L'incontro che gli educatori e gli operatori della cura vivono e realizzano con la fragilità, con la diversità, con la colpa, con lo smarrimento mette alla prova loro, le loro competenze e i loro saperi, le loro organizzazioni. E sta forse facendo emergere una nuova profondità nel sentire l'altro; una evidenza nuova del limite nell'esercizio di saperi e poteri; una pratica di inediti contesti comuni di relazione e di responsabilità; una costellazione di "cellule etiche" nella convivenza, nelle quali donne e uomini, portatori di bisogni o di capacità e responsabilità, sono chiamati ad agire come soggetti morali. La fraternità tra sconosciuti che qui è colta, sviluppata e serbata può divenire un orientamento per l'esercizio di saperi esperti, per l'uso di risorse e l'organizzazione di servizi, per il funzionamento delle istituzioni della convivenza e la definizione di un quadro di diritti e di obbligazioni, per la proposta e la formazione di un nuovo ethos civile.
La pedagogia dello sport è una scienza specialistica che affronta tutti i problemi educativi inerenti le attività motorie e sportive, sia dal punto di vista teorico sia dal punto di vista pratico. Il libro di Emanuele Isidori, primo docente universitario di pedagogia dello sport in Italia, tratta i principali temi della disciplina, ancora quasi del tutto sconosciuta nel nostro paese: i fondamenti epistemologia, gli ambiti di studio, le metodologie di ricerca, i problemi della formazione degli educatori e quelli riguardanti l'educazione fisica e sportiva in genere nella società complessa. Lo scopo del volume è quello di offrire ai ricercatori, agli insegnanti e agli studenti un primo strumento di studio scientifico per affrontare questa disciplina.
Tracciare di nuovo i confini della pedagogia sociale: è da questa sfida che nasce il volume. L’autrice mette a fuoco un "medaglione" di tematiche nuove in continuità con le "classiche": l’ambito epistemologico, i macroscenari della società dell’informazione e della postmodernità, le derive dell’individualizzazione, lo spaesamento di fronte alle culture dell’accesso, la "riappropriazione" della formazione come categoria pedagogica centrale, le problematiche educative connesse all’esperienza del lavoro, anche in ambiti come il terzo settore, e il confronto con la sfida dell’economia sostenibile. La pedagogia sociale è vista come il "luogo" privilegiato di riorganizzazione di un sapere, in grado di offrire risposte ai problemi connessi alla capacità di agire autonoma e responsabile delle persone in riferimento ai bisogni di educazione e formazione della società. Un percorso modulare e un’agile struttura, un linguaggio accessibile per sette tematiche-chiave, con lo scopo di offrire agli studenti dei corsi di laurea triennali e specialistici una lettura orientativa, essenziale per l’avvio alla preparazione culturale dei formatori.
Questo libro si propone di illustrare le origini spesso non conosciute dell'educazione degli handicappati, la storia invero suggestiva dei tanti che, tra il XVIII e il XIX secolo, hanno posto le basi per una qualità pedagogica migliore; si vedrà che in molti personaggi è facile riscontrare un impegno scientifico affrontato con coinvolgimento diretto e, quindi, con una dimensione di reciprocità che sarà propria della "ricerca-azione" tipica dei giorni nostri. Il testo comprende alcuni documenti di grande interesse che testimoniano le vicende dei bambini sauvages, di educatori come Itard, Sèguin e l'Abbè de l'Ep e, di ricercatori come Langdon Down. Prendendo in esame la storia e nello stesso tempo gli strumenti con cui oggi si possono affrontare i problemi dell'handicap, il testo è destinato a tutti coloro - pedagogici, psicologi, psichiatri, assistenti sociali - che, per motivi di lavoro o di studio, desiderano penetrare le origini scientifiche della loro attività; è altresì indirizzato ai futuri docenti dell'insegnamento "normale" e dell'insegnamento "specializzato".
Il metodo integrato per l’educazione socio-affettiva nella scuola, esposto in questo volume, ha per scopo la promozione del benessere psico-emotivo dei bambini e costituisce per gli insegnanti un valido aiuto ai fini d’una efficace gestione della classe, soprattutto in presenza di alunni difficili. La prima parte del libro descrive tre diverse metodologie di educazione socio-affettiva. Nella seconda vengono presentati i risultati di una ricerca svolta in diverse scuole italiane dove queste metodologie sono state sperimentate da psicologi e insegnanti con risultati positivi. L’ultima parte è costituita dal diario di classe di una delle autrici e fornisce al lettore validi spunti e idee-guida per l´attuazione pratica del metodo descritto. Il volume, oltre che per i docenti riveste particolare interesse per quegli psicologi che, operando nei servizi territoriali, sono impegnati in iniziative di prevenzione nella scuola e sono chiamati a collaborare con gli insegnanti per favorire un’efficace integrazione dei bambini con difficoltà.
Quali sono gli strumenti e le tecniche che consentono di osservare i bambini in quei contesti fondamentali della loro vita che sono l'asilo nido e la scuola dell'infanzia? Questo libro illustra le applicazioni del metodo osservativo negli ambienti educativi in cui i bambini giocano, comunicano, interagiscono con i pari e con gli insegnanti.