È luogo comune associare la storia bizantina a qualcosa di decadente, cavilloso, ingarbugliato e oltre modo prolisso. Nulla è più falso di queste affermazioni, e noi ancora oggi subiamo questo forma di cultura imposta dal settecento illuminista, che credendo di illuminare di immenso il mondo, ha oscurato oltremodo uno dei più grandi imperi che mai il Mediterraneo abbia conosciuto. Bisanzio, visse per più di mille anni. Se ci affidiamo alla storiografia ufficiale, nacque con la costruzione della sua capitale avvenuta in maniera solenne l'11 Maggio del 330 ad opera di Costantino il Grande e morì sotto l'ondata turca, nel 1453. Questo libro vuole ricostruire il particolare momento storico dell'iconoclastia attraverso la vita di Costantino V. Costantino fu un grande Imperatore, riformò l'impero con l'Eckloghè ton Nomon, riformò l'esercito, vinse contro i Bulgari e contro gli Arabi bloccandoli definitivamente, convocò il Concilio di Hieria dove dimostrò le sue doti di "ottimo teologo e filosofo" (Gibbon).
Il Kalevala, raccolta di 50 canti popolari finlandesi, è noto in tutto il mondo come il poema epico nazionale finlandese. Il poema prende il nome dal mitico eroe Kaleva, che per primo forse giunse con la sua tribù sul suolo finnico; dai miti e dalle leggende (che in alcuni casi risalgono a 2-3.000 anni fa) incentrati sui suoi discendenti, anch’essi eroi primordiali, fu ricavata una nuova e strutturata mitologia per narrare la storia antica dei Finni, dalla creazione del mondo all’inizio dei tempi fino agli albori dell’era attuale. Riproporre la mitica traduzione integrale in versi di Pavolini del Kalevala, mai più ristampata dal 1910, permette di presentare finalmente al pubblico italiano un’opera tradotta in oltre 50 lingue, che ispirò profondamente numerosi artisti tra cui il poeta americano Longfellow, il compositore Jean Sibelius e, soprattutto, J.R.R. Tolkien, che subì il fascino dell’opera mitologica dei finni da un punto di vista sia linguistico che narrativo, tanto da scrivere in una lettera ad Auden a proposito della lingua del Kalevala: «Fu come scoprire una completa enoteca riempita con bottiglie di un vino straordinario di una varietà e di una fragranza mai gustata prima. Ne fui completamente intossicato».