La pedagogia speciale nasce in Italia come pedagogia dei processi formativi di integrazione nella scuola e nella società, rivolgendo l'attenzione ai bisogni educativi speciali nei contesti ordinari. L'autrice analizza l'evoluzione di tali processi tenendo in considerazione il dibattito internazionale, che sottolinea l'importanza della progettualità attraverso reti di collaborazione e di confronto. Punti chiave dei processi di integrazione e di inclusione diventano le rappresentazioni sulla diversità, la formazione degli insegnanti, le sinergie tra i diversi attori che intervengono in tali processi, la trasformazione dei saperi.
Nel corso dei secoli i Greci e i Romani, come altre civiltà del Mediterraneo e del Vicino Oriente, hanno utilizzato supporti diversi per condividere e tramandare testi, informazioni, memorie: tavolette di legno, laminette metalliche, frammenti ceramici, soprattutto strisce e fogli di pergamena e di papiro, uniti tra loro in varie forme. Il volume ricostruisce le tappe principali della riscoperta di questi materiali scrittori, dalla fine del XVIII secolo fino ai ritrovamenti più recenti, ne illustra caratteristiche e modalità di impiego, ne indaga la genesi e le evoluzioni, alla luce delle trasformazioni più generali delle società di cui erano il prodotto. Grazie a una combinazione di fonti letterarie e reperti archeologici, questo studio delinea un affresco inedito e avvincente della storia della cultura scritta antica tra Oriente e Occidente, dall'età arcaica alle soglie del Medioevo, dalla nascita del rotolo all'avvento del codice, il diretto antenato del libro odierno.
La crociata di Federico II di Svevia (1228-29) fu straordinaria per vari motivi. Contrariamente a quanto era sempre accaduto, la Terra Santa fu riacquisita alla cristianità senza alcuno spargimento di sangue, ma soltanto con accordi diplomatici, secondo i proclami imperiali. Inoltre, a compiere l'impresa fu uno scomunicato, un escluso dalla comunità dei cristiani. Un'eccezionale aura mistica avvolse poi l'evento in un'epoca che attendeva la fine dei tempi: l'arrivo imminente dell'Anticristo sarebbe stato preceduto dal trionfo di un ultimo imperatore, che, secondo i vaticini, avrebbe riunito Oriente e Occidente riportando sulla Terra l'età dell'oro. Fu una crociata pacifica e controcorrente: ricondurla alla memoria della nostra contemporaneità carica di tensioni e scontri tra religioni e "civiltà" può contribuire a comprendere il presente attraverso lo studio del passato. E viceversa.
Il volume offre una panoramica delle più recenti prospettive psicologiche sull'invecchiamento, ponendo particolare attenzione al benessere e alla qualità della vita con cui questo percorso può essere intrapreso. Contestualizzando la letteratura internazionale sui cambiamenti neurocognitivi, emotivi e sociali dell'età anziana, sono messi a fuoco gli interventi a sostegno della longevità attiva e dell'invecchiamento di successo che le professioni psicologiche e psicoeducative si troveranno ad affrontare in conseguenza dell'andamento demografico della popolazione italiana nei prossimi decenni. Il libro illustra inoltre argomenti teorici e metodologici connessi alla valutazione e alla gestione delle particolari fragilità dell'età anziana e all'insorgenza delle patologie neurodegenerative, dando avvio a una riflessione sulle differenti forme di decadimento funzionale e cognitivo (Mild Cognitive Impairment e demenze). Infine si approfondiscono i più innovativi approcci biopsicosociali centrati sulla persona, con lo scopo di assicurare un'ottimale qualità della vita e il massimo benessere psicologico anche, e soprattutto, nelle persone con demenza.
La competenza nella progettazione costituisce la risposta professionale alla richiesta sociale di interventi adeguati ai bisogni emergenti in ambito socioeducativo e formativo. Tale richiesta si scontra, spesso, con la contrazione progressiva delle risorse disponibili. È importante, quindi, che l'azione progettuale non si riduca a sterile prassi burocratica, ma si strutturi su problemi e bisogni reali del contesto, per favorire l'incisività degli interventi e la diffusione delle prassi efficaci. Ciò è tanto più possibile quanto più si pone attenzione alla valutazione sistematica (ex ante, in itinere, ex post) di processi ed esiti delle azioni condotte. Il volume propone modelli teorici, strumenti ed esempi concreti per costruire progetti in ambito educativo (individuale e di comunità) e formativo, condurne la stesura formale (anche per poter presentare richieste di finanziamento o rispondere a bandi), avviarne l'attuazione e definire adeguati piani di valutazione. Il libro si rivolge a studenti universitari, a professionisti in ambito educativo e formativo e a insegnanti chiamati a proporre o valutare progetti da avviare nella scuola.
Questa grammatica della lingua francese colma un'importante lacuna nel panorama editoriale: essa nasce dall'idea che, nell'apprendimento di una lingua in ambito universitario, comprendere la ragione logica o l'origine delle norme grammaticali ne favorisca l'acquisizione. Perciò l'opera si caratterizza in primo luogo per la descrizione delle regole attraverso le categorie grammaticali italiane. Lo studente è così condotto alla conoscenza della lingua francese senza dover distorcere le nozioni acquisite nello studio dell'italiano e trovando semmai occasione per utili approfondimenti e raffronti. Il volume è corredato di riquadri: alcuni offrono una spiegazione storica dei paradigmi e delle eccezioni, che non si presentano come elenchi spesso arbitrari; altri lasciano spazio alle variazioni di registro per fornire allo studente, accanto all'uso della lingua standard, la giusta idea del francese attuale, colto nelle sue tendenze più vitali.
Nei regimi democratici di oggi, i cittadini sono sotto i riflettori. Visti come pericolo o come risorsa, sono in ogni caso un elemento determinante. I cittadini, tuttavia, non esistono senza la cittadinanza, un essenziale dispositivo di inclusione, coesione e sviluppo delle società. Conoscerla è quindi indispensabile per comprendere la realtà senza cadere in semplificazioni e in giudizi che precedono i fatti. Il libro propone la prima mappa della cittadinanza in Italia, tracciata sulla base di una precisa concettualizzazione, che consente di osservarla come un fenomeno: un dispositivo dinamico costituito dall'appartenenza come status legale e sociale e come senso di identità; dai diritti con i correlati doveri; dalla partecipazione. Questo dispositivo si definisce e si trasforma non solo nelle norme di rango costituzionale, ma anche nel deposito di leggi, procedure, sentenze, politiche pubbliche; e, non ultime, nelle "pratiche di cittadinanza". Il volume registra le trasformazioni tuttora in corso che hanno messo in discussione il modello canonico ereditato dal Novecento. Il profilo della cittadinanza che ne risulta non è quello di un'isola felice, ma quello di un'arena di conflitti, con arricchimenti e impoverimenti, progressi e regressi, riconoscimenti e misconoscimenti. Il periodo di riferimento di questa ricerca è il quinquennio 2015-19. Un capitolo è tuttavia dedicato a una prima analisi degli "effetti di cittadinanza" della pandemia, in attesa di poter registrare nel medio periodo, proprio grazie alla mappatura qui compiuta, i mutamenti strutturali che essa ha generato.
Tornare con la mente ai periodi, agli episodi e agli istanti che formano la trama della nostra vita è un'attività psichica straordinariamente complessa grazie alla quale ciascuno di noi ha la possibilità di rivivere e risignificare il proprio passato. "Memoria autobiografica" è il nome dato dagli psicologi a questa componente della cognizione umana, per indagare la quale è necessario prendere in esame molteplici aspetti del funzionamento psichico: l'immaginazione visiva, le emozioni, la motivazione, la narrazione di sé, l'identità e la metacognizione. Il testo intende fornire al lettore una visione d'insieme dei problemi teorici e metodologici che caratterizzano lo studio dei processi di codifica, immagazzinamento e recupero dei ricordi autobiografici. A questo scopo, l'autore ricostruisce le origini e lo sviluppo storico di questo affascinante campo di indagine: dai contributi pionieristici di Galton, Henri e Freud agli orientamenti più recenti nell'ambito del cognitivismo e della scienza cognitiva. Ampio spazio viene dedicato altresì alla discussione delle teorie e delle ricerche che hanno analizzato il contenuto, l'organizzazione e le funzioni della memoria autobiografica: che cosa ricordiamo della nostra vita e come e perché ricordiamo ciò che ricordiamo.
Vite di Balzac è una biografia, un viaggio nella mente di Honoré de Balzac attraverso lo studio di nove dei suoi più grandi personaggi seguiti, osservati, analizzati nei diversi romanzi in cui fanno la loro apparizione. Brooks individua nel capitalista Gobseck, nell'aspirante scrittore Lucien de Rubempré, nell'ambizioso Rastignac, nella storia del desiderio risvegliato e represso di Henriette de Mortsauf, nel polimorfo Jacques Collin - alias Vautrin -, nelle fortificazioni sociali create da Antoinette de Langeais alcune delle figure capaci di rivelare e illuminare da una prospettiva originale la biografia, l'epoca e l'opera di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale. Con l'affondare le mani nelle realtà politiche, economiche, familiari, psicologiche, Balzac, più di chiunque altro, ha inventato il romanzo ottocentesco, ma sono stati soprattutto i suoi personaggi - imprenditori, banchieri, inventori, industriali, poeti, artisti, bohémien di entrambi i sessi, giornalisti, aristocratici, politici, medici, musicisti, detective, attori e attrici, usurai, contadini, professori, prostitute - che gli hanno permesso di dare vita alle forze dinamiche di un'epoca da cui è scaturita la nostra.
L'odierno populismo fa ricorso, a livello planetario, all'uso politico di devozioni tradizionali. I suoi esponenti più in vista - da Bolsonaro a Orbán, da Le Pen a Salvini - collegano l'ostentazione di simboli religiosi depositati da secoli nella memoria cristiana al successo di una risposta nazional-identitaria alla crisi della globalizzazione. In un mondo percepito come sospeso tra secolarizzazione e fondamentalismo religioso, anche la Chiesa rilancia la pietà popolare. Si tratta in effetti di un punto centrale nel programma di papa Francesco. Bergoglio, che pure non esita a denunciare le derive populiste, espunge però dal suo discorso ogni considerazione del ruolo attribuito in passato dalla Chiesa alle forme di culto. Il libro, ripercorrendo l'intensa politicizzazione cha ha caratterizzato la vicenda di devozioni care ai fedeli (Immacolata Concezione, san Giuseppe, Sacro Cuore, san Francesco, Cuore immacolato di Maria), evoca le possibili strumentalizzazioni populistiche di un recupero avulso dalla storia.