Libri sacri e rivelati per miliardi di persone, Bibbia e Corano sono testi da un lato simili, dall'altro radicalmente diversi. Le difficoltà e il fascino di un confronto, oggi ineludibile, derivano dal fitto intreccio di somiglianze e differenze. Quando si cercano punti comuni affiorano divergenze e viceversa. È fuor di dubbio che intere civiltà sono tuttora contrassegnate dalla presenza, diretta o indiretta, di questi due Libri. Le concezioni bibliche e quelle coraniche hanno inciso su mentalità e comportamenti. Per capirlo basta considerare termini come Dio, rivelazione, bene e male, fine dei tempi, giudizio universale. Altrettanto rilevante è pensare ai modi in cui si definiscono e operano nella storia le comunità che quei Libri ricevono, leggono e trasmettono: il popolo d'Israele, la Chiesa, l'umma musulmana. Come sempre, per comprendere occorre conoscere e confrontare.
Il dialogo ecumenico tra le diverse confessioni cristiane vive oggi una stagione di rinnovato vigore. Questo volume, il quarto promosso dal Centro di documentazione metodista, analizza varie teorie e prassi connesse ai concetti di ecumenismo e cattolicità, indagando momenti di un arco temporale che va dalle origini cristiane al pontificato di Francesco. Il metodismo, fin dai primordi innervato da motivi ecumenici, costituisce una realtà che apporta originali spunti di ricerca e riflessione.
Ludovico Marracci, membro dell'Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio, fu una personalità centrale del Seicento italiano: per più di quarant'anni tenne la cattedra di Lingua araba alla Sapienza di Roma; alle sue competenze linguistiche si devono infatti la traduzione in latino del Corano e la Biblia Sacra Arabica. Fu autore di numerose opere di carattere scientifico e divulgativo, oltre ad essere stato confessore di papa Innocenzo XI Odescalchi e ad aver ricoperto numerose cariche curiali nelle più importanti congregazioni romane. Il volume ricostruisce le numerose sfaccettature di questo erudito lucchese. In particolare, i diversi contributi cercano di mettere in evidenza come, nel clima di grande spinta missionaria e controversistico tipico del Seicento, si siano creati quei presupposti per lo studio e la comprensione delle altre religioni - elementi basilari per il dialogo e la pace fra i popoli - di cui Ludovico Marracci fu un acutissimo interprete.
La storia delle religioni ha presentato, fin qui, una fatale tendenza al dogmatismo e all'intolleranza, alla chiusura difensiva, piuttosto che all'incontro e al dialogo. Ma è un atteggiamento che ora viene delegittimato dall'avvento delle società multiculturali: anche le religioni devono aprirsi al dialogo e assimilare paradigmi di laicità, intesa come capacità di affrontare il pluralismo e di gestire un costruttivo spazio di confronto.