è fondamentale: dal dualismo etico alla concezione della storia della salvezza, dalla profetologia all'escatologia (la resurrezione dei corpi e il giudizio individuale). [...] Il libro ricostruisce nella prima parte le fasi di questa storia millenaria mentre la seconda è dedicata a presentare il pensiero zoroastriano e la sua espressione rituale. Nella terza si illustra la sua condizione contemporanea, rappresentata in particolare dal Parsismo. (Giovanni Filoramo)
Antonio Panaino ci conduce in un viaggio attraverso l'ambiente religioso e politico in cui la figura dei magi è nata e delinea i motivi simbolici e teologici che ne hanno determinato la fortuna tanto in Oriente quanto in Occidente. "Da anni inseguo il cammino dei magi e i temi connessi a queste figure. La loro storia è stata e rimane gravida di problemi e di aspetti intricati e sfuggenti. Due, tre, otto o dodici, apostoli o segni zodiacali, preti o maghi, re o sacerdoti, mercanti o legati, essi hanno altresì ispirato narratori e artisti di secoli e paesi diversi, suscitato imbarazzo e curiosità, ambiguità e devozione. Nella prospettiva di un orientalista, più precisamente, di uno specialista dell'Iran preislamico, conto di poter suscitare interessi profondi sul tema del dialogo tra religioni, in modo da aprire percorsi e argomenti di ulteriore riflessione, a partire da una delle pagine più dense e suggestive dell'antichità mediterranea, capace da sola di far scaturire una letteratura di enorme portata contenutistica e di stimolare una produzione artistica di ricchezza ed efficacia incredibili." (Antonio Panaino)