Storia di vita e di intensa sperimentazione psicopedagogica, "A scuola con il mondo" racconta l'esperienza didattica e umana di Angelina Linda Zammataro: una maestra-psicologa romana che, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, mise la sua vita al servizio di una nuova idea di scuola. Con un linguaggio appassionato e appassionante, il lavoro della Zammataro riflette su una realtà in perenne mutamento, come quella che avrebbe portato la scuola a cimentarsi con la tematica dell'interculturalità, e, non senza ironia, denuncia i retaggi conservatori che ancora pesano sulle istituzioni didattiche italiane. Il risultato è un testo in cui, al valore scientifico, si unisce la testimonianza di un nuovo e concreto metodo pedagogico: la Psicoanimazione. Un approccio innovativo nel fondamento teorico dell'insegnamento e del tutto attuale per le soluzioni offerte alle più scottanti questioni sociali - dall'integrazione degli alunni provenienti da contesti extraeuropei all'inserimento dei diversamente abili - in grado di ricondurre le stesse all'interno di un percorso più ambizioso: dare vita a una scuola davvero capace di riportare il bambino al centro del processo educativo e restituirle così il suo autentico fine di formare esseri liberi e pensanti.
Più che un'idea o un postulato, la libertà, in questo saggio di Zygmunt Bauman, viene considerata nella sua forma di relazione sociale. Se, come sostiene il sociologo polacco, la tendenza della società moderna è quella di individualizzare i suoi membri in attori che agiscano sulla base di motivazioni proprie e che si ritengano responsabili delle proprie azioni, allora la sociologia deve saper vedere, nella libertà della natura umana, un assunto più che un oggetto di ricerca. Partendo da questa tendenza e analizzando il processo di produzione degli "attori liberi", nelle sue connessioni con il sistema di integrazione e di controllo sociale, Bauman sostiene che nella società attuale, caratterizzata dal consumo, la repressione sia stata sostituita dalla seduzione. La libertà del consumatore, allora, occupa lo spazio che una volta era del lavoratore, e presuppone l'esistenza di un libero mercato.
I profeti di Israele nelle parole del Papa. Nei tempi bui della storia del popolo eletto si è alzata la voce di uomini capaci di risvegliare la memoria delle promesse e, interpretando il presente, di spingere a guardare verso il futuro con speranza. Così il pontefice invita gli uomini del nostro tempo a essere "uomini dall'occhio penetrante"; uomini che fanno memoria del passato, contemplano il presente e aprono il cammino verso il domani. Introduzione di Giuseppe Dell'Orto.
A sessant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, l'Unione Europea vive la più profonda crisi della sua storia: nazionalismi, populismi, divisioni politiche ed economiche minacciano di distruggere il sogno di un'Europa unita e pacificata. Rivolgendo uno sguardo particolare alla difficile situazione politica del suo Paese, l'Ungheria, assediata dal razzismo e dalla questione rom, Ágnes Heller mette in discussione i cosiddetti "valori comuni europei", si interroga sul ruolo dei singoli cittadini e solleva una domanda scottante: l'Europa è qualcosa di più di un museo? Da questo libro emergono i grandi paradossi che caratterizzano tanto il continente europeo quanto l'intera cultura occidentale: universalismo umanista e fanatismo nazionalista, tolleranza e xenofobia, totalitarismo e libertà. Conflitti che si fanno più drammatici nella crisi dei rifugiati e che mettono in serio pericolo l'intera costruzione di una comunità europea. Ma Heller, con tenace fermezza, suggerisce che non bisogna rinunciare a realizzare il sogno di una Europa umana: questa utopia dipende da noi.
In un intreccio sapientemente tessuto Teresa Forcades annoda assieme le sue esperienze personali con una intensa riflessione sui temi che le sono più cari, mostrando che la fede cristiana può essere una forza dinamica capace di dar luogo a sovversioni profonde. Il suo appassionato appello alla libertà, all'amore e alla giustizia sociale risuona con vibrante emozione nelle pagine di questo libro in cui la critica all'attuale sistema politico ed economico è scandita dal tempo della liturgia delle ore che ritma la vita di preghiera delle monache benedettine. Così la teologa catalana dimostra che la vita cristiana può penetrare in maniera profonda nella preghiera e nella contemplazione ed essere anche - al tempo stesso - radicalmente impegnata nel mondo contemporaneo.
Nel Vangelo di Marco, durante la notte del Getsemani, compare accanto a Gesù di Nazaret un misterioso ragazzo. Di lui non si sa nulla, né chi sia, né perché sia lì. Di lui non si parlerà più nel testo biblico. Questo è il racconto della sua vita, il ragazzo, oramai vecchio e in punto di morte, decide di ricordare nella sua ultima notte la storia di quell'incontro, di farne un'eredità per il figlio in veglia. Con lo scorrere delle ore, l'enigma del nascondimento di quegli eventi lontani animerà la confessione di un testimone involontario della vicenda del Cristo, da Cafàrnao a Gerusalemme. Un altro Vangelo possibile, al quale assiste per caso un ragazzo ancora libero.
I patriarchi del popolo di Israele nelle parole del papa. Commentando le storie di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Giuseppe, il pontefice racconta come Dio guidi la storia degli uomini in una catena ininterrotta di dialogo e di incontro. Fiducia, abbandono nella parola del Padre, audacia, ostinazione: l'esperienza dei patriarchi diviene così, per gli uomini e le donne del nostro tempo, esempio e invito a scoprire il volto di un Dio fedele alle proprie promesse, compagno dell'uomo nel suo cammino.
Nel 1623 suor Jeanne des Anges, madre badessa del convento delle Orsoline della città di Loudun, accusa il curato Urbain Grandier di aver mandato i diavoli a possederla. La possessione riguarda, oltre a lei, anche le sorelle della sua comunità. Un caso di isteria collettiva, una «possessione nevrotica» - come la definisce la psicanalista francese Denise Sainte Fare Garnot nell'Introduzione - destinata a far parlare di sé nei secoli a venire. Iniziano allora gli esorcismi, che saranno condotti dal gesuita Jean-Joseph Surin. Urbain Grandier viene riconosciuto colpevole di stregoneria e bruciato al rogo. «Per la maggior gloria di Dio», scrive Jeanne des Anges nelle prime righe di "Storia delle mie possessioni", «e per soddisfare l'obbedienza che mi è stata imposta, riferirò con stile semplice le misericordie che la divina bontà si è compiaciuta di riversare sulla mia anima da nove anni a questa parte, per distoglierla dai vizi e dalle imperfezioni che la dominavano». Per l'armonia espositiva e il valore documentale, l'autobiografia di Jeanne des Anges resta ancor oggi una preziosa traccia storica che testimonia di una straordinaria vicenda umana e spirituale, fonte inesauribile di suggestioni tanto esistenziali quanto letterarie.
Tra la metà del XVI e la fine del XVIII secolo, quando furono espulsi da tutte le colonie spagnole e portoghesi delle Americhe, i Gesuiti posero le basi di un sistema culturale ed economico autosufficiente, fondato sulla religione e la convivenza tra indigeni ed europei. Attorno alle chiese e alle scuole delle missioni, la vita e il lavoro si svolgevano secondo un regime quasi collettivista, mentre la Compagnia di Gesù era ormai un pericoloso concorrente per gli affari dei latifondisti. Per questo e per la ferma opposizione allo schiavismo, dopo due secoli di lotte con le autorità laiche e le gerarchie cattoliche, le missioni vennero attaccate e distrutte una dopo l'altra, i Gesuiti espulsi, i nativi uccisi o ridotti in schiavitù. Robert B. Cunninghame Graham - attivista politico, scrittore e avventuriero - racconta la storia delle missioni gesuitiche in Paraguay servendosi dei numerosi e discordanti documenti dell'epoca. La sua cronaca è precisa, ma non nasconde la passione per un'epopea che anticipa per molti versi le idee del cristianesimo sociale del Novecento, per un'utopia - nobile nonostante i limiti posti dal proselitismo cristiano - cancellata quando era sul punto di realizzarsi.
Nel 1936, Ambedkar fu invitato a partecipare alla conferenza annuale del gruppo induista riformista di Lahore. Quando gli organizzatori ricevettero il testo del suo discorso, ne giudicarono intollerabili i contenuti, tentarono una breve e infruttuosa negoziazione, e alla fine cancellarono l'invito. Ambedkar decise così di stamparne a sue spese 1500 copie, e da quel momento «Contro le caste» cominciò a diffondersi come un manifesto... Il pamphlet viene qui presentato per la prima volta in italiano in un'edizione riccamente annotata e con un saggio introduttivo di Arundhati Roy, in cui si affronta il tema delle caste e lo storico scontro morale e intellettuale fra Ambedkar e Gandhi, lasciando emergere alcuni aspetti della personalità del Mahatma in contrasto con l'icona universale a tutti nota.
L'inizio del mondo, del creato e della vita, l'inizio dell'alleanza tra Dio e il Suo popolo nelle parole del Papa. Commentando i primi 11 capitoli della Genesi, il Pontefice sottolinea l'unità tra uomo e creato, che si allarga alla dignità della persona e al rispetto dell'uomo. L'invito a coltivare e custodire non riguarda quindi solo la natura e l'ambiente, ma tutti gli uomini e le relazioni.
Con questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1893, inizia la moderna storiografia francescana e prende forma la figura di san Francesco così come è giunta fino a noi. Singolare fusione di erudizione filologica, spirito evangelico, impegno civile e valore letterario, l'opera di Paul Sabatier scosse gli ambienti religiosi e intellettuali dell'epoca, ebbe un enorme successo e venne messa all'Indice dalla Chiesa. Per Sabatier, pastore calvinista, la predicazione e il percorso esistenziale di Francesco e dei suoi discepoli rappresentano l'evento più importante della cristianità dopo la venuta di Gesù. Ponendo l'accento sull'esperienza umana, a cominciare dal rifiuto della proprietà, Francesco viene riconosciuto come un profeta che trae la forza della sua testimonianza da una pratica religiosa lontana dalla gerarchia ecclesiastica e potenzialmente contrapposta ad essa. La sua figura, liberata dalla retorica sedimentata nei secoli, diviene così il simbolo e l'esempio di un cristianesimo legato al presente e, al tempo stesso, fedele alle sue origini. Prefazione di André Vauchez e Grado Giovanni Merlo.