È tempo di rispolverare la statua esposta nelle nostre chiese. È tempo di darle un volto umano, perché la santità non è ciò che ci allontana dall'umanità, ma ciò che ci impegna infinitamente in essa. Così, Giuseppe di Nazareth non è un padre ideale, ma un padre concreto, travolto, come tutti i padri qui sulla terra, dalla vita che si dona attraverso di lui. E poiché suo figlio è il Figlio di Dio, la Vita in persona, è ancor più sopraffatto di noi, cercando di fare bene, senza dubbio, ma mai all'altezza del suo compito - come si può essere all'altezza dell'Altissimo? - e quindi dovendo sempre affidarsi al Padre eterno. Tra esegesi biblica ed esperienza familiare, Fabrice Hadjadj ci offre in dodici lezioni una piccola guida pratica, intelligente e leggera, per questi nostri tempi così incerti e precari, cercando delle risposte agli interrogativi più profondi ma anche pratici della vita quotidiana. Mostrandoci, così, che oggi come ieri, forse ancora più di ieri, la paternità è la prima e più forte delle avventure.
Villaggi fantasma, stragi di religiosi e civili, stupri, rapimenti, persecuzioni di massa, fosse comuni, conversioni forzate: è il destino dei cristiani sotto l'Islam radicale negli ultimi anni. Le chiese in Medio Oriente hanno subìto una liquidazione fisica e simbolica. Eppure, questi cristiani perseguitati sono i cani randagi dell'Occidente. La scomparsa delle più antiche minoranze cristiane che parlano ancora la lingua di Gesù non ha generato emozioni nell'opinione pubblica dell'Occidente, sempre pronta a mobilitarsi per altre cause. Nessun artista o intellettuale di primo piano o star del cinema ha difeso la loro causa; nessun governo europeo ha perorato un intervento militare a loro difesa; l'Onu non ha denunciato la loro scomparsa. Perché, come ha detto un arcivescovo in Iraq, "l'Occidente tiene più alle rane che a noi cristiani". La tragedia degli ultimi cristiani d'Oriente ha mostrato l'allarmante impotenza e nichilismo della civiltà occidentale e il suicidio morale di una Europa scristianizzata e a rischio islamizzazione. Eppure, i cristiani d'Oriente sono la nostra linea di difesa.
Un profilo di santa Caterina diverso da quello delle biografie ufficiali, più vicina all'uomo comune e alla devozione popolare. Dopo ben 85 anni si propone in questa edizione una nuova traduzione della biografia di Santa Caterina da Siena scritta dal viaggiatore, poeta e scrittore danese Giovanni Joergensen. La biografia dello Joergensen, pur attingendo a profusione da fonti documentali e storiche, ha il merito di disegnare un profilo di santa Caterina diverso da quello delle biografie ufficiali, del Caffarini e del beato Raimondo da Capua, che rende la patrona d'Italia-Dottore della Chiesa più vicina all'uomo comune e alla devozione popolare. La biografia dello Joergensen è decisamente il più bel racconto della vita di santa Caterina scritto nel '900. Una lettura affascinate che prende il lettore fino all'ultima pagina.